paolo isotta

STASERA IL TEATRO SAN CARLO DI NAPOLI RENDERÀ OMAGGIO CON UN CONCERTO AL GRANDE MUSICOLOGO, PAOLO ISOTTA – VENEZIANI: "CI SARÀ ANCHE IL SOVRAINTENDENTE DEL SAN CARLO, STÉPHANE LISSNER, LO STESSO CHE VIETÒ 7 ANNI FA A ISOTTA DI METTER PIÙ PIEDE ALLA SCALA DI MILANO IN SEGUITO A UNA SUA CRITICA SEVERA; UN'INTERDIZIONE CHE FECE SOFFRIRE PAOLINO, ALL'EPOCA CRITICO MUSICALE DEL 'CORRIERE'..." - A QUANDO UN CONCERTO "RIPARATORE" ANCHE A MILANO?

Marcello Veneziani per “La Verità”

 

paolo isotta (2)

Stasera il Teatro San Carlo di Napoli renderà onore con un concerto di Francesco Nicolosi e il violino di Cecilia Laca a un grande musicologo e scrittore, Paolo Isotta, scomparso lo scorso anno. Ci sarà il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e il sovraintendente del San Carlo, Stéphane Lissner, lo stesso che vietò sette anni fa a Isotta di metter più piede alla Scala di Milano per una fatwa infame, in seguito a una sua critica severa; un'interdizione che fece soffrire Paolino, all'epoca critico musicale del Corriere della Sera (da cui fu in seguito «esodato»).

 

Sarebbe bello che anche La Scala dedicasse un omaggio riparatorio al critico musicale che per 35 anni seguì in teatro gli eventi musicali per il principale quotidiano italiano. La serata al San Carlo nasce da un'iniziativa di Amedeo Laboccetta, suo amico personale, che ha anche pubblicato un ricco volume di scritti in onore di Isotta - Vita, estro e miracoli in 22 testimonianze (ed. Controcorrente, il titolo è colpa mia), tra cui Bassolino e Buttafuoco, Dell'Utri e Travaglio, Feltri e Sangiuliano, Malgieri e Solinas, Farina, Sgarbi e il sottoscritto.

Lissner

 

Con Paolo Isotta ci conoscevamo poco, ma da lunghissimo tempo. Ci volevamo bene, senza mai frequentarci o essere amici. Non leggevo quasi mai i suoi scritti, e lui probabilmente non leggeva i miei, nonostante le sue dediche affettuose e ammirate. Non era malevolenza o poca stima, mai venne meno la reciproca benevolenza e considerazione.

 

PAOLO ISOTTA COVER

Ma i nostri ambiti d'interesse erano diversi, benché poi ci fossero terre di confine in comune, ideali e stili di pensiero. E la passione comune per Totò, a cui Paolo dedicò il suo ultimo libro. So poco e niente del suo universo musicale, e anche lui si mostrava lontano dai territori a me più famigliari. Non volevo perciò addentrarmi in una selva per me oscura e soprattutto scriverne da incompetente o solo da amico compiacente.

 

Se dovessi figurarlo in una caricatura lo disegnerei come un elefantino in tutù, in cui l'apparente goffaggine del suo fisico di piccolo pachiderma era riscattata dalla grazie lieve del suo danzare tra musiche e saperi vasti e raffinati. Così me lo ricordo, Paolino, come un elefantino vestito di bianco. Del resto l'elefante diventò il protagonista del titolo del suo libro più fortunato, uno di quei libri-vita in cui scorre tutto l'universo delle tue conoscenze, dei tuoi incontri, dei tuoi affetti e delle tue allergie.

 

Un gran bel libro che solo ora, risfogliandolo, ho scoperto di avere letto davvero, viste le numerose mie sottolineature e qualche noticina in margine. Un libro amabile per le sue digressioni, le sue note di passaggio, incidentali, i suoi ricordi infantili e famigliari, i sapori e gli odori che effondeva. Mi piaceva l'intarsio più che la trama generale: era nelle sue pieghe che si nascondevano i tesori più intriganti, più che nel viaggio musicale.

 

PAOLO ISOTTA MARCO TULLIO GIORDANA

Un suo denigratore, lo raccontò lui stesso con ironico distacco, definì La virtù dell'elefante «un'immensa cacata» e si rifiutò di pubblicarlo; il detrattore-editore ci prese per metà, perché immensa quell'opera era davvero; un gran bazar di vita, d'arte e di cultura, di figure, figuri e figurine, macchiette e parenti, