la nuova rete4

LA SFIDA DI PIER SILVIO SI GIOCA SU ROMA – BERLUSCONI VA CONTROCORRENTE E FA TRASLOCARE LA NUOVA RETE4 NELLA CAPITALE – LA RIVOLUZIONE DELLA RETE (IN VERSIONE MODERATA) È AFFIDATA AI CONDUTTORI: NICOLA PORRO, PAOLO DEL DEBBIO, ROBERTO GIACOBBO E BARBARA PALOMBELLI CHE, CON STASERA ITALIA, SFIDA LILLI GRUBER – E SULLA POSSIBILITÀ DI ACCOGLIERE IL PROGRAMMA DI RENZI SU FIRENZE SUI SUOI CANALI…

Michela Tamburrino per "la Stampa"

 

pier silvio berlusconi

Il più grande investimento su Roma mai fatto in tempi recenti da un grande broadcaster, una visione controcorrente che come succede a chi canta fuori dal coro, può rivelarsi una intuizione illuminata. Pier Silvio Berlusconi scende nella capitale per presentare la nuova Retequattro, figlia di un ragionamento nato due anni fa, un progetto dal principio editoriale che punta sulle competenze.

 

Rimettere a fuoco una rete generalista senza perdere il pubblico fidelizzato restituendo identità piena, una definizione più calzante. Forte di un linguaggio produttivo specifico, si punta sulle news indagate in tutte le dimensioni della realtà, intrattenimento, cronaca nera, politica, spettacolo, approfondimento sociale.

 

la nuova rete4

Rifondare il brand nella sua interezza e complessità grazie a un know-how tecnico e narrativo proprio di una rete contemporanea, vale a dire conservatrice, cioè che produce prodotto.

 

Emozionato e felice Pier Silvio Berlusconi, è galvanizzato anche dal voto al Parlamento europeo che dice sì alla nuova legge sul copyright: «Da editore e da professionista ritengo sia un primo passo di civiltà in un percorso fondamentale di crescita. Non bisogna scambiare la difesa di un diritto con la libertà di espressione».

barbara palombelli

 

Parla dei suoi programmi «griffati» da talenti che avranno lo studio personalizzato al Colle Oppio. «Per gli ascolti - mette le mani avanti l' ad nonostante il buon esordio di Barbara Palombelli in prima serata, la stessa che ieri è stata chiamata ad accendere la nuova emittente - bisogna avere molta pazienza ma il Dna buono c' è. Retequattro nacque con Bocca e Montanelli, l' aristocrazia del giornalismo che oggi passa il testimone».

gerardo greco

 

Conduttori dai toni sfumati Una linea d' intervento che guarda all' informazione e che mette da parte la sensazione.

Sparisce dai palinsesti Belpietro e arrivano conduttori dai toni sfumati. «Questa delle news è la parte più complicata e più bella, equivale a un rapporto più stretto con il Paese.

 

La squadra è composta da campioni del ragionamento in grado di farsi capire».

E allora eccola la squadra di eccellenze con un' unica stella al femminile che brilla da sola, Barbara Palombelli: ci sono Nicola Porro che si bilocherà tra Matrix su Canale 5 e Quarta Repubblica su Retequattro; Paolo Del Debbio, Roberto Giacobbo che con Freedom punterà anche sulla qualità delle immagini in esclusiva da archiviare come reperti.

nicola porro

 

Curatissima anche la lettering per arrivare a un pubblico di dislessici («Una sensibilità che mi viene da problemi familiari») e poi attenzione a una cultura non elitaria, comprensibile a chi non sa, non noiosa per chi sa». E Chiambretti che con La Repubblica delle donne si dedicherà al femminile, finalmente in prima serata e Gianluici Nuzzi con l' immarcescibile Quarto Grado .

 

Cinque produzioni originali in diretta e un futuro fatto di accordi con Sky per la fruibilità della piattaforma da ottobre per tutte le sue reti «e andremo a esercitare l' opzione a proposito della cessione definitiva di Premium a Sky. Il marchio Premium rimarrà nostro per cinema e serie. Forse ci sarà un' integrazione con Infinity».

 

nuzzi quarto grado

L'ad di Mediaset ha confermato anche la volontà del gruppo di studiare una possibile aggregazione con altri broadcaster europei: «Ci stiamo lavorando e ci crediamo. Un progetto che possa far crescere ulteriormente Mediaset al di fuori di Italia e Spagna». E potrebbe coinvolgere tv francesi (Tf1), tedeschi (ProSieben) o inglesi (Itv).

 

Tutto in positivo persino la risposta della Borsa, così il suo buon umore non viene scalfito neppure dalle dichiarazioni di Di Maio a proposito della pubblicità in parte negata. «Dichiarazioni di propaganda. Il mondo editoriale è già sotto pressione, non c' è alcuna necessità di rendere ancora più difficile la vita a chi cerca di fare bene il proprio lavoro».

roberto giacobbo

 

Persino sull' impasse Rai è magnanimo mentre si augura una rapida sistemazione della governance di viale Mazzini.

E infine la presenza del manager e produttore Lucio Presta ha fatto pensare che il documentario di Matteo Renzi su Firenze avesse trovato casa: «Prima di decidere voglio vedere il prodotto fatto e finito.

 

Avere il documentario di Renzi sulle nostre reti mi piacerebbe, stimo la persona e penso che il suo sarà un ottimo prodotto. Ma solo vedendolo capirò se potrà avere un destino sulle nostre reti ».

pier silvio berlusconi ai palinsesti mediaset 2018pier silvio berlusconi ai palinsesti mediaset 2018

 

PIER SILVIO BERLUSCONIPIER SILVIO BERLUSCONI PIER SILVIO BERLUSCONI pier silvio berlusconi radio mediasetPIER SILVIO BERLUSCONIpier silvio berlusconi radio mediaset PIER SILVIO BERLUSCONIsonia bruganelli pier silvio berlusconi lucio presta 1

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....