1- LA VENDETTA DEL CAINANO CONTRO RE GIORGIO: AVVELENA I POZZI COME GLI PARE E PIACE 2- LA TRAGICOMICA PATACCA RIFILATA DA ‘’PANORAMA’’ SULLE INTERCETTAZIONI DEL QUIRINALE (“ECCO LE TELEFONATE”… MA NON CE LE HANNO) SCATENA LA CONSUETA VALANGA DI CAZZATE FUMOGENE. TIPO QUELLI CHE, DOPO AVERLO RICATTATO, INVITANO RE GIORGIO BANALITANO A “TIRARE FUORI LE CARTE” PER “SPAZZARE OGNI DUBBIO”. BEN SAPENDO CHE QUELLE CARTE NON SOLO NON LE HA, MA NON CI SONO PROPRIO, PERCHÉ LE SUE TELEFONATE SONO STATE STRALCIATE E NON TRASCRITTE 3- MENTRE MANDA LETTA-LETTA AL QUIRINALE A DIRE “NON SONO STATO IO”, IL BANANONI SI TOGLIE ALTRE SODDISFAZIONI: “ADESSO TUTTI CAPISCONO QUELLO CHE HO PASSATO” E COME PER INCANTO, “IL PDL TORNA ALLA CARICA SULLE INTERCETTAZIONI”

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- LA VENDETTA DEL CAINANO CONTRO RE GIORGIO
La comica patacca rifilata da Panorama sulle intercettazioni del Quirinale ("Ecco le telefonate"...ma non ce le hanno) scatena la consueta valanga di cazzate fumogene. Tipo quelli che, dopo averlo ricattato, invitano Re Giorgio Banalitano a "tirare fuori le carte" per "spazzare ogni dubbio". Ben sapendo che quelle carte non solo non le ha, ma non ci sono proprio, perché le sue telefonate sono state stralciate e non trascritte.

Però i fatti non contano visto che bisogna vendicarsi di come Re Giorgio ha fatto fuori il Banana - in effetti con metodi poco ortodossi e qualche viaggetto a Washington di troppo - e si tenta di portare a casa la solita legge bavaglio. Legge che in realtà fa comodo a tanti: dai politici ai grandi industriali, passando per i vari Orsi, Gotti Tedeschi, Ponzellini, Ligrestos e banchieri vari.

Da parte il suo, l'anziano Re Giorgio reagisce con il vocabolario del quale dispone e parla di "torbida manovra" come una gazzetta sabauda. La Repubblica degli Illuminati lo difende con un editoriale di Eziolo Mauro ("Verità e demagogia") che ha il solo difetto di non chiedere alcuna verità anche per la morte di Borsellino e della sua scorta. Dentro, giusto spazio alla lirica quirinalizia: "Napolitano: ‘Non sono ricattabile. Respingo ogni torbida manovra'. Stato-mafia e intercettazioni, il Quirinale attacca. ‘Autentici falsi" (p. 2).

Autentici? Lo difende perfino il pm Ingroia: "Non è vero che siamo contro il presidente. Qualcuno sta usando con lui metodi sporchi" (p. 3). Si inalbera anche il Messaggero con un editoriale d'ordine dall'agile titolo "Avanti nel solco delle sue prerogative" e un pezzo che definisce il lavoretto di Panorama "solo ipotesi sul contenuto dei colloqui". Ma poi il giornale di Mario Orfeo, prudentemente, evita di scavare troppo sul ruolo del Berluska in questa vicenda.

Ma la forza del CaiNano è che riesce ancora ad avvelenare i pozzi come gli pare e piace. Sul Corriere della Sera, don Flebuccio de Bortoli affida l'editoriale in prima pagina ad Antonio Polito, che di fronte a una fuga di non-notizie riesce a prendersela con questo "Grande Fratello con il telecomando in mano alle Procure" che sono le intercettazioni, senza accennare neppure per sbaglio all'ipotesi che dietro a Panorama e alla gran cassa organizzata di Giornale e Libero ci sia il sultanino di Hardcore.

