gucci chiuri versace

CIAK, CHE VESTITO! - QUIRINO CONTI: ‘’E COSÌ LA MODA, PER SOPRAVVIVERE, SI SCOPRÌ INFINE CINEASTA. IL PRIMO A PROVARE A MUTAR PELLE FU IL PIONIERE DI TUTTO, GIORGIO ARMANI. QUALCOSA DEL GENERE AVEVANO GIÀ SPERIMENTATO DA FENDI SU SPENDACCIONA ISTIGAZIONE DI LAGERFELD. LA PIÙ SFRENATA SI È RIVELATA LA SOLITA MARIA GRAZIA CHIURI, LA RIEFENSTAHL DI CASA DIOR. E ADESSO SI ATTENDE GUCCI: STILISTA TUTTO INFARCITO DI VOGLIA DI CINEMA MA ANCHE DI LITURGIE POST-QUARESIMALI…’’

Quirino Conti per Dagospia 

milano - digital show

 

E così la Moda, per sopravvivere, si scoprì infine cineasta. Dopo aver spianato le impervie vie dell’arte concettuale, quelle del rock, del pensiero filosofico e persino dell’antropologia socio-psicologica. 

 

Comunque, il cinema era da sempre una delle sue più inconfessate debolezze. Un po’ per una questione generazionale, un po’ per frequentazioni, ma soprattutto per gelosia verso un successo (ottenuto con addosso le trovate dello stilista di turno) mal tollerato. 

fendi digital show

 

Certo, le superstar si vestivano e si svestivano secondo i suoi dettami: ma poi per loro c’erano le abbacinanti luci dei red carpet, mentre per il povero stilista la solita intervista melensa prevista dal contratto standard. Niente di più. Oltre a, durante la prova, forse, un certo feeling fin troppo intenso. Persino fraintendibile se l’attore era maschio, esordiente e pronto a tutto per due camiciole in più. 

 

Dries Van Noten - Digital Fashion Show

Il primo a provare a mutar pelle fu naturalmente il pioniere di tutto, Giorgio Armani: sperimentando quel nuovo mezzo con un video da lui ideato e diretto in una lunga, gelida notte sotto i portici di piazza San Babila. Mai lo si era visto tanto “indiato”.

Tanto da strapparsi di dosso il caldo maxi cappotto di cashmere per coprire qualcuno che sul set andava raggelandosi. Ma pure per quel nuovo fuoco da ciak che lo stava bruciando. 

 

Gucci store milano - digital show

Comunque, qualcosa del genere avevano già sperimentato da Fendi su spendacciona istigazione del solito Lagerfeld. In questo caso, l’incontenibile regista fu Jacques de Bascher, costoso compagno del grande creativo, che comunque in qualche modo bisognava sollazzare. E le cinque sirene Fendi in questo genere di acrobazie restano tuttora insuperate. 

 

Tuttavia, un mezzo che sembrava tanto promettente alla resa si rivelò ogni volta sempre meno efficace della pedana: che con i suoi sbalzi di umore, dal vivo, restava il mezzo più efficace ed emotivo per la comunicazione dello Stile. 

 

Miu Miu - Digital Fashion Show

Ma poiché sono solo le necessità a smuovere storia e idee, il Tempo, impietoso e insensibile com’è, non aspettava altro che questa dannata pandemia per svuotare le casse dello Stile nella gara a chi la spara più grossa, nell’imitazione arruffata del cinema d’autore; con o senza registi di nome, che naturalmente rimangono gli unici ad avvantaggiarsene per compensi e sciocchezze tollerate oltre ogni immaginazione. 

 

E tutto questo perché? Perché di fondo lo stilista si sente costantemente in un’ingenua competizione con il mondo intero; e non tollererebbe mai di non avere almeno una cinese con cannolo, così da sentirsi una specie di Andy Warhol, alzando l’asticella di una innocente gara tra perfetti incompetenti. 

 

E non si bada a spese: per rendersene conto basta scorgere i supponenti titoli di coda dei video in circolazione: centinaia di collaborazioni, da far impallidire i lavori dell’a questo punto parsimonioso e oculatoVisconti.

 

Rick Owens - Digital Fashion Show

Ovviamente, la più sfrenata si è rivelata anche questa volta la solita Riefenstahl di casa Dior: ormai un’oracolessa in ogni ambito. Incomprensibili, invece, le epilettiche interpreti del film di Van Noten: un dolente documentario – parrebbe – su un ex ospedale psichiatrico. Peccato, perché ilpoco che si è visto sembrava di qualità. 

 

Qualcun altro a Venezia ha scoperto una pedana in mezzo al mare e così, senza capirci niente, ha continuato a sfilare come Pietro sul Lago di Genezaret. Intanto che l’immarcescibile Donatella, ormai prodiga con il denaro della nuova proprietà, costruiva un monumentale labirinto verticale, una bolgia cubista, perfino memore del felliniano Satyriconnella scena del bordello e del punitivo terremoto. 

Miu Miu - Digital Fashion Show

 

Che dire poi della nordica Miu Miu, anch’essa nel solco della citatissima Riefenstahl ma qui nel suo primo periodo, quello alpino? (Ma anche un po’ Mike Bongiorno in vetta per la grappa Bocchino.) Assolutamente nel genere balthussiano, infine, le bionde cocotte Chanel: radunate su un redditizio marciapiede dalla maîtresse di casa (molto cinema noir). 

 

E adesso si attende Gucci: stilista romano, tutto infarcito di voglia di cinema ma anche di liturgie post-quaresimali. Non si aspetta altro che quel fatale 15 aprile. 

Chanel - Digital Fashion Show

Perché? Perché la Moda nuda e cruda stanca, e cercando un altro linguaggio, anche se per stretta necessità, torna a credersi ancora al centro del mondo e della realtà. Meglio di tutti, anche se piccolissimi. Dunque, per ora cinema. E se la donna fu tratta da una costola di Adamo, da quella della Moda che cosa verrà fuori, anche se noiosissimo, pur di non perdere un centesimo?

armani Giorgio Armani Maria Grazia Chiuri chez Dior

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)