RAI WAY UN MONUMENTO TI FAREI – IL BILANCIO DELLA RAI DEL 2014 CHIUDE IN UTILE SOLO GRAZIE AI PROVENTI DELLA QUOTAZIONE DI RAI WAY – E ANCHE L’INDEBITAMENTO SAREBBE PEGGIORATO DI 25 MILIONI

da “Blitz quotidiano

 

Come sono davvero i conti della Rai? Quali sono le cifre del Bilancio Rai 2014? I conti della gestione ordinaria della Rai, quella che misura la salute di un’azienda, sono migliorati o peggiorati? Il miglioramento di oltre 50 milioni di euro che il bilancio 2014 espone deriva da una gestione più produttiva, maggiori ricavi e/o minori costi? Oppure un peso decisivo l’ha giocato una plusvalenza frutto di vendita di patrimonio, mentre l’azienda andava in un’altra direzione e i suoi conti peggioravano di 25 milioni?

Luigi GubitosiLuigi Gubitosi

 

La prima impressione è di un forte miglioramento, come suggerisce il comunicato ufficiale della Rai, peraltro di difficile reperimento on line, diffuso dal sito di Rai news, Rainews.it:

“16 aprile 2015. Chiusura bilancio in utile e calo dell’indebitamento. [...] I numeri: utile netto [si presume consolidato] pari a 57,9 mln (47,9 mln per Rai Spa), a fronte di un utile di 5,3 mln (4,3 mln) del 2013. Da segnalare i risparmi da oltre 80 milioni e l’indebitamento in calo di oltre 125 mln”. 

 

Tutto questo nonostante siano venuti meno, si legge più avanti, i 150 milioni di euro che Matteo Renzi ha sottratto al bilancio della Rai :

“I ricavi da canone sono stati rideterminati per la decurtazione, di 150 milioni, disposta dalla Legge 23 giugno 2014, n. 89″.

 

Vero è però che sono entrati, in aggiunta ai ricavi della gestione ordinaria, i soldi  del

“collocamento sul mercato azionario di una quota prossima al 35% di  Rai Way con un incasso di 280 milioni ed una plusvalenza netta di 228″.

 

annamaria tarantolaannamaria tarantola

La Rai non ha fornito molti dettagli sui suoi conti: nulla dice del risultato operativo, degli oneri finanziari, degli ammortamenti. Il lavoro che segue può contenere pertanto qualche approssimazione. Mettiamo i numeri in colonna:

- conto economico consolidato 2013: utile 5,3 milioni

- conto economico consolidato 2014: utile 57,9 milioni

miglioramento del risultato dal 2013 al 2014: 52,6 milioni. Così afferma il Consiglio di amministrazione della Rai, riunito il 16 aprile 2015 a Viale Mazzini, alla presenza della Presidente Anna Maria Tarantola, per esaminare e approvare all’unanimità il Progetto di Bilancio per il 2014. 

 

La pochezza del cronista lo costringe a fare qualche esercizio di aritmetica, perché la lettura del comunicato non gli fa discernere bene nell’intreccio delle cifre: miglioramenti, risparmi, plusvalenze.

 

Se si fa la somma algebrica fra gli effetti della plusvalenza Rai Way di 228 milioni e i 150 milioni che Renzi gli ha voluto sfilare, viene il dubbio che in realtà i conti della Rai siano peggiorati di oltre 25 milioni:

 

utile 2014 di 57,9 milioni meno utile 2013 di 5,3 milioni uguale 52,6 milioni di miglioramento del risultato contabile;

BEPPE GRILLO A VIALE MAZZINIBEPPE GRILLO A VIALE MAZZINI

 

52,6 milioni più 150 meno 228 uguale 202,6 meno 228 uguale meno 25,4 milioni. Questa sarebbe stata la differenza fra i due bilanci 2014 e 2013 della Rai se Renzi non le avesse tolto 160 milioni e il mercato non avesse determinato quella plusvalenza. Non un miglioramento di 52,6 milioni ma un peggioramento di 25,4.

 

utile contabile 2014 di 57,9 milioni più 150 meno 228 uguale meno 20,1 milioni: questa dovrebbe essere la perdita della Rai per la sua gestione caratteristica, senza vendite di patrimonio, senza interferenze governative.

 

Mancano informazioni sulla gestione finanziaria e questo può migliorare il risultato ordinario di qualche milione, ma alla fine la sostanza rimane: nel 2014 la Rai, nonostante tutti gli sforzi, è andata peggio che nel 2013.

 

ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI

Un confronto con i risultati del 2013 per quanto riguarda la gestione caratteristica della Rai non è possibile per mancanza di dati. Si spera ci saranno quando la Rai pubblicherà il bilancio e non un sintetico comunicato.

 

Il fatto che ai guai della Rai si siano aggiunti il “mancato riconoscimento dell’adeguamento all’inflazione dell’importo unitario e la crescita della morosità”, non dovrebbe incidere su questo calcolo.