Mentre manda Letta-Letta al Quirinale a dire "Non sono stato io", il Bananoni si toglie altre soddisfazioni: "Adesso tutti capiscono quello che ho passato" (Stampa, p. 3); "Berlusconi solidale: ma nessuno difese me" (Giornale, p. 5). E come per incanto, "Il Pdl torna alla carica sulle intercettazioni" (Stampa, p. 5). Il Cetriolo Quotidiano ci scherza sopra: "L'articolo di Panorama ispira i Berlusconiani: 'Subito legge Bavaglio" (p. 3). Libero piagnucola: "La ‘grande' Stampa soccorre Giorgio: niente domande e fango su chi le fa" (p. 2).

2- MA FACCE RIDE! "L'informazione Mediaset nella stagione del voto. ‘Non avremo l'elmetto'. Il Biscione presenta i nuovi palinsesti di tg e talk show. Il dg Crippa: ‘In onda sempre con serietà ed equilibrio'". Questa naturalmente la potete leggere sul Giornale (p. 10). Scelta di tempo perfetta.

3- TECNICI IN CAMPAGNA ELETTORALE
Figura di cacca colossale per i ministri del Rigor Montis che hanno spacciato "grandi riforme" per ritagliarsi un profilo politico da spendere in futuro. "Decreto salute, salta il Consiglio dei ministri. ‘Dubbi procedurali e di copertura'. Rinviati anche i provvedimenti di Passera sulla crescita" (Corriere, p. 6).

"Misure sulla crescita in salita. Il governo non trova le risorse. Sanità, stop a Palazzo Chigi. Salari italiani fermi al palo, i prezzi aumentano del doppio" (Repubblica, p. 10). "I ministri in alto mare su sanità e sviluppo. Monti rinvia il Consiglio. Dai problemi di copertura finanziaria alle misure in ritardo: il premier teme un'altra figuraccia e sposta tutta a mercoledì" (Giornale, p. 9).

Alla fine, di tutte le gran fanfaronate che ieri l'AirOne Passera ha regalato ai lettori della Stampa, resta solo la sua gran voglia di buttarsi in politica. Pardon, di mettersi "al servizio della nazione".

3- COMANDARE CON I SOLDI DEGLI ALTRI
Si prepara l'autunno caldo non solo in Fiat, ma anche tra Lorsignori. "Mediobanca, Pirelli, Generali, Rizzoli. Aria di rivoluzione nel salotto buono. La partita Unipol-Fonsai ha rotto gli equilibri. Nagel sulla graticola", scrive Repubblica (p. 27). "Mediobanca verso un nuovo big bang. Il riassetto si intreccia con il rinnovo del cda a Trieste e dei patti" (Messaggero, p. 16). "Poteri forti in trincea: grandi manovre, ma senza soldi. Rcs, Generali, Mediobanca: cosi' il salotto buono difende il suo potere senza pagare il conto di crisi e cattiva gestione" (Cetriolo Quotidiano, p. 9).

4- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE
Prestigioso "dossier" di Repubblica (p. 9) dedicato alla famosa "Emergenza debito". "La Bce. "Così l'Italia taglierà 200 punti di spread". Lo scudo di Draghi benedetto dall'Fmi. Il Fondo monetario stima gli effetti degli interventi dell'Eurotower". Pagina illustrata da vari grafici de paura e da una foto dell'eroico Drago Draghi che vi passeggia a fianco con la sua consueta espressione da coccodrillo impegnato in una lenta digestione.

5- SCONTRO TRA COMICI A SINISTRA
"Veltroni deluso da Bersani: ‘Ci servirebbe un Pd pride" (Stampa, p. 9).

6- AGENZIA MASTIKAZZI
"La voce storica degli italiani a Tunisi rischia di spegnersi. Il Corriere dal Risorgimento alla Primavera araba" (Stampa, p. 17).

7- ULTIME DA UN POST-PAESE
Poliziotti che fanno i cuochi, carabinieri che fanno gli imbianchini, finanzieri al lavoro negli studi legali. Repubblica racconta in una bella inchiesta di Valeria Teodonio e Fabio Tonacci "Quei centomila in divisa che dopo il turno di notte diventano cuochi e operai" (pp. 22). Insomma, tutori della legge con il secondo lavoro in nero, ma che si sfogano e si giustificano così: "Siamo sottopagati: uno su tre è costretto al doppio lavoro". Tutto sommato è un fenomeno positivo: se i poliziotti toccano con mano crisi e sfruttamento, magari useranno meno il manganello con chi si permette di protestare.

colinward@autistici.org

 

 

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