vanoni

TOTOSANREMO: VOCI DI UN RITORNO DELLA VANONI SUL PALCO DELL’ARISTON (19 ANNI DOPO L'ULTIMA APPARIZIONE) - OLTRE A FACCHINETTI E FOGLI E LOREDANA BERTÈ, NEL SANREMO TARGATO BAGLIONI CI DOVREBBERO ESSERE NINA ZILLI, RUGGERI CON I DECIBEL, ANNALISA E, FORSE, ENZO AVITABILE

Dal profilo facebook di Paolo Giordano

 

ORNELLA VANONI CON BARBONCINO

Insomma ci siamo quasi. Il 15 dicembre in prima serata su Raiuno verranno annunciati i nomi dei Big e dei Giovani al Festival di Sanremo e quindi partirà ufficialmente la gigantesca macchina dello spettacolo tv più seguito (quest'anno dal 6 al 10 febbraio).

Qui pubblico un mio articolo scritto sul Giornale il 29 novembre per il solito (e, ammettiamolo, divertente) articolo sul Totofestival, ossia sui nomi ipotizzati per il Sanremo prossimo venturo. Come si fa per il campionato di calcio, anche per il secondo spettacolo più seguito in Italia, ossia il festival, c'è il mercato delle indiscrezioni. L'ultima è quella di un ritorno in gara di Ornella Vanoni diciannove anni dopo l'ultima apparizione. A quasi 84 anni, sarebbe un colpo.

 

Delle nuove proposte si conoscono già i volti perché i vincitori di Area Sanremo sono stati proclamati l'altro giorno e i sedici finalisti di Sarà Sanremo (tra i quali occhio a Davide Petrella) sono stati annunciati a inizio novembre: tra di loro ci sono gli otto che si giocheranno la vittoria al Festival.

BAGLIONI MORANDI

 

Ma gli altri Big? L'arrivo di Claudio Baglioni, ossia uno dei cantautori più importanti della storia italiana, ha sparigliato le carte. Lui mette sul tavolo la credibilità che deriva da una carriera eccezionale. E si ritrova a fare i conti con i risultati di tre edizioni superlative. Intanto sono state cancellate le eliminazioni sia per Big e Giovani, una scelta che ha fatto aumentare decisamente le candidature alla gara. E poi, pian piano, si è capito che l'intento (quasi rivoluzionario) della commissione composta anche da Claudio Fasulo, Massimo Giuliano, Massimo Martelli, Duccio Forzano e Geoff Westley è quello di privilegiare artisti con una carriera significativa alle spalle e non frutto di progetti estemporanei oppure freschi di esordio. Big sul serio. Non necessariamente «storici» ma almeno consolidati. Per capirci, è molto improbabile che il neo vincitore di X Factor possa partecipare tra i Big come è accaduto altre volte.

VANONI

 

Perciò, mentre le selezioni sono ancora in corsa, sembrano in buona posizione per il Festival artisti come Nina Zilli, Giovanni Caccamo, Annalisa, Loredana Bertè, Noemi, Alexia e i La Rua con Federica Carta (il suo featuring con Shade in Irraggiungibile in una settimana vale oltre 6 milioni di views e più di 2 milioni di stream su Spotify). Anche il fattore «sorpresa» giocherà il proprio ruolo magari con i The Kolors oppure Mario Biondi in gara con un brano in italiano (di solito usano l'inglese). In sostanza, come si capisce, la ricerca musicale sembra davvero essere centrale, magari con meno attenzione alle esigenze radiofoniche rispetto a quella dedicata da Carlo Conti. Più originalità e magari anche più ricerca. Senza badare ai generi stilistici, anche se il rap non sembra essere tra quelli favoriti.

 

claudio baglioni capitani coraggiosi

Magari potrebbero farcela Enrico Ruggeri con i riformati Decibel, autentici simboli dello sbarco del punk in Italia circa quarant'anni fa e reduci da un disco che ha sfornato un tris di singoli ben trasmessi dalle radio. Oppure potrebbe essere la volta delle rinate Vibrazioni di Francesco Sarcina, che sul palco dell'Ariston consacrerebbero la seconda fase della carriera.

E pare aver molte chance di giocarsela anche una coppia di pesi massimi che arriverebbero insieme dopo aver vinto separatamente il Festival in due decenni diversi. Roby Facchinetti nel 1990 con i Pooh (Uomini soli) e Riccardo Fogli (Storie di tutti i giorni, 1982). Hanno appena pubblicato il disco Insieme, tenendosi probabilmente da parte un pezzo vincente per le selezioni sanremesi. Sarebbe un bel colpo (anche di audience tv).

 

VANONI MINA

Comunque attenzione, proprio perché non ci sono notizie certe, dilagano le indiscrezioni. Anche quelle più strampalate come la presenza a Sanremo di Suor Cristina o Bianca Atzei o Alessandra Amoroso oppure di Caparezza che ha un percorso poco compatibile con quello del Festival. Difficile, se non impossibile, anche aspettarsi Levante oppure i Thegiornalisti di Tommaso Paradiso.

berte video sanremo

Più probabile, invece, che si possa vedere in gara un gigante come Enzo Avitabile, sassofonista e cantautore che ha contribuito a firmare il nuovo sound napoletano. Per capirci, si tratta sulla carta di un livello qualitativo alto e fortemente incardinato sulla forma canzone. Non a caso, sono stati introdotti tre premi nuovi, quelli per miglior interprete, testo e composizione musicale.

 

ornella vanoni

Nel frattempo si stanno chiudendo gli accordi con i superospiti. Escluso per l'ennesima volta Fiorello, qualcuno pensa a una partecipazione di Jovanotti oppure dei Negramaro, che proprio all'Ariston nel 2005 fecero il grande salto. E infine, chissà, si potrebbe rivedere lì anche Gianni Morandi, conduttore di due edizioni e «capitano coraggioso» proprio con Baglioni sui palchi di tutta Italia. Vedremo. Di certo il cambiamento rispetto al passato sarà molto concreto (e inevitabile).

ornella vanoniornella vanoniornella vanoni a che tempo che faornella vanoni

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”