la vita È facile ad occhi chiusi

IL CINEMA DEI GIUSTI - SULL’ARRIVO DI JOHN LENNON IN ALMERIA NEL 1966, IL REGISTA DAVID TRUEBA COSTRUISCE IL SUO BEL FILM “LA VITA È FACILE. AD OCCHI CHIUSI”, INTERPRETATO DALLO STREPITOSO ATTORE ALMODOVARIANO JAVIER CAMAR

Marco Giusti per Dagospia

 

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Help! Lo sapevate che l’Almeria è piena di campi di fragole e proprio lì nel 1966 John Lennon, mentre girava con Richard Lester un film pacifista, Come ho vinto la guerra, ha composto “Strawberry Fields Forever”?

 

Proprio attorno all’arrivo di John Lennon, per la prima volta con gli occhiali tondi e i capelli corti, in Almeria e da quello che questa presenza provocò nella Spagna franchista e arretrata del tempo David Trueba ha costruito il suo bel film, La  vita è facile ad occhi chiusi, interpretato dallo strepitoso attore almodovariano Javier Camara, che in patria ha vinto qualcosa come sei premi Goya, che sono più o meno come i nostri David.

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E da un verso di “Strawberry Fields Forever” Trueba ha preso il titolo, anche se poi la sua produzione è riuscita a stento a assicurarsi i diritti dei testi di “Help!”, citati in una delle scene iniziali, e una esecuzione di “Strawberry Fields Forever” cantata dal miglior imitatore di Lennon, tale Neil Harrison. I diritti di quella originale sarebbero costati quanto l’intero budget del film. Questa è la vita ad occhi aperti.

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Ma l’idea che muove il lavoro di Trueba, peraltro costruita su una storia vera, è molto carina. Sapendo dell’arrivo di John Lennon in Almeria, dove già si giravano decine e decine di spaghetti western, un buffo professore di inglese, Antonio, ma nella realtà si chiamava Juan Carriòn, interpretato da Javier Camara, decide di partire verso sud e incontrarlo.

 

Vuole farsi spiegare bene da John alcuni punti oscuri dei testi delle sue canzoni, anche perché lui se ne serve per insegnare l’inglese ai suoi alunni e nei dischi non li trova trascritti. E’ un problema che abbiamo avuto in molti quando non c’era Internet.

 

Durante il viaggio verso l’Almeria carica in macchina due giovani autostoppisti in fuga, una ragazza incinta di Malaga, Natalia de Molina, che è scappata dall’istituto dove avrebbe dovuto partorire per salvare l’inore suo e della famiglia, e un sedicenne capellone, Francesc Colomer, che fugge dal padre militare che vuole fargli tagliare i capelli. In Almeria incontreranno Ramon il Catalano, Ramon Fontseré, finito lì per una storia d’amore e altri buffi personaggi ma, soprattutto, Antonio riuscirà a parlare con John Lennon.

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Non solo. Il film lascia intendere che è probabilmente grazie a lui, ma qui ci sarebbe da discutere, che i Beatles inseriranno da lì in poi i testi nei loro dischi. Ha raccontato Camara che il film ha soprattutto reso giustizia al vecchio professore che per tutta la vita era stato trattato come un mitomane. Non solo aveva davvero incontrato John Lennon, ma era stato in contatto con lui tutta la vita.

 

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Ovviamente il film è anche un notevole ritratto di un preciso momento di cambiamento della Spagna, quando, grazie all’arrivo del cinema e di star come Lennon riuscì a uscire dall’isolamento imposto dal franchismo. Notevoli anche le musiche di Charlie Haden, che è morto poco dopo la fine del film, e di Pat Metheny, che hanno accettato per passione di comporre la colonna sonora. Ma un po’ tutto il film sembra ideato e girato con una grande passione per ciò che si sta raccontando. In sala dall’8 ottobre.                                                

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