inter genoa giovanni storti

"SONO STATO ANCHE IO UNA VITTIMA DI DAZN. LE HO PROVATE TUTTE E DI INTER-GENOA HO VISTO POCO” – GIOVANNI STORTI DEL TRIO ALDO, GIOVANNI E GIACOMO RACCONTA LE SUE PERIPEZIE CON LA TV IN STREAMING: “SI SONO GIUSTIFICATI ADDUCENDO "PROBLEMI D'AVVIO" E UN "PICCO D'ASCOLTO"? UN'ASSURDITA', HAI SOLO TU IL CAMPIONATO DI CALCIO, COSA TI ASPETTI?” – POLVERIERA SERIE A: I CLUB CONTRARI ALL'ASSEGNAZIONE A DAZN DEI DIRITTI TV 2021-24 (GUIDATI DA ROMA, GENOA, SAMPDORIA E SASSUOLO) SONO TORNATI ALLA CARICA E…

Adriana Marmiroli per “La Stampa”

 

aldo giovanni giacomo

Che dire? Che c'ero anch' io? Che sono stato anch' io una vittima di Dazn?». Così esordisce, al telefono, Giovanni Storti (prima G di AGG, con Aldo e Giacomo): anche lui coinvolto nella debacle televisiva della prima giornata di Campionato. Nel suo buon retiro nella campagna di Vignale, Val Maggiore, con un amico (legittimo e ora scontento intestatario dell'abbonamento) ha provato e riprovato a vedere Inter-Genoa.

 

Allora, ci racconta questa sua prima giornata?

 «Le abbiamo provate tutte. E abbiamo visto poco. Non avendo una smart tv, la sola che forse avrebbe risolto alcuni problemi grazie all'app preinstallata, abbiamo fatto ricorso a tutto: cellulare, computer, computer collegato alla tv... Insomma un po' si prendeva e un po' no.

 

aldo giovanni giacomo

E la partita l'abbiamo vista a pezzi e bocconi. Anzi a metà, visto che, oltre a mancare il segnale, non riuscivamo a fare funzionare l'opzione "tutto schermo" e vedevamo il campo di calcio in formato ridotto circondato dalle cartelle della scrivania del computer. Cosa non si fa per la squadra del cuore!».

 

Insomma più problemi di linea o tecnologici?

«L'uno e l'altro. Ma se non sei uno smanettone, i problemi tecnologici non li superi. E questo è grave: gli italiani non sono poi così predisposti alle nuove tecnologie... Inoltre: se non stai in città, ovvero la gran parte del territorio nazionale, avere la linea superveloce è un terno al lotto. Insomma, te lo do io lo streaming».

ALDO BAGLIO GIOVANNI STORTI

 

Cosa dice del fatto che Dazn si sia giustificata adducendo "problemi d'avvio" e un "picco d'ascolto"?

«Che è un'assurdità. Una giustificazione migliore? Hai solo tu il Campionato di calcio, cosa ti aspetti, che non si colleghino milioni di italiani e tutti a quell'ora per vedere quella partita?»

 

In futuro pensa di abbonarsi?

«Se migliorano il segnale e risolvono i loro problemi. Intanto mi asterrò».

 

E l'Inter?

«Vuol dire che verrò più spesso in campagna a sfruttare l'abbonamento del mio amico e vicino di casa. Oppure a Milano andrò da Giacomo, lui non è tifoso come me ma è abbonato a tutto»

 

2 - DAZN, IL CALCIO ALLA RESA DEI CONTI "SUBITO UN PIANO PER LA SVOLTA"

aldo giovanni e giacomo i bulgari

Stefano Scacchi per “La Stampa”

 

Novanta minuti ripensando a 90 milioni. La prima giornata dell'era streaming del calcio italiano ha riacceso le polveri dello scontro interno alla Serie A. I club contrari all'assegnazione a Dazn dei diritti tv 2021-24 (guidati da Roma, Genoa, Sampdoria e Sassuolo) sono tornati alla carica dopo i problemi evidenziati dalla piattaforma britannica, nuova regina delle immagini in diretta del nostro campionato.

