la vita di michael schumacher nel documentario netflix 14

“SIAMO STATI COLPITI NEL MOMENTO PIÙ FELICE DELLA NOSTRA VITA” - NEL DOCUMENTARIO “SCHUMACHER”, SU NETFLIX, LA FAMIGLIA DELL'EX PILOTA RICORDA I GIORNI DI QUEL MALEDETTO INCIDENTE SUGLI SCI - I FIGLI: “ERA UN PAPÀ CHE ASCOLTAVA, CI DIVERTIVAMO ED È INGIUSTO CHE QUEI MOMENTI NON CI SIANO PIÙ” - LA MOGLIE CORINNA: “LUI CI HA SEMPRE PROTETTI, ORA SIAMO NOI A PROTEGGERE LUI” - I RICORDI DI JEAN TODT, IL SUO ESSERE “RISERVATO E TIMIDO” MA ANCHE “INDISPONENTE”. E QUEGLI SCAZZI CON SENNA E HAKKINEN... - VIDEO

 

Renato Franco per www.corriere.it

 

la vita di michael schumacher nel documentario netflix 8

«Non ho mai incolpato Dio per quello che è successo in quel giorno maledetto, ma siamo stati colpiti nel momento più felice della nostra vita. Michael mi manca ogni singolo giorno. Ma è ancora qui, è diverso, ma è qui e ci dona tutta la sua forza. Non so cosa accadrà, so però che continuerò a non arrendermi».

 

la vita di michael schumacher nel documentario netflix 14

Le lacrime di Corinna Schumacher sono il momento più toccante del documentario che racconta la fenomenale carriera del 7 volte campione del mondo (Schumacher, su Netflix da mercoledì).

 

la vita di michael schumacher nel documentario netflix 12

Il meglio è in coda, quando si spengono i motori e si accendono i sentimenti. La rabbia muta e composta del figlio Mick: «Se penso al passato vedo noi quattro che ci divertiamo da qualche parte, a fare karting, sulle carrozze trainate dai pony. È ingiusto che quei momenti non ci siano più. Io e papà abbiamo in comune una grande passione, mi piacerebbe parlare con lui di automobilismo, è un pensiero che non mi abbandona mai... lui era il mio eroe, il mio idolo, pensavo che un giorno avrei voluto essere come lui».

 

la vita di michael schumacher nel documentario netflix 3

Per la figlia Gina Maria invece «il ricordo più bello è quando tornava a casa dopo il lavoro, ci chiedeva di raccontargli cosa avevamo fatto e ci ascoltava, trovava sempre tempo per stare con noi».

 

In quasi due ore di immagini, racconti, aneddoti, ricordi, solo gli ultimi dieci minuti sono intimi, riflesso di quella riservatezza che per Schumi era dna e carattere: «Lui ci ha sempre protetti, ora siamo noi a proteggere lui — racconta ancora la moglie —. Non amava i giornalisti, non gli piaceva essere preso d’assalto dalla folla che chiedeva autografi. Era piuttosto diffidente; finché non era sicuro di potersi fidare era molto cauto nei rapporti con gli altri, ma quando arrivava a lasciarsi andare dava tutto se stesso. Fu così anche con me: è la persona piu amorevole che abbia mai incontrato».

 

la vita di michael schumacher nel documentario netflix 9

Amorevole, ma «indisponente», come lo definisce Jean Todt: «Era riservato e timido, la sua scortesia era il modo per gestire la sua insicurezza». Ruvido. Come in pista, leone e iena, avvoltoio e tigre, irruento, subito ripreso da Senna quando venne buttato fuori pista in un duello in gara.

 

Stessa sorte anni dopo per Hakkinen: «Non si preoccupava della sua incolumità e nemmeno di quella degli avversari. Gli parlai ma mi rispose: questo è l’automobilismo». Sintetizza il padre Rolf: «Sapeva quello che voleva e come ottenerlo».

 

la vita di michael schumacher nel documentario netflix 7

I primi passi nei kart, quando recuperava le gomme degli altri dalla spazzatura («ero sempre felice di vincere con le attrezzature peggiori di tutti»). Il debutto in F1, nel 1991 a Spa, «la sensazione che fosse promettente», in mezzo a gente come Senna, Mansell e Prost.

 

la vita di michael schumacher nel documentario netflix 6

Il 1994, campione del mondo dopo lo scontro con Damon Hill, ognuno che dà la colpa all’altro. Un altro titolo piloti, sempre con la Benetton. Poi la decisione di andare in Ferrari: «Se vincerai entrerai nella storia» (l’ex manager Willi Weber). Peccato che «la macchina fosse un disastro» —ricorda il compagno Irvine—, ma arriva la prima vittoria a Barcellona, nel 1996, sotto il diluvio: «Non ho la più pallida idea di come ci sia riuscito», aggiunge Irvine.

 

la vita di michael schumacher nel documentario netflix 4

Poi i Mondiali, cinque di fila. Il ritiro e il ritorno, con la Mercedes. L’incidente sugli sci e la tristezza della moglie: «Pensavo che avesse un angelo custode a vegliare su di lui». Invece no, la sua purtroppo non era una storia di angeli.

la vita di michael schumacher nel documentario netflix 1la vita di michael schumacher nel documentario netflix 15la vita di michael schumacher nel documentario netflix 5la vita di michael schumacher nel documentario netflix 13la vita di michael schumacher nel documentario netflix 10la vita di michael schumacher nel documentario netflix 11la vita di michael schumacher nel documentario netflix 2

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."