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SALMO RESPONSORIALE – COSA C’E’ DIETRO IL FENOMENO “MACHETE”, IL COLLETTIVO DI RAPPER AL VERTICE DEI DISCHI VENDUTI E SU ‘SPOTIFY’? PARLA IL LEADER SALMO: “È COME FARE LA NAZIONALE DI CALCIO, PER REALIZZARE QUESTO LAVORO HO RINUNCIATO A "X FACTOR", ANZI L'HO FATTO A MODO MIO, PER STRADA, LO "STREET FACTOR” - VIDEO

 

 

Barbara Visentin per il Corriere della Sera

 

 

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Chiamiamola factory, collettivo, crew, etichetta... La fucina creativa del rap italiano di nome fa Machete: è nata suppergiù 10 anni fa a Olbia e oggi macina record con un nuovo album, «Machete Mixtape 4», che staziona al primo posto dei dischi più venduti e a 24 ore dall' uscita (il 5 luglio) ha conquistato il primato italiano di streaming su Spotify, piazzando anche sei brani nelle prime 10 posizioni della classifica Top Singoli. In 18 tracce si ha un quadro globale della scena hip hop nazionale: c' è spazio per gli emergenti, per i nomi più o meno noti al grande pubblico che fanno parte del roster Machete e per guest star conclamate come Fabri Fibra, Marracash o Ghali.

 

«È come fare la Nazionale di calcio, mettiamo insieme i giocatori nuovi e i campioni di vecchia data». La metafora sportiva arriva dal «bomber» Salmo, uno dei tre fondatori di Machete insieme a Hell Raton e Slait, che con il suo successo clamoroso - anche in questi giorni in cui si è infortunato il ginocchio e fa i numeri sul palco in sedia a rotelle - sta trainando tutta la squadra di rapper che compare nel disco, in cui lui stesso è ampiamente presente. Il punto di forza del progetto, però, è la volontà di premiare il talento in maniera democratica: si dà spazio agli artisti giovani, si mette da parte l' ego (spesso strabordante) di chi è già affermato, tanto che «tutti hanno capito di non pensare alla loro strofa singola, ma al disco», spiega Slait.

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Non è una dinamica semplice. E infatti, secondo Salmo, in Italia non lo fa nessuno: «I rapper di natura si fanno gli affari propri, non danno una mano agli altri. Invece io in alcuni artisti giovani rivedo me stesso 10 anni fa. Così per realizzare questo lavoro ho rinunciato a "X Factor", anzi l' ho fatto a modo mio, per strada, lo "Street Factor"».

 

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Lazza, Nitro, Gemitaiz, Tedua, Izi, l' incursione femminile (solitaria) di Beba sono solo alcuni dei nomi noti che affollano «Machete Mixtape 4», arrivato a cinque anni dal precedente capitolo. Musicalmente, racconta Slait, «c' è un minestrone» fra rap, elettronica battente, brani più melodici. Nei testi, la crew non risparmia nessuno con un repertorio di rime esplicito e graffiante: Machete rivendica il proprio predominio sulla scena («c' è chi può, chi non può e io può», dice Salmo, citando Totò), osserva l' Italia («questa va a chi pensa che il rap italiano vale zero/qui sembra il medioevo/l' Italia è un paese difettoso e infatti torna indietro»», dice Fabri Fibra in «Yoshi»), deride i giornalisti da gossip «che piangono per un pubblico».

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Ma le canzoni sono solo la punta di un iceberg molto più grande che include producer, dj, grafici, videomaker e che di recente si è esteso anche al gaming «rappresentando» dei player nelle competizioni di videogame. «Siamo una casa di produzione a 360 gradi e ciascuno di noi tre ha a sua volta altre società», spiega Hell Raton. Questo vuol dire che un rapper, in Machete, trova un pacchetto completo, «ma non si entra col curriculum, noi siamo una famiglia - puntualizza -. Prima ci vuole un rapporto interno, poi si lavora». Il «fare gruppo» a tutti i costi è forse il segreto della longevità di un sogno nato sui banchi di un liceo artistico sardo, quello in cui studiavano sia Hell Raton sia Salmo: «Ai tempi volevamo uscire dall' isola e dalle barriere geografiche, puntando su produzioni di qualità - ricorda Hell Raton -. Io avevo una stanza in cui stampavo merchandising e poi ci dormivo in mezzo. Siamo partiti da lì. Poi, piano piano, abbiamo fatto la storia».

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