1- TAGLIATO FUORI DA TUTTO, COME UN PENSIONATO CHE HA LASCIATO A CASA IL BORSELLO DELLE BOCCE, SI AGGIRA PER L’OPPOSIZIONE (OPPOSIZIONE?) UN INUTILE BRAV’UOMO CON LA VERVE DI UN TRAMEZZINO ALLO SQUACQUERONE. “BERSANI: DELLA VALLE CONDIVISIBILE”. OSPITE DEL VALOROSO COMPAGNO FAZIO, CULATELLO BERSANI CHIEDE A DIEGO LAQUALUNQUE: “TUTTI NEL MUCCHIO, TUTTI UGUALI, SCARPE E CIABATTE?” 2- HA RAGIONE, MA SE METTESSERO I BANCHETTI A UNA QUALUNQUE MANIFESTAZIONE DEL CENTROSINISTRA (DI QUELLE ALLE QUALI LUI, AL MASSIMO, VA A “TITOLO PERSONALE”) PER CHIEDERE SE BERSANI È “SCARPA O CIABATTA”, CHE RISULTATO USCIREBBE? 3- MENO MALE CHE QUALCUNO CON LE PALLE, A SINISTRA, C’È. OVVIAMENTE SONO DONNE. OLTRE ALLA BINDI, LA GIOVANNONA D’ARCO CAMUSSO: “DOV’ERA LA CLASSE DIRIGENTE MENTRE L’ITALIA AFFONDAVA?”. FIRMAVA ACCORDI SEPARATI CON I SINDACATI GIALLOGNOLI. “DELLA VALLE ALIMENTA L’ILLUSIONE CHE SI POSSA FARE A MENO DELLA POLITICA (…) BASTA CON QUESTA STRANA IDEA CHE IL PAESE SIA COME UN’AZIENDA”

a cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1- GLI ULTIMI GIORNI DI SALO'...
Antipolitico Lui stesso per definizione - ma anche al potere da 17 anni - ora il Sire di Hardcore sarebbe "pronto alle elezioni nel 2012" e "vuole il partito dell'antipolitica", sostiene Repubblica in un sedicente retroscena (p. 3). Mentre sul Giornale, Adalberto Signore ("Parte l'affondo finale, Silvio studia la controffensiva") svela gli incubi del "Culo Magico" che protegge il Cavalier Pompetta dalla realtà: "Nei prossimi mesi non ci sarà solo da parare i colpi delle testimonianze sul caso Ruby, ma si andrà avanti anche con le due inchieste su Tarantini (a Roma e a Bari) e con la pubblicazione di altre intercettazioni che - raccontano i bene informati - dovrebbero arrivare sui giornali sul finire della prossima settimana" (p. 3). Tempi grami, insomma.

E un segno dei tempi è anche la rivelazione del vaticanista Andrea Tornielli: "All'inizio del 2011, di fronte all'ingente mole di debiti provocati dalla faraonica gestione di don Luigi Verzè, il premier Silvio Berlusconi si era detto disponibile a intervenire per salvare l'ospedale dove lui stesso va a farsi curare. Ma l'attesa sentenza della Corte d'appello sul Lodo Mondadori, che imporrà a Fininvest il pagamento di 560 milioni di euro alla holding di Carlo De Benedetti, "congela" le intenzioni del premier, non più in grado di venire incontro alle necessità dell'amico prete" (Stampa, p. 11)

2- CAVALIER POMPETTA, IMBAVAGLIACI TUTTI...
Sarà dunque un caso, ma allora ecco di che si occuperanno i nostri degni legislatori in queste settimana, mentre l'economia va a rotoli e nove milioni e mezzo di precari vorrebbero mettere le mani sui vari Tiraboschi, Sacconi, Ichino e compagnia lubrificante. "Intercettazioni, il Pdl vuole il blitz. Sms del capogruppo ai deputati, si tenta l'approvazione per venerdì". Scrive Repubblica che "l'sms di Cicchitto è arrivato a sorpresa": "Prossima settimana presenza obbligatoria in aula fino a venerdì" (p. 6).

Sospese le agapi fraterne del giovedì, almeno per questa settimana. Titolo avvincente sulla Stampa: "Intercettazioni, la legge riparte. Ma è scontro. La maggioranza vuole tornare a un provvedimento molto simile al ddl Mastella votato dalla Camera" (p. 2). Meno male che a pagina 3 si capisce la posta in gioco: "Caso Ruby e processo a Fede. Doppio scacco per il premier. Oggi due dibattimenti hanno al centro le notti di Arcore e il ruolo di Berlusconi".

3- SEGA NORD...
Un partito allo sbando, dove oltre il Dito Medio di Bossi ormai ci sono giusto il cervello (e abbiamo detto tutto) e l'istinto di sopravvivenza del ministro di Polizia. "Calderoli stoppa Maroni: no al voto" (Stampa, p. 4). "Calderoli chiude la porta a Maroni. La legge elettorale divide la Lega"(Giornale, p. 4). Poi passa il Pompiere della Sera: "Il referendum divide la Lega. Calderoli: stagione costituente. Casini con Maroni: sì al voto" (Corriere, p. 2).

