SCRIBACCHINI CONTRO SCRIBACCHINO - MASSIMILIANO PARENTE MARAMALDEGGIA SUL GRUPPO DI SCRITTORI CHE SI È RIUNITO IN UN FLASH MOB PER DIFENDERE L’EDITOR OSTUNI E IL SUO DIRITTO DI STRONCARE IL ROMANZO DI CAROFIGLIO- “PEDULLÀ SEMBRA FABRIZIO FRIZZI, TREVI CORTELLESSA E CORDELLI SCRIVONO COI PIEDI SENZA UN’IDEA, BALESTRINI FA I ROMANZI COI RITAGLI DI GIORNALE”…

VIDEO: SCRITTORI IN PIAZZA CONTRO CAROFIGLIO RECITANO LA STRONCATURA DI OSTUNI
http://video.repubblica.it/cronaca/scrittori-e-critici-tutti-in-piazza-contro-carofiglio/106127/104507

1 - IN QUARANTA MANIFESTANO PER OSTUNI E LUI: "DIREI QUELLE COSE DIVERSAMENTE"...
R.D.S per "la Repubblica"

Non doveva esserci, invece è comparso. Vincenzo Ostuni, che si immaginava sarebbe rimasto dietro le quinte, si è presentato ieri mattina all'appuntamento in Piazza del Collegio Romano per partecipare al flash mob in sua difesa. Bicicletta e look garibaldino (camicia rossa e barba lunga), ha salutato, ringraziato, abbracciato, e poi si è messo da parte a guardare.

Davanti al commissariato, lo stesso del Pasticciaccio di Gadda, si sono trovate una quarantina di persone, scrittori, intellettuali, amici del liceo e anche la mamma. C'erano Emanuele Trevi, Franco Cordelli, Nanni Balestrini, Andrea Cortellessa, Matteo Nucci, Francesco Pacifico, Sara Ventroni, Gabriele Pedullà... Tutti con in mano un foglio con scritta la frase incriminata, quella che ha spinto Gianrico Carofiglio a chiedere all'editor di Ponte alle Grazie il risarcimento danni per l'offesa subita.

Così, uno dopo l'altro e poi in coro, hanno letto ad alta voce: «Rivendico il diritto costituzionale di affermare impunemente che Il silenzio dell'onda di Gianrico Carofiglio è "un libro letterariamente inesistente, scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un'idea, senza un'ombra di "responsabilità dello stile", per dirla con Barthes».

L'azione è stata veloce, un quarto d'ora in tutto. Trevi ha assicurato di aver provato a convincere Carofiglio a ripensarci. Invano. Per altro, in serata Ostuni ha postato su Facebook (lì dove tutto è iniziato) una risposta - a un articolo dell'editor Edoardo Brugnatelli - in cui difende le sue maniere "non borghesi". Ma poi un piccolo passo lo fa, e scrive: «Non ho dato il meglio, e se tornassi indietro direi quelle cose diversamente».


2 - SCRIBACCHINI CONTRO SCRIBACCHINO...
Massimiliano Parente per "il Giornale"

Ieri a Roma alle 11 c'è stata la flashmob per Ostuni. Non sapevo neppure cosa fosse una flashmob, figuriamoci una flashmob per Ostuni, credevo distribuissero chiavette usb per il per lancio di una linea di lingerie pugliese. Ho capito solo dopo che si trattava della mobilitazione per Vincenzo Ostuni, editor di Ponte Alle Grazie e del romanzo di Emanuele Trevi arrivato secondo allo Strega, che ha definito il romanzo di Gianrico Carofiglio, arrivato terzo allo Strega, un libro scrit­to con i piedi da uno scribacchino, e lo scribacchino lo ha querelato.

A questo punto il giovane critico Gabriele Pedullà, figlio del vecchio critico Walter Pedullà, ha avuto l'idea di mettere sul a flashmob di intellettuali, e andare davanti alla Questura di Piazza del Collegio Romano e leggere a turno la frase incriminata, in modo da rendersi tutti querelabili, e come idea è molto fica. Certo, un tempo ci si sfidava a duello, e sarebbe stato più interessante, Ostuni contro Carofiglio, io gli avrei fatto perfino da padrino a Carofiglio, poi se non lo ammazzava Ostuni gli davo una mano io, sperando si ammazzassero comunque entrambi.

Invece così mi tocca mio malgrado di parteggiare per Ostuni, perché se non fosse per questa vicenda di Carofiglio chissenefregherebbe di Ostuni, ma in generale mi è sempre scocciato non stare né con lo Stato né con le Br, per cui sto con Ostuni. Ma il problema è un altro: i letterati italiani perfino quando hanno ragione sulla carta riescono a avere torto facendosi vedere. Il mio problema è essere venuto alla flashmob.

A parte che la flashmob inizia con mezz'ora di ritardo, perché a Roma neppure alle finte flashmob organizzate con giorni d'anticipo riescono a essere puntuali. Si stavano rompendo pure i cameraman delle televisi locali, che però commentavano: «Ao ma che stronzo 'sto Carofiglio»,e un altro: «E pure 'sto Stuni è stronzo,dài, che glie vai a di' scribacchino, e poi sei concorrente ar premio Strenna?», entrambi querelabili volendo.

