LA VENEZIA DEI GIUSTI - BOTTE DA ORBI E FRASI DELLA DIVINA COMMEDIA RECITATE IN INGLESE... NEANCHE DI FRONTE A QUESTO RIDICOLO, DISASTROSO “IN THE HAND OF DANTE”, CHE JULIAN SCHNABEL HA ADATTATO ASSIEME A LUISE KUKELBORG DAL ROMANZO OMONIMO DI NICK TOSCHES, IL PUBBLICO HA DAVVERO OSATO FISCHIARE - IL FILM È UNA CACIARA: LE PARTI DANTESCHE CI FANNO RIMPIANGERE DI CUORE IL RECENTE DANTE DI PUPI AVATI, E LA PARTE NOIR È INUTILMENTE VIOLENTA E SEMBRA RIMANDARE A UN ALTRO FILM, MAGARI PIÙ INTERESSANTE… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

oscar isaac in the hand of dante

“Put the gun down… Minchia!”. Quando sul finale abbiamo assistito al regolamento di conti sulla laguna di Venezia tra Jason Momoa come gangster siciliano vestito di bianco, Gal Gadot come Gemma, moglie di Dante, Sabrina Impacciatore come Beatrice e esperta dantista e Oscar Isaac come Mick Tosches nell’interpretazione più sballata e rischiosa della sua carriera, anche al pubblico addomesticato del Festival che ormai si beve qualsiasi cosa, era impossibile non ridere.

 

Botte da orbi e frasi della Divina Commedia recitate in inglese... Eppure neanche di fronte a questo ridicolo, disastroso “In the Hands of Dante” che Julian Schnabel ha adattato assieme a Luise Kukelborg dal romanzo omonimo di Nick Tosches, che non ho letto, ma spero meno camp e sballato di questo film, il pubblico ha davvero osato fischiare.

 

jason momoa, oscar isaac e gal gadot in the hand of dante

Qualche pervertito anzi ha pure applaudito un film che non fa onore a nessuno, né a Schabel né al compianto Tosches né al povero innocente Dante. E le cose andranno nello stesso mondo stasera, quando il film verrà presentato fuori concorso con tanto di Premio Cartier al regista. Poco incline alla commedia, Schnabel ha qui osato un’operazione impossibile che quasi vent’anni fa giù voleva portare sullo schermo Johnny Depp.

martin scorsese in the hand of dante

 

E non sarebbe certo stata meno camp. Cioè il romanzo grottesco di un grande scrittore americano, di famiglia pugliese, autore di una biografia memorabile su Dean Martin, “Dino” che Scorsese voleva filmare, e di un’altra su Michele Sindona, qui solo accennata, dove lo stesso Nick Tosches, interpretato da Oscar Isaac, è chiamato da una gang di criminali, capitanata dal ricettatore d’arte John Malkovich, e che ha come freddo killer un esagerato Gerard Butler, per capire se il manoscritto della Divina Commedia che si trova in quel di Palermo, nelle mani di un boss mafioso, Franco Nero, e di un vecchio prete, Paolo Bonacelli, sia davvero o no opera originale di Dante.

 

Parallelamente a questa narrazione, filmata in bianco e nero come fosse un noir violento anni ’50, ce ne è un’altra, a colori, che vede scorrere la vita dello stesso Dante, sempre Oscar Isaac, il suo esilio da Firenze, i suoi rapporti col potere, con la moglie Gemma, Gal Gadot, e col vecchio prete barbuto Isaia, un Martin Scorsese un filo imbarazzante.

 

gal gadot in the hand of dante

Il risultato è una sorta di lungo sketch parodistico che ci ricorda tanto “La biblioteca di Studio Uno” col Quartetto Cetra dove ogni tanto appare qualche star più o meno famosa. Così vediamo sullo schermo Al Pacino come zio di Nick Tosches, un Franco Nero che muore dopo 30 secondi di apparizione come Don Lecco, boss palermitano, Claudio Santamaria, Guido Caprino, Benjamin Clementin come Mefistofele.

gerard butler in the hand of dante

 

Quello che avrebbe dovuto essere, almeno sulla carta, un divertimento bizzarro di un artista-regista circondato da tanti amici celebri, diventa qualcosa di ingestibile dove nessun attore, a parte Al Pacino, riesce a portare a casa al meglio le sue battute. Così le parti dantesche ci fanno rimpiangere di cuore il recente Dante di Pupi Avati, e la parte noir, con tutti morti ammazzati che semina Gerard Butler è inutilmente violenta e sembra rimandare a un altro film, magari più interessante, costruito interamente su Nick Tosches e i suoi rapporti con i gangster.

in the hand of dante 2

 

La parte italiana, ahimé, è risolta con gli attori americani che fingono di parlare italiano e con Caprino, Impacciatore, Santamaria che fanno quelli che parlano bene inglese. Alla fine il film è una caciara di situazioni e di voci che Schnabel non sa minimamente gestire. Oscar Isaac si perde nel doppio ruolo, Gal Gadot recita come fosse la Gregoraci, l’Impacciatore e Jason Momoa come innamorati e criminali sembrano personaggi di qualche Fantozzi e Benjamin Clementine è una sorta di bonus finale che non serve a nulla. 

riprese di in the hand of danteoscar isaac in the hand of danteoscar isaac in the hand of dante 3oscar isaac in the hand of dante 2oscar isaac in the hand of dante 1riprese di in the hand of dante in the hand of dante 1

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