vasco rossi 5

CHI FERMERA’ LA MUSICA? IL CORONAVIRUS - SI RISCHIA UN’ESTATE SENZA CONCERTI. DOPO L’APPELLO AL GOVERNO DI TIZIANO FERRO I PROMOTER IN ATTESA DI DIRETTIVE DA PARTE DELL’ESECUTIVO. MA LE DECISIONI TARDANO AD ARRIVARE. COSA NE SARÀ DEI BIGLIETTI GIÀ VENDUTI? LE DATE SALTATE SARANNO RIPROGRAMMATE? E QUANDO? NON SONO SOLO CANZONETTE, BALLANO 350 MILIONI DI FATTURATO… - VIDEO

Mattia Marzi per “il Messaggero”

 

vasco

Non sarà facile tirare fuori il mondo dell'intrattenimento dal vivo italiano dalla paralisi totale che ha colpito il settore da quando è scoppiata l'emergenza coronavirus. Se non altro perché, sebbene i provvedimenti presi dal Governo per impedire al virus di diffondersi arrivino (ad oggi) fino al 3 maggio, è inverosimile pensare che dopo quella data tutto tornerà davvero com'era prima. Chi avrà il coraggio di andare al cinema o al teatro sapendo che il vicino di poltrona potrebbe potenzialmente essere infetto? Ma soprattutto: chi vorrà mischiarsi tra la folla nel parterre di un concerto ospitato da uno stadio o da un'arena? Ed è proprio sui grandi raduni estivi - per ora confermati - che incombe una grande incognita, con la bella stagione alle porte. Tra i più attesi, Vasco, Ultimo, Tiziano Ferro e Cesare Cremonini: si faranno o sono destinati ad essere rimandati - o cancellati - come i tour che erano in programma questa primavera? Cosa ne sarà dei biglietti già venduti? E sarà davvero possibile riprogrammarli?

vasco rossi

 

PORTAVOCE

È stato proprio Ferro, ospite domenica sera di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, su Rai2, a lanciare un appello al governo: «Ho bisogno di chiedere che si faccia chiarezza, che il governo ci dia delle risposte, che si esponga», ha detto il cantautore, cercando di rispondere in un minuto e mezzo a una domanda del conduttore sul destino dei concerti. In molti, sui social, l'hanno accusato di egoismo, di badare solo ai propri interessi, ma la verità è che con quell'intervento Ferro si è fatto portavoce di un intero settore che chiede risposte. Un settore di cui fanno parte non solo i cantanti, ma anche promoter, tecnici delle luci, fonici di palco, operai che montano e smontano i palchi: tutti in attesa di sapere cosa ne sarà degli appuntamenti estivi. I concerti di alcune star internazionali sono stati già riprogrammati per il 2021: dai Pearl Jam (avrebbero dovuto esibirsi a Imola di fronte a 85mila spettatori) a Eric Clapton. Vacillano Paul McCartney (atteso a Lucca e Napoli), i Foo Fighters, Aerosmith e Billie Eilish a Milano, Guns N' Roses e Red Hot Chili Peppers a Firenze, Kendrick Lamar a Roma, Iron Maiden a Bologna. I tour dei big italiani, al momento, sono confermati, ma il rischio di rinvii è sempre più concreto.

tiziano ferro

 

IL REALISMO

I promoter stanno facendo i salti mortali per riprogrammare le date, e sono in attesa di direttive da parte del governo. Ma le decisioni tardano ad arrivare: «Siamo in stand by. E non sta agli organizzatori di concerti decidere. Il Governo dovrebbe esporsi. Avere il coraggio di dire: Fino a tale periodo non sarà possibile fare concerti'», dice Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, che riunisce i promoter e gli organizzatori di eventi dal vivo italiani. Spera è realista: «Le notizie che arrivano non sono rassicuranti. Con ogni probabilità l'estate rischia di saltare. Ma i promoter devono saperlo il prima possibile, per organizzarsi». Per le quattordici date del tour di Ultimo, che dovrebbe partire il 29 maggio dallo Stadio Comunale di Bibione, sono stati venduti circa 600mila biglietti. Per i quindici concerti di Tiziano Ferro, partenza in programma il 30 maggio da Lignano, ne sono stati venduti 500mila. La tournée di Vasco Rossi dovrebbe debuttare il 10 giugno a Firenze: cinque date (doppietta al Circo Massimo) per oltre 360mila biglietti venduti. E poi Cremonini (otto appuntamenti negli stadi), Baglioni (dodici date a Caracalla, una al Teatro Greco di Siracusa e una all'Arena di Verona), Coez, solo per citarne alcuni. Senza dimenticare i festival: Rock in Roma, i-Days a Milano, Firenze Rocks, Bologna Sonic Park.

tiziano ferro da fazio 3

 

L'INDOTTO

«Stiamo parlando di 350 milioni di fatturato», commenta il presidente di Assomusica, riferendosi agli incassi complessivi dei concerti in programma nel nostro Paese quest'estate. Poi bisogna tenere in considerazione anche l'indotto su commercio e turismo (alberghi, ristoranti, bar): circa 600 milioni. Una catastrofe anche per i territori. E la paralisi è destinata a durare ancora per molto. Anche oltre il prossimo autunno, secondo qualche esperto. Dovremmo forse rassegnarci all'idea che occorreranno parecchi mesi prima di tornare a cantare sotto al palco di un concerto, insomma.

cremoniniultimoultimoultimoCESARE CREMONINIcesare cremonini marinella venegoni

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…