Quando arriva la cricca di lettera­ti capisci che è tutta una cricca, tutto uno sbaciucchiamento tra consan­guinei: Emanuele Trevi sbaciuc­chia Andrea Cortellessa, Cortelles­sa sbaciucchia Nanni Balestrini, Ba­lestrini sbaciucchia la sua Rossana Campo, Franco Cordelli sbaciuc­cia Trevi. Infatti i passanti passano e nessuno si ferma incuriosito, scap­pano, e ti credo.

A me viene subito la claustrofobia, e faccio delle foto con l'iPhone alle scarpe di Balestrini, di Cortellessa e di Cordelli, hanno tutti queste scarpine tristi simil-Tod's ma neppure Tod's, tipo Geox, la scarpa che respira, morirà pure lei asfissiata. Per disperazione mando un tweet a Dolcenera, il mio antistress: «Guarda dove sono finito» e allego una foto dei mostri, e lei subito mi risponde preoccupata: «Cosa chiedono queste persone?», ma quali persone.

A parte Francesco Pacifico stranamente non c'è nessuno di minimum fax ma in compenso ci sono i ragazzi di Pubblico di Luca Telese mandati da Christian Raimo, una persecuzione. Fotografo anche le scarpe di Pacifico, da ginnastica ma brutte e nere, io invece ho le mie Nike Shox, sticazzi.

Mi avvicino sbadigliando tanto per sentire cosa dice Emanuele Trevi, sta spiegando che con la fine del berlusconismo imperante c'è una crisi d'identità e dentro ognuno di noi c'è...una pila. Una pila? Mi avvicino ancora: «...una pila d'identità carica, che finisce per scaricarsi sugli oggetti sbagliati, e Carofiglio, come identità, ha una Torre Eiffel interiore» e resto imbambolato a immaginarmi Carofiglio con una Torre Eiffel interiore, chissà da dove gli è entrata. In pratica Trevi dice Carofiglio se l'è presa con Ostuni perché non c'è più Berlusconi. All'improvviso Pedullà figlio dà la sveglia al gruppo: «Si comincia, si comincia!», wow! Ma si comincia che?

Non l'avevo mai visto ma Pedullà figlio dal vivo è bel pezzo di TQ, e l'unico che sembra vivo,mentre Balestrini, Cordelli e gli altri dal vivo sembrano morti, come mossi da fili invisibili. Eppure fa quasi più senso Pedullà figlio, assomiglia a Luigi Tenco ma imita Fabrizio Frizzi, li smista a destra e sinistra, li riunisce, li divide.

Finché non leggono tutti la frase, a turno: «Rivendico il diritto costituzionale di pensare che Il silenzio dell'onda sia un libro letterariamente inesistente scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un'idea,senza un'ombra di responsabilità dello stile, per dirla con Barthes». Poi Pedullà-Frizzi li fa leggere in coro, come un canto natalizio. Sul canto natalizio non ho resistito e ho fatto il filmino con l'iPhone, poi lo metto su Facebook e lo mando a Dolcenera.

Quando hanno detto «Dove se va' a magna'?» mi sono defilato e sono riuscito a riordinare le idee, e alla fine ho capito cosa c'era di sbagliato e cosa di liberatorio in questo flash­mob. Di sbagliato c'era che non puoi mettere Emanuele Trevi a leggere un foglio dove dice che il libro di Carofiglio è scritto con i piedi, ci devi mettere Alberto Arbasino, o Aldo Busi, o me.

Comunque che non abbia scritto i romanzi di Trevi, né le poesie di Ostuni, va bene chiunque, anche Nicole Minetti. Al contrario di liberatorio c'è che io di Cortellessa e di Trevi e di Cordelli ho sempre pensato fossero proprio degli scribacchini e scrivessero con i piedi senza un'idea, senza un'ombra di responsabilità nello stile, come Carofiglio, per non parlare poi di Balestrini, uno che faceva i romanzi- frullato con i ritagli di giornale e viene a parlare di stile. Ecco, mi hanno sempre fatto letterariamente schifo, tutti questi qui, ma fino a oggi, prima della flash­mob, non lo potevo dire. E quindi grazie, Frizzi.

 

GABRIELE PEDULLA E IL FLASH MOB CONTRO CAROFIGLIO FRANCO CORDELLI FLASH MOB CONTRO CAROFIGLIO FLASH MOB CONTRO CAROFIGLIO FLASH MOB A ROMA CONTRO CAROFIGLIO GIANRICO CAROFIGLIO AL PREMIO STREGA jpegGIANRICO CAROFIGLIO Vincenzo Ostuniclm08 emanuele treviSCARPE DI TREVI E CORTELLESSA FOTO BY MASSIMILIANO PARENTESCARPE DI NANNI BALLESTRINI FOTO BY MASSIMILIANO PARENTE

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)