
LA ROMA DEI GIUSTI - E’ UN BEL COLPO COME ESORDIO DI “ALICE NELLA CITTÀ” QUESTO “GOOD BOY”, UN HORROR CHE HA UN PUNTO DI VISTA ASSOLUTAMENTE ORIGINALE: GLI OCCHI, LE EMOZIONI, LE PAURE DI UN CAGNETTO, INDY – LA STORIA È PIUTTOSTO CHIARA, LA SOLITA CASA INFESTATA PIENA DI MISTERI IN MEZZO A UN BOSCO, MA L’IDEA, RIPETO, È PARECCHIO ORIGINALE, E COME THRILLER-HORROR FUNZIONA, FA UNA CERTA PAURA. E POI IL CANE È BELLISSIMO, SIMPATICO. UNA STAR. COME DICEVANO I CANI IN UNA VECCHIA VIGNETTA DEL NEW YORKER, “INTERNET È PER I GATTI, MA IL CINEMA È ANCORA NOSTRO”… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Bau! E’ un bel colpo come esordio della rassegna Alice nella città questo “Good Boy”, opera prima di Ben Leonberg, che l’ha scritta e ideata assieme a Alex Cannon, che ha un punto di vista assolutamente originale. Un horror, al solito una casa infestata piena di misteri in mezzo a un bosco, visto attraverso gli occhi, le emozioni, le paure di un cagnetto, Indy. Non la soggettiva di Indy, ma Indy in primo piano che si agita, si nasconde, scodinzola durante i 73 minuti del film. La storia è piuttosto chiara.
Il padrone di Indy, Todd, Shane Jensen, che si vedrà malamente per tutto il film e mai abbastanza bene in volto, sta male. E’ stato all’ospedale, è voluto uscire, ma non sembra molto in forma. Decide di andare a stare nella casa del nonno, Larry Fessenden, che aveva un altro cane, Bandit, molto simile a Indy, ma con un fazzoletto rosso al collo, e che lì sono entrambi misteriosamente morti. Come tutti i parenti di Todd, a quel che risulta nel corso del film.
Brrr… la pensiamo come Indy. Ma che ci vai a fare in una casa di questo tipo? Indy però è fedele amico del suo padrone, che lo chiama continuamente “Good Boy”, da qui il titolo, ma si accorge che la casa nasconde qualcosa di oscuro. Si accorge subito, ma lo sapevamo anche noi, che in questo tipo di casette americane in mezzo al bosco, non si dovrebbe mai scendere in cantina perché non sai cosa puoi trovare. Come si accorge che sotto i mobili, negli angoli delle stanze, ci sono strane cose.
Per fortuna che c’è un vecchio vhs e Todd guarda i tanti video che ha fatto il nonno con Bandit. Oltre a Indy troviamo anche una volpe e un vicino che mette trappole per volpi. Il resto lo dovete vedere e decifrare da voi. Perché, malgrado sia un film molto corto, ha una narrazione un po’ confusa. Ma l’idea, ripeto, è parecchio originale, e come thriller-horror funziona, fa una certa paura. E poi il cane è bellissimo, simpatico. Una star. Come dicevano i cani in una vecchia vignetta del New Yorker, “Internet è per i gatti, ma il cinema è ancora nostro”.
Good Boy
good boy 1
Good Boy
Good Boy
good boy 3
Good Boy
Good Boy
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