 

Sono ragionamenti forse arbitrari, dovuti probabilmente alla poca capacità di chi scrive di interpretare il comunicato. Qualche dubbio viene però anche dal testo pubblicato da Daily Media, un articolo sostanzialmente basato sul comunicato Rai e su informazioni attinte direttamente, dove si afferma che “l’esercizio presenta una gestione industriale sostanzialmente equilibrata”.

 

viale mazzini medium viale mazzini medium

Se il miglioramento del risultato di oltre 50 milioni di euro fosse dovuto alla gestione, definirla “sostanzialmente equilibrata” sarebbe un eccesso di modestia che non sembra si addica ai protagonisti della storia.

 

Gli stessi interrogativi li pongono i numeri sulla situazione finanziaria: l’indebitamento, afferma il comunicato, è “in forte calo, per oltre 125 milioni rispetto al 2013 (da 441 milioni a fine 2013 a 315 milioni)”.

 

Ne sono entrati però grazie a Ray Way molti di più: 280. Sottraendo i 150 dello scippo di Renzi, ne restano 130, cioè 5 milioni in più del miglioramento annunciato. Cinque milioni, su quella massa di denaro, sono poca cosa. Indicano però che, se la Rai non avesse venduto un terzo di Rai Way, la sua situazione finanziaria sarebbe peggiorata di 5 milioni, non migliorata di 125.

 

Quel che lascia perplessi è la struttura del comunicato. Chi è abituato a leggere numeri facilmente reperibili e interpretabili, come ad esempio quelli della Rcs, si trova un po’ in difficoltà a reperire i dati e poi a interpretarli. Ma tutto forse dipenderà dalla pochezza del vostro redattore, abituato a schemi ormai superati.

 

SEDE DELLA RAI A SAXA RUBRA SEDE DELLA RAI A SAXA RUBRA

Certo si deve tenere conto che il 2014 è stato un anno complesso per la Rai e che molto lavoro è stato fatto dalla Azienda sul fronte dei costi. Se “i costi esterni hanno scontato, come accade negli anni pari, l’impatto dei grandi eventi sportivi trasmessi nell’esercizio, pari a quasi 95 milioni” è anche vero che sono stati registrati “risparmi da oltre 80 milioni”

 

Molti problemi sono venuti dalla pubblicità. La Rai ha sfasciato il mercato, danneggiando non il concorrente diretto, Mediaset, che ancora una volta è risultato imbattibile, ma giornali e internet. L’Italia è l’unico Paese al mondo dove il fatturato internet regredisce invece che aumentare. Non è difficile capire perché: tra un’accozzaglia di siti internet e un bel passaggio sulle reti Rai, così poco affollate di pubblicità, non c’è match.

 

SAXA RUBRASAXA RUBRA

Ma, come dice il proverbio, chi semina vento raccoglie tempesta e ora i fulmini tornano a viale Mazzini. Leggiamo cosa è stato scritto nel comunicato:

 

 “Altre difficoltà sono legate, inoltre, all’andamento del mercato pubblicitario – in trend negativo macroeconomico – che hanno comportato una leggera flessione della raccolta pur in presenza di un incremento di quota di Rai Pubblicità”.

 

Chiosa Daily Media che l’andamento del mercato pubblicitario, che ha risentito del ritardato manifestarsi dell’inversione del trend negativo macroeconomico ha comportato una leggera flessione della raccolta pur in presenza di un incremento di quota di Rai Pubblicità. Secondo quanto risulta a DailyMedia, in particolare, il calo complessivo è stato di circa l’1 % nel 2014, con la tv a +03% (considerando anche il product placement) e, quindi, meglio dell’andamento del mezzo in generale. II risultato leggermente negativo di Rai Pubblicità nel 2014 e da addebitarsi sostanzialmente a radio e cinema, mentre il web ha avuto un saldo positivo”.

 

Segue una frase sibillina e inquietante:

LA STATUA A BIAGIO AGNES ALLA RAI DI SAXA RUBRALA STATUA A BIAGIO AGNES ALLA RAI DI SAXA RUBRA

“Per quanto riguarda il 2015, la partenza, per la concessionana guidata da Fabrizio Piscopo, è stata decisamente faticosa, con un 8,7% nel primo bimestre determinato dal fatto che il bacino in seguito all’allineamento dei prezzi al mercato è stato saturato e l’incertezza degli inserzionisti ha fatto sì che il Festival di Sanremo, anche se è andato bene e meglio del 2014, ha drenato gli investimenti a danno delle altre reti”.

 

Chiude una nota di ottimismo, anche se a prendere quello che l’ha scritta….:

“Marzo ha invece chiuso con una leggera positività, che ha permesso di ridurre il saldo negativo intorno al 5%, e anche aprile, pur non essendo brillante, non si presenta neanche pesantemente negativo. Ora, non resta, ma il discorso non riguarda solo la Rai, che sperare che maggio sia davvero il mese dell’attesa ripresa“.

 

 

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