Fareste mai una "Costituente" con Robertone da Bergamo? Personalmente, non gli faremmo ritoccare neppure la disciplina regionale della raccolta funghi. Non solo, ma i valorosi discepoli di don Flebuccio de Bortoli si fanno scudo del giornalista Gigi Moncalvo, ospite di Lucia "Oil" Annunziata, per svelare il segreto di Pulcinella: "Tra Bossi e il Cavaliere c'è davvero un contratto" (p. 5). Ma va? Il marchio della Lega se lo sono venduti al Sire? Pagamento in contanti o in fideiussioni?

4- POTERI MARCI IN MANOVRA...
Per fortuna c'è il nuovo che è avanzato. Mentre Diego Laqualunque svolazza per le passerelle parigine, sul Giornale Littorio Feltri prova a stanarlo: "Caro Della Valle, il marketing è il marketing e gli affari sono affari. Ma dimmi che faresti al posto di Berlusconi, come lo faresti e con quali forze. Aspetto una tua seconda letterina chiarificatrice. Lo spazio sul Giornale te lo diamo gratis, mica siamo come il Corriere o Repubblica, noi. A una condizione: che tu esca dal vago e metta i piedi non nelle Hogan ma per terra" (Giornale, p. 6).

Tagliato fuori da tutto, come un pensionato che ha lasciato a casa il borsello delle bocce, si aggira per l'opposizione (opposizione?) un inutile brav'uomo con la verve di un tramezzino allo squacquerone. "Bersani: Della Valle condivisibile, ma no a scorciatoie come nel ‘94". Ospite del valoroso compagno Fazio (Fabio, quello più gommoso), Culatello Bersani chiede a Diego Laqualunque: "Tutti nel mucchio, tutti uguali, scarpe e ciabatte?" (Repubblica, p. 10).

Ha ragione, ma se mettessero i banchetti a una qualunque manifestazione del centrosinistra (di quelle alle quali lui, al massimo, va a "titolo personale") per chiedere se Bersani è "scarpa o ciabatta", che risultato uscirebbe?

Meno male che qualcuno con le palle, a sinistra, c'è. Ovviamente sono donne. Oltre alla Bindi, la Camusso: "Dov'era la classe dirigente mentre l'Italia affondava?". Firmava accordi separati con i sindacati giallognoli. "Della Valle alimenta l'illusione che si possa fare a meno della politica (...) Basta con questa strana idea che il Paese sia come un'azienda" (Repubblica, p. 11).

Ha ragione, se andiamo avanti così, tra una minchiata di legge bavaglio, sempre nuove "flessibilità" e un censimento che sembra scritto per metà dalla Digos e per metà dalla Mastercard, diventeremo un solo grande "Cie". Ovvero un enorme centro di identificazione ed espulsione di cervelli.

5- MA FACCE RIDE!...
Silenzio, parla il Celeste Formigoni: "Il cittadino sceglie davvero solo con le preferenze. Basta reintrodurle per trasformare il Porcellum in Perfettellum" (Giornale, p. 5).

6- IL CREATIVO IN REDAZIONE...
Ma in prima pagina è meglio mettere la foto del figlio di Totò Riina (in alcune versione con inguardabile piumino bianco griffato Moncler), come ha fatto Repubblica, o scegliere quella della ragazza bionda del gruppo "Occupare Wall Street", come ha fatto il Corriere?

7- DISECONOMY...
"Endemol, a Mediaset resta un mese. Entro ottobre deve salire nel capitale, trovare nuovi soci o finire in minoranza. Il destino della società che ha inventato il Grande Fratello interessa a Cologno Monzese" (Stampa, p. 23). L'optimum sarebbe fondere Endemol con il San Raffaele e creare un solo unico Grande Pisello Transgenico, per consentire al Banana di Hardcore di trombare fino a 140 anni. Cioè, anche da morto.

8- AGENZIA MASTIKAZZI...
Da Radiocor la vera agenzia Mastikazzi per cominciare bene la giornata: "Fiat: Marchionne, gruppo lascia Confindustria da primo gennaio 2012". Da quando lasciano l'Italia, invece? Prima, ricordarsi di far loro restituire un po' di grano pubblico.

9- FREE MARCHETT...
"Hermès minimal. Addirittura virginale. Ripulisce al massimo Christophe Lemaire nella sua seconda collezione per il marchio del lusso. L'ex direttivo creativo di Lacoste guarda un po' alle sfumature e alle stampe totem dell'Africa, diluite su linee maschili nette (...). La rivisitazione della Kelly-bag ancora latita. La parola d'ordine è relax".

Sulla Stampa, Antonella Amapane ci delizia con un paginone intitolato "Quando la semplicità ha la forza del colore" (p. 22). Ma come sempre, il meglio è nelle didascalie. Per pubblicizzare un cipollone da finto uomo d'azione ecco "L'orologio. Originale, ironica e di forte impatto la collezione Imprint di Toy Watch si distingue per il particolare effetto "stampa" sui chrono nelle fantasie animalier (pitone, leopardo, osso camouflage), legno e carbonio".

Meglio che i modesti curatori di questa rassegna non svelino, al cospetto di cotanto giornalismo, le proprie "fantasie animalier".

10- SETE DI GIUSTIZIA...
"Diagnosi errata, rimane impotente. La moglie sarà risarcita" (Stampa, p. 19). Purtroppo non viene chiarito in che modo.

 

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