ivanka trump

AMERICA FATTA A MAGLIE - PER ESSERE POLITICALLY CORRECT DOMANI AGLI OSCAR SERVE UNA BELLA FRASETTA PRO MUSULMANI O PRO TRANS - RIVISTE FEMMINILI IN CRISI: SEGUIRE O NO IVANKA TRUMP, ICONA GLAMOUR MA ANCHE POLITICO DETESTABILE? - ANNA WINTOUR DI “VOGUE”: "VERRÀ SEGUITA COME QUALSIASI FIGLIA CHE FACCIA OPINIONE DI UN PRESIDENTE"

MERYL STREEPMERYL STREEP

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Di che parlerebbero divi, divetti, giornalisti di cinema, moda, e gossippari professionisti, se fosse stata eletta la loro Hillary? Scorsese che, premiato in Irlanda, teme un altro olocausto, Jodie Foster che raduna addirittura una folla di 2000 manifestanti pronti all'azione, George Clooney e il sindaco di Parigi che si offendono se si parla di strage in Francia, le capesse radical chic delle riviste femminili in crisi dilemma politico se seguire o no Ivanka Trump che fa tanto icona glamour e fa vendere ma ora è anche un personaggio politico detestabile, fatta eccezione per quella furbona di Anna Wintour;

CLOONEYCLOONEY

 

e poi i divi e le dive di Hollywood che preparano il discorsetto della possibile vittoria domani sera agli Oscar, che è più complicato del solito perché non basta citare gli indiani e i per essere politically correct al punto giusto, quest'anno serve una bella frasetta a favore di messicani, musulmani, e mi raccomando i transgender rimasti senza toilette  dedicata.

 

Fortemente temuto l'eloquio di Meryl Streep, non solo perché sarebbe l'ennesimo Oscar che non se ne può più, ma perché essere anti-Trump più di lei è quasi impossibile,lei si che è una vera socialista, pazienza se da dieci milioni di dollari a film, e pazienza se si è anche saputo, perché Karl Lagerfeld ha deciso di cantare,che non contenta di farsi regalare e sistemare su misura un magnifico vestito della maison Chanel, ha annullato il tutto perché ne ha trovato un'altra che la paga per indossare un suo vestito.

 

Elenco doveroso di fine settimana degli offesi e dei preoccupati per Trump e le cose che dice Trump, tutti vibranti democratici accomunati dal democratico rifiuto di accettare che quello sia il presidente degli Stati Uniti. La sindachessa di Parigi, Anne Hidalgo, quella che si fa fotografare con i barboni come se fossero un oggetto ornamentale, si è offesa a morte perché venerdì Trump parlando a una riunione di conservatori ha detto che Parigi non è più Parigi e Nizza non è più Nizza, visti i terribili attentati terroristici musulmani. Apriti cielo!

 

IVANKA TRUMPIVANKA TRUMP

Evidentemente per la sindachessa quegli attentati devono restare sotto silenzio, una informazione riservata, e la frase ha indignato anche il ministro degli esteri Jean-Marc Ayrault, che ha tenuto a ribadire che gli americani continuano a frequentare come turisti la Francia, così come George Clooney, che accettando il Premio César ha tenuto a precisare che lui a Parigi ci va tranquillamente e che evidentemente negli Stati Uniti ci sono delle cose che andrebbero sistemate, salvo poi aggiungere che lo stesso problema potrebbe averlo presto la Francia. Ogni riferimento a Marine Le Pen è puramente casuale.

 

Per niente casuale invece il riferimento a Ivanka Trump, un problema tale da giustificare un articolo in stile investigative report su Politico.com, perché tra Cosmopolitan, Harper's Bazaar, Allure e soci ferve il dibattito doloroso sul che fare di banca. È una icona glamour, e la figlia del presidente, sono vent'anni che occupa le copertine e fa vendere, ma oggi che è diventata una dei top adviser del padre, scotta come un tizzone ardente.

 

Devono le riviste femminili occuparsi di politica e farla addirittura prevalere, devono dichiararsi certe facendola prevalere in senso anti Trump di interpretare le convinzioni della femmina americana, visto che il 53% delle donne bianche ha votato per lui, ed è difficile supporre che sia venduto nei ghetti neri un giornale tipo Harper's Bazaar, insomma devono prevalere il politically correct e lo schieramento dei media americani e mondiali, oppure qua bisogna fare gli affari ed essere realisti e non ridicoli?

IVANKA TRUMPIVANKA TRUMP

 

La mitologica Anna Wintour di Vogue, che ha raccolto soldi e fatto eventi pro Hillary Clinton che è sua amica in campagna elettorale,ha già risposto che non se ne parla neanche. Ivanka Trump verrà seguita come qualsiasi figlia che faccia opinione di un presidente. Esattamente allo stesso modo sarà seguita come first lady Melania.

minitrump e ivankaminitrump e ivanka

 

Non la pensano allo stesso modo le firme impegnate come Hillari Kelly di Glamour’s, che a dicembre ha scritto niente di meno che “dovremmo essere molto preoccupati sul ruolo preminente che Ivanka assumerà alla Casa Bianca. Non perché le sue opinioni politiche siano particolarmente pericolose e nemmeno perché le manchi l'intelligenza o la capacità di agire, oltretutto sembra comportarsi con l'aplomb di una donna d'affari e il suo acume ha guadagnato alti elogi.

 

Ma noi dobbiamo preoccuparci del ruolo di Ivanka come normalizzatore  finale del comportamento di suo padre”. Capito? Se la signora dovesse avere un ruolo nel migliorare certe asperità paterne e persino convincerlo come già ha fatto a proposito della protezione dei gay nei posti pubblici, federali e militari, o a proposito di executive orders sul cambio climatico, peggio.

 

anne wintour renzi modaanne wintour renzi moda

Il mostro deve restare mostro, e naturalmente i giornali condannati a una ulteriore irrilevanza, visto che la giovane Trump sembra piuttosto popolare. Dopo che Nordstrom e Neiman Marcus hanno annunciato che non avrebbero più venduto la sua linea di moda e profumi su Amazon il profumo è stabilmente il numero uno delle vendite.

 

Il “mostro” anche venerdì parlando all'assemblea dei conservatori a Washington è tornato ad attaccare la stampa perché diffonde notizie false e manipola qualunque frase lui pronunci. Gli americani sono in questo divisi tra repubblicani e democratici,i repubblicani sono in grande maggioranza,68%, arrabbiati con i media e sostengono l'atteggiamento del presidente, mentre l'83% dei democratici crede che sia colpa sua se ha delle pessime relazioni con i media.

 

Però se c'è una cosa sulla quale sono d'accordo in maniera trasversale  e’ che i Media non stiamo tentando di aiutare il presidente; solo il 10% di tutti gli elettori pensa che si comportino correttamente nel raccontare l'agenda del presidente mentre il 48% pensa che fossero a disposizione dei progetti e delle idee di Barack Obama. Fonte Rasmussen report ,che azzecco’ tutto in campagna elettorale.

jared e ivanka vanno al party schwarzmanjared e ivanka vanno al party schwarzmanivanka trump justin trudeau  9ivanka trump justin trudeau 9ivanka trump justin trudeau  6ivanka trump justin trudeau 6ivanka trump justin trudeau  7ivanka trump justin trudeau 7

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?