TRAMONTA L'IMPERO DI MURDOCH - AFFONDATO IL TABLOID DOMENICALE ‘’NEWS OF THE WORLD’’ LA TEMPESTA SI SCATENA SUL “SUN”, LA TESTATA PIÙ POTENTE CON DUE MILIONI DI DIFFUSIONE QUOTIDIANA - 9 GIORNALISTI DIETRO LE SBARRE CON L'ACCUSA DI AVERE PAGATO AI POLIZIOTTI FIOR DI QUATTRINI SOTTOBANCO PER OTTENERE INFORMATIVE RISERVATE - LO SQUALO ASSICURA CHE NON SI SBARAZZERÀ DEL ‘’SUN’’…
Fabio Cavalera per il Corriere della Sera
Centrale di spionaggio. E centrale di corruzione. L'impero editoriale di Rupert Murdoch si sgretola. Affondato il tabloid domenicale News of the World, chiuso sull'onda dell'inchiesta che ha svelato la rete del giornalismo infetto, la tempesta si scatena sulla testata più coccolata dall'ottantenne tycoon dei media, la più potente con due milioni di diffusione quotidiana.
Il Sun è un'istituzione. Era un'istituzione. Ed era anche qualcosa d'altro visto che nel giro di pochi giorni la bellezza di 9 suoi pezzi da novanta sono finiti dietro le sbarre con l'accusa di avere pagato ai poliziotti fior di quattrini sottobanco per ottenere informative riservate.
Il 28 gennaio scorso era passato quasi inosservato che Mike Sullivan, Graham Dudman, Fergus Shanahan e Chris Pharo fossero stati blindati. E non si trattava di persone qualsiasi: il capo della nera, l'ex direttore editoriale, il direttore generale e il capo delle cronache. Ma non era finita. Ieri al poker di arresti si è aggiunta una scala di colore. Cinque in una volta sola.
I piani alti del Sun: due vicedirettori (Geoff Webster e John Sturgis), il capo dei reporter (John Kay), il capo dei grafici (John Edwards), il capo della sezione esteri (Nick Parker). Si sono ritrovati in compagnia di un dipendente del ministero della difesa, di un membro delle forze armate e di un poliziotto destinatari delle bustarelle. Una combriccola di corruttori e corrotti. Roba da coprirsi di vergogna l'inchiesta sullo spionaggio telefonico (il filone iniziale che ha determinato la chiusura del News of the World ) e la sua costola sul fiume di soldi fatto scorrere per circuire e ungere investigatori e militari che è deflagrata in questi due mesi.
Fatto sta che Rupert Murdoch è volato dagli Stati Uniti verso Londra, zona Wapping, dove lavorano le redazioni ormai falcidiate. Già , perché il numero complessivo dei giornalisti al servizio di News Corporation, la capofila del padre-padrone, trovatisi nel fango di questa bruttissima storia (intrusioni illegali nella posta e nei telefoni persino di ragazzine sequestrate e uccise) ormai tocca le venticinque unità . I nove del Sun , uno del Times (il responsabile dei servizi sportivi) e il resto del News of the World.
E' un pò riduttivo sostenere che si tratta di mele marce isolate. Ci sono di mezzo tutte le testate del gruppo. E ci sono di mezzo i boss. Chi ha dimenticato lo rossa Rebekah Brooks, arrivata alla poltrona di amministratore delegato passando per il Sun e il News of the World ? La sua carriera si è conclusa con l'arresto lo scorso anno. E con una superliquidazione. E chi ha dimenticato Andy Coulson l'ex direttore del News of the World , il collaboratore di David Cameron, responsabile relazioni esterne di Downing Street, pure lui arrestato?
E poi James Murdoch, il figlio di Rupert, sbugiardato davanti alle commissione d'inchiesta. Tutti sapevano, tutti pagavano e si coprivano gli uni con gli altri (compresi i vertici di Scotland Yard). La pacchia è finita. Il capo dei capi, Rupert Murdoch, corre al capezzale della sua creatura. L'altra volta arrivò a Londra e chiuse il News of the World .
Questa volta ha assicurato che non si sbarazzerà del Sun . Però deve fare i conti con un database, un tesoro di 300 milioni di email (sette anni di corrispondenza via computer fra giornalisti e vertici di News Corporation) che è in mano agli investigatori. E che parla.