 

«Noi ve l'avevamo detto», è in sintesi il messaggio delle società che la scorsa primavera avevano messo in guardia sui rischi tecnologi legati a questo passaggio storico dopo quasi 30 anni di satellite con Sky in posizione di forza.

 

Adesso la battaglia è senza esclusione di colpi e incrocia il prezzo di cessione dei diritti di archivio (negoziati individualmente da ogni club) oltre alla scelta di quali interviste effettuare a margine delle partite. Dazn ieri ha pubblicamente ammesso, con una lunga nota, il problema relativo al picco di tre minuti durante Inter-Genoa di sabato.

 

dazn

Ma ha anche ricordato che sta andando in scena «una svolta epocale, quella del passaggio dalla tv tradizionale all'Ott, resa possibile grazie ai significativi investimenti tecnologici che Dazn ha messo in campo insieme ai suoi partner per incentivare la digitalizzazione e portare l'Italia ad essere un Paese estremamente competitivo anche su questo fronte. Come in ogni fase di cambiamento, e come già successo anche in passato, l'introduzione di nuove tecnologie di tale portata richiede un momento fisiologico di assestamento».

 

Vengono in mente i problemi registrati agli albori del lancio della tv satellitare. L'ok degli esperti La piattaforma streaming sta potenziando Dazn Edge, la struttura interna costituita per gestire in prima persona il traffico (senza affidarsi a società esterne, spesso concorrenti) e ottimizzare i processi con le Cdn globali, gli ormai famosi snodi della Rete, decisivi per favorire una corretta visione delle immagini.

 

dazn

La Lega Serie A ricorda che non è stato un azzardo spericolato quello di cedere i diritti tv a Dazn. La questione è stata sviscerata a lungo la scorsa primavera. Sono stati consultati due professori universitari esperti della materia che hanno dato il loro via libera. E ha pesato il ruolo di garante di Tim, principale operatore del nostro Paese e partner di Dazn in questa avventura. Senza dimenticare che Dazn aveva alle spalle un triennio (2018-21) nel quale, tranne rare eccezioni soprattutto nella fase iniziale, non aveva evidenziato particolari falle. È vero che le partite erano solo tre, ma non si trattava di un'azienda piovuta dal nulla in Italia.

 

E, per venire al nocciolo della questione, Dazn aveva offerto 840 milioni a stagione per i diritti tv della Serie A, 90 in più rispetto ai 750 messi sul tavolo da Sky, già ai ferri corti con i club per aver congelato l'ultima rata dei pagamenti relativi al campionato interrotto dal lockdown nella primavera 2020. Inoltre l'amministratore delegato della Lega, Luigi De Siervo, avrebbe voluto introdurre la grande novità di una partita di campionato in diretta in chiaro per aumentare i ricavi dell'ultimo pacchetto invenduto, ma proprio le società più vicine a Sky si sono opposte.

 

DAZN 6

Quei 90 milioni di differenza rappresentano quasi l'11% del totale della somma di vendita, in un momento di profonda crisi provocata dalla pandemia. L'azzardo tecnologico vale più o meno di 90 milioni? La qualità della fibra in Italia dovrebbe spingere la Lega a non prendere in considerazione le offerte dei colossi dello streaming limitando di fatto l'asta solo alle altre piattaforme? Sono tutte domande da tenere in considerazione in questi giorni caotici dominati dall'onda delle critiche via social network.

 

Aspettando Napoli-Juventus Sempre più spesso i diritti sportivi sono venduti a chi trasmette via web. La stessa Uefa in Italia ha ceduto ad Amazon i diritti per le migliori 16 partite del mercoledì di Champions League. La Lega, come fa sempre quando si verificano problemi tecnici, ha inviato una lettera a Dazn per chiedere di eliminare i disservizi.

 

dazn

A breve si riunirà un tavolo tecnico per analizzare la situazione. Nel frattempo gli appassionati consultano il calendario del campionato con l'attenzione già rivolta alla terza giornata nel fine settimana del 12 settembre, quando sono in programma Napoli-Juventus e Milan-Lazio. L'attesa per due partitissime ormai si mischia al timore per i picchi di traffico. Si aspetta una rete sperando che tenga la Rete.

DAZN

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)