TYSON SUL RING DI BROADWAY - AFFIANCATO DALL'AMICO SPIKE LEE, IL BESTIONE RACCONTERÀ A TEATRO LA SUA DRAMMATICA VITA, IN UN MONOLOGO NUDO E CRUDO - LA MADRE PROSTITUTA E IL PADRE ASSENTE, RIFORMATORIO A 13 ANNI, L’ASCESA E UN SUCCESSO CONSUMATO DAL TERRORE DELLA SCONFITTA, TRE MOGLI, STUPRI E I TANTI ARRESTI - SPIKE LEE: “SARÀ UNA SORTA DI REDENZIONE”...

Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"

È ufficiale. Dal 31 luglio al 5 agosto prossimi Mike Tyson e Spike Lee debutteranno insieme al Longacre Theatre di Broadway in Undisputed Truth, il one-man show prodotto da James Nederlander nel quale, accompagnato da musiche jazz e videoclip, Iron Mike racconterà la sua storia, di boxe e non solo, così affascinante e tragica. Biglietti da 75 a 199 dollari, e chi vorrà incontrare Tyson dopo lo show dovrà sborsarne 300.

«Erano anni che mi proponevano di debuttare a Broadway», ha spiegato Spike Lee nell'incontro al Longacre, «col mio fratello di Brooklyn, Mike, è arrivato il momento di vincere anche sul palco». «Sarà una storia vera di redenzione», ha aggiunto Lee, che ha visitato l'amico in carcere durante i suoi tanti arresti, «neppure Denzel Washington o Samuel Jackson potrebbero raccontarla meglio di lui». A Las Vegas, in primavera, la prima mondiale dello show diretto dal registra Randy Johnson aveva fatto il tutto esaurito. Un «rodaggio» di una settimana, in vista di una tournée che, dopo Broadway, potrebbe portare Tyson a Londra e in altri teatri del mondo.

Anche a New York Tyson apparirà sul palcoscenico da solo e vestito di bianco, il volto adornato dal vistoso tatuaggio che gli contorna l'occhio sinistro, per raccontare senza reticenze e censure la storia della sua vita. Dall'infanzia difficile (figlio di una prostituta alcolizzata e di un padre giamaicano di cui scoprì l'esistenza solo a 38 anni, è cresciuto credendosi figlio di un lenone) alla lotta contro l'alcol e la cocaina, dalla frequentazione di prostitute ai divorzi fino alla revoca - senza precedenti - della licenza sportiva per aver morso l'orecchio di Evander Holyfield durante un match.

«Non sono altro che un animale, ragazzi miei», ha scherzato ieri Tyson, eccentricamente elegante in un completo bianco e rosa «un animale cui piace mettersi in ghingheri». Il campione, oggi molto dimagrito, ha confessato di essere ancora «consumato dall'insicurezza e dal terrore della sconfitta».

«Quando la mia stella cominciava a brillare più alta», ha ricordato con l'inconfondibile vocina roca del bambinone triste mai cresciuto, «anche la mia ombra cresceva più oscura». «Io non gli cambierò le parole e lo lascerò recitare a braccio», ha precisato Lee, «mi limiterò ad aiutarlo a dare sfogo alle emozioni e, se gli va, alle lacrime».

Sullo show aleggerà il fantasma di Costantine «Cus» D'Amato, il leggendario manager italoamericano che salvò Tyson dal riformatorio in cui era finito a 13 anni in seguito all'ennesimo scippo e violenza, trasformandolo in una macchina da guerra. Cus, che Tyson descrive come «il padre che non ho mai avuto», morì nell'85, senza vedere il proprio pupillo vincere il titolo.

A Broadway tornerà anche, in veste di sceneggiatrice, la terza moglie di Tyson, Kiki, la 35enne figlia di un imam di Philadelphia che incontrò il pugile a 18 anni e con il quale, dopo varie peripezie giudiziarie, è convolata a nozze solo nel 2009 (lei era finita dentro per furto, lui per droga e stupro).

È lei l'ispiratrice dei monologhi più caustici. Quello dedicato all'ex promoter Don King, definito da Tyson il «diavolo in persona» per avergli sottratto 100 milioni di dollari e quello sull'attrice Robin Givens, la sua prima moglie. «Con Robin continuammo a vederci anche dopo il divorzio», ha raccontato Tyson, «finché non la trovai a letto con un attore emergente di nome Brad Pitt». Oggi Tyson e Kiki vivono a Las Vegas con i loro due figli, Milan di 3 anni e Morocco di 14 mesi. «La mia priorità è essere un buon padre», assicura Mike che nel 2009 perse la figlia di 4 anni Exodus in un incidente domestico. Secondo i biografi Tyson è il padre di ben 8 figli. Per mantenerli tutti, Broadway è solo l'inizio.

 

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