giornali quotidiani

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - TITOLO A TUTTA PAGINA SULLA PRIMA DELLA “REPUBBLICA”: “COSA RESTA DI MARIUPOL”. SOTTOTITOLO: “LE FOTO DOCUMENTANO LA DISTRUZIONE ‘TOTALE’”. QUINDI NON RESTA NIENTE - DALLA PAGINA FACEBOOK DI “VANITY FAIR”: “ADDIO A PATRICK DEMARCHELIER, CHE RESE ANCORA PIÙ ICONICA LADY D. ‘SCOPARE’ A 78 ANNI IL FOTOGRAFO ORIGINARIO DELLA NORMANDIA”. NECROFILI IN AGITAZIONE

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

STEFANO LORENZETTO

Titolo a tutta pagina sulla prima della Repubblica: «Cosa resta di Mariupol». Sottotitolo: «Le foto documentano la distruzione totale della città». Quindi non resta niente.

 

***

Stando al coltissimo Mephisto Waltz (Domenica del Sole 24 Ore), durante la spedizione «con Niña, Pinta e Santa María al comando di Cristóbal Colón (1492)» fu «buscato il Levante por el Ponente».

 

esplosione a kharkiv

Le citazioni letterali esigono il rispetto delle lingue d’origine: si scrive «buscado el» e «Poniente». Poco oltre, un’altra citazione maldestra fra virgolette: «Per Guicciardini “del Pontefice aveva solo l’abito e il nome”».

 

La frase esatta è: «Non riteneva di pontefice altro che l’abito e il nome» (Francesco Guicciardini, Storia d’Italia, libro 9, capitolo 13). Insista, diavoletto. Farà meglio la prossima settimana.

 

***

Vanity Fair - Scopare e scompare

Andrea Nicastro, inviato del Corriere della Sera a Lozova (Kharkiv): «Un soldato telefona al padre. Hanno entrambi l’accento delle estreme regioni orientali della Federazione russa. Potrebbero essere di Buriazia e Carcassia confinanti con la Cina».

 

Don Abbondio si chiederebbe: «Carcassia! Chi era costei?». (Infatti trattasi della Circassia, repubblica del Caucaso, che però in linea d’aria dista quasi 2.900 chilometri da Kashgar, la più prossima fra le città della Cina, nazione da cui la separano Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan).

 

***

Titolo d’apertura a tutta pagina in prima su Avvenire: «Togliamo gas alla guerra». Gas esilarante.

 

***

La Stampa - Lo schiaffo di Bruce Willis

Dalla pagina Facebook di Vanity Fair: «Addio a Patrick Demarchelier, che rese ancora più iconica Lady D. Scopare a 78 anni il fotografo originario della Normandia». Necrofili in agitazione.

 

***

Didascalia della Stampa sotto la foto dell’ormai celebre sberla rifilata dall’attore Will Smith al presentatore Chris Rock durante la cerimonia per la consegna degli Oscar: «Lo schiaffo di Bruce Willis a Chris Rock è già diventato un murales dello street art di Berlino Eme Freethinker».

 

VOLODYMYR ZELENSKY A BUCHA

Era difficile condensare tre errori in 20 parole, ma La Stampa c’è riuscita. Primo: Bruce Willis non è Will Smith e non c’entra nulla con la pappina. Secondo: murales è il plurale di un sostantivo spagnolo, quindi non si può usare per un singolo dipinto, che va chiamato murale (in italiano) o mural (nella lingua iberica).

 

Terzo: street art in inglese significa arte di strada, pertanto non può essere riferito a una persona, che semmai è una street artist.

 

***

giorgio montefoschi

Editoriale di Paolo Garimberti in prima pagina sulla Repubblica: «Il presidente ucraino ha avuto buon gioco a ricordare qual è la tecnica della disinformazione usata da Mosca: offrire versioni discordanti, citare testimonianze che non possono essere verificate (l’ambasciatore Nebenzya ne ha inficiato il suo discorso al Consiglio di sicurezza) ricorrendo a media complici o compiacenti».

 

roberto calasso

Inficiare vuol dire «contestare la validità o l’efficacia di un atto legale, di una dichiarazione, di una firma» o, estensivamente, «compromettere, viziare». Pare difficile che Nebenzya abbia contestato o compromesso il suo stesso discorso. Si parva licet componere magnis, al posto di Garimberti avremmo usato un altro verbo e scritto infarcito.

 

***

Lo scrittore Giorgio Montefoschi recensisce nelle pagine culturali del Corriere della Sera l’ultimo libro di Roberto Calasso, Sotto gli occhi dell’Agnello (Adelphi). A corredo vi è una scheda che termina con questo periodo: «Il sacrificio ma nella tradizione vedica era invece presente nel saggio L’ardore, uno dei volumi del corpus uscito nel 2010».

 

mario draghi 4

La frase è priva di senso. Soprattutto la congiunzione avversativa ma pare eccessiva accoppiata con l’avverbio invece. Calasso si sarebbe molto risentito per questo.

 

***

Verità & Affari, 7 righe in prima pagina: «Il banchiere sarà ascoltato dalla commissione d’inchiesta. Attenzione puntata su eventuali riferimenti a Draghi, governatore ai tempi dell’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps».

 

ANDREA ZHOK

Quale banchiere? Non si sa. Verità & Affari, altre 9 righe in prima pagina: «Metrika è alla ricerca di alleanze industriali e finanziari (sic) per l’azienda bergamasca acquisita un anno e mezzo fa. Sul tavolo ci sono già i nomi di quattro possibili pretendenti. Al dossier sta lavorando Banca Akros (Banco Bpm)».

 

Quale azienda bergamasca? Non si sa. Il Fatto Quotidiano, 4 righe in prima pagina: «“Putin è un criminale, ma per gli Usa, che hanno violato gli accordi post Guerra fredda, il conflitto sarà fino all’ultimo ucraino”: è l’analisi del famoso filosofo, nel confronto con Bill Fletcher jr. Perché Biden non vuole la pace». Quale famoso filosofo? Non si sa. Ma allora perché si faranno i richiami in prima pagina? Non si sa.

 

***

michela marzano

Titolo dalla Verità, prima pagina: «Andrea Zhoc. “I politici paiono non avere idea di qual è la vera posta in gioco”». Testo: «Andrea Zhok, professore di Filosofia morale all’Università di Milano, ha da poco pubblicato Lo Stato di emergenza». Zhoc Zhok, c’è qualcuno in casa?

 

***

Nella rubrica Penne armate sul Fatto Quotidiano viene censurato tutti i giorni, o quasi, «il Corriere della Sera». Ma, sin dal primo numero uscito domenica 5 marzo 1876, il quotidiano milanese non ha mai avuto l’articolo determinativo il nella testata. L’aspetto curioso è che nella medesima rubrica La Repubblica diventa invece Repubblica, perdendo l’articolo.

 

***

Gianluigi Nuzzi

«Da ormai tre settimane, sono tantissime le donne che stanno abbandonando l’Ucraina. Partono all’estero e lasciano tutto», scrive la filosofa Michela Marzano sulla Stampa. Partire significa «allontanarsi da qualcosa o da qualcuno, mettersi in viaggio o in cammino verso una determinata destinazione» (Lo Zingarelli 2022). Ergo, Marzano riesce a far allontanare le donne che sono già all’estero. Dove andranno?

 

***

Gianluigi Nuzzi su Specchio della Stampa: «Giugliano va a vivere in una roulette alle porte della città». In attesa di trasferirsi in uno chemin-de-fer nel centro storico.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?