cristina davena

"LA MIA 'SVOLTA SEXY'? HO RICEVUTO MOLTI COMMENTI, TRA CHI VORREBBE “PUFFARMI” E CHI HA 'PERSO QUALCHE DIOTTRIA' SOLO A GUARDARMI" - A TUTTO CRISTINA D'AVENA: "MI È SEMPRE PIACIUTO MOSTRARE LE MIE FORME. QUALCUNO MI ATTRIBUISCE “ELISIR DI GIOVINEZZA”, ALTRI SI DICHIARANO INNAMORATI DA QUANDO ERANO BAMBINI, MA ORA NON SOLO PER LE CANZONI. RITOCCHINI? SONO TUTTA AL NATURALE. I FIGLI? HO LAVORATO TANTO SENZA GUARDARE L’OROLOGIO BIOLOGICO. ENTRAI IN MEDIASET A 17 ANNI. BERLUSCONI? ERA IL MIO RIFERIMENTO. MI INVITAVA SPESSO AD ARCORE PER…"

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Estratto dell'articolo di Luca Caglio per www.corriere.it

 

[…]. Cristina D’avena non ha età. E oggi continua a girare l’Italia per i suoi live, «viaggi» a ritroso verso un mondo spensierato, ritirando premi — l’ultimo al Best Movie Comics and Games — ed esibendosi anche nelle discoteche: Gigi Dag? Cristy Dav, signori.   

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Si trasferì a Milano a 17 anni.

«L’alba di Canale 5. Cercavano una voce per la sigla di Pinocchio, era il 1981, e ai provini scelsero me. Mi spinsero i frati dell’Antoniano, già cantavo nel Piccolo coro. Firmai un contratto e per oltre 20 anni abitai al Jolly residence di Milano 2, tuttora il mio posto del cuore. Ma all’inizio ero controllata a vista, pedinata».

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Da chi?

«Da un ex carabiniere a cavallo, Giuseppe, inviato da mio padre che non voleva stare in pensiero. Giuseppe gli riferiva tutto: incontri, uscite, umori. Un uomo incorruttibile. Tra le poche concessioni, qualche cena a San Babila con colleghi e attori di teatro. Seguiva una passeggiata in via Monte Napoleone, poi a letto».

 

Anche Berlusconi la teneva d’occhio?

«Era il mio riferimento, sempre presente se avevo un problema. Mi invitava spesso ad Arcore con il mio staff, anche per un giorno intero, per coinvolgermi nello sviluppo della tv per ragazzi: “Sorridi sempre, Cristina, e testa alta”. E poi chiacchiere, risate, fiori al mio compleanno. Amava i suoi dipendenti: veniva a farci visita negli studi».

 

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Ha guadagnato molto?

«Non ho scritto io i testi, dunque nessun incasso per i diritti d’autore. Ma ho venduto 7 milioni di dischi e funziono ancora. Quando presi la patente mi regalai una Bmw cabrio, la mia prima macchina. Ricordo mio padre sconvolto: “Ma quanto hai speso?”. L’ho conservata, ogni tanto la accarezzo».

 

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Non c’è mai stata una «nuova D’Avena». Lei non ha eredi, è unica.

«In realtà diverse artiste ci hanno provato con la Disney, ma in Italia siamo più conservatori. La mia voce è un marchio sull’infanzia, quasi un vincolo parentale rinsaldato dalla nostalgia per un tempo magico, spensierato, quando gli influencer erano gli eroi dei cartoon. Poi ci sono io, la persona, il  rapporto genuino con i fan. Mai stata snob. Mi riconosco un grande pregio: la disponibilità».

 

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Si rimprovera qualcosa?

«La recitazione. Potevo approfondirla e avere più opportunità».

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Parlava dei bambini. Lei non ha avuto figli. Si sente incompleta?

«Ho lavorato tanto senza guardare l’ora, ecco, l’orologio biologico che non fa sconti. Quando mi sono resa conto che era tardi, d’aver perso tempo, sì: mi è dispiaciuto. Fossi madre sarei più felice. Non so se sarà un rimpianto, di certo non è un pensiero che mi assilla, un’ossessione. Perché mi sento una donna realizzata, inserita, apprezzata».   

 

Tre anni fa, su Instagram, pubblicò alcuni scatti bombastici, in bikini.  Una pioggia di like affogò la sua immagine di fatina innocente.

«Si parlò di svolta sexy, di provocazioni, come se volessi ricercare una nuova ribalta. Per delle foto estive in costume, al mare? Ma capisco: Instagram è una vetrina di "curve" e io ero una insospettabile.  In realtà mi è sempre piaciuto mostrare la mia femminilità, anche ai concerti, le mie forme. Meno le gambe, infatti indosso gonne lunghe».    

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I suoi follower sono impazziti, ora la guardano con occhi diversi a giudicare dai commenti…

«Premessa: non ho ricevuto proposte indecenti. Complimenti coloriti sì, e fanno piacere alla mia età. C’è chi vorrebbe “puffarmi” e chi avrebbe “perso qualche diottria” solo a guardarmi. Qualcuno mi attribuisce “elisir di giovinezza”, altri si dichiarano innamorati da quando erano bambini, ma ora non solo per le canzoni. Sappiate che per alcune foto ho usato filtri migliorativi».

 

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È mai andata dal chirurgo per un ritocchino?

«Sono tutta al naturale ma non giudico chi l’ha fatto. Oggi c’è una tendenza prematura all’imitazione, ragazze che 18 anni si sentono già insicure. Eppure le imperfezioni ci rendono uniche, perché correggerle? Ma se le star dei social esibiscono solo doti fisiche... Io ho qualche chilo in più ma non mi odio. Quando posso vado in palestra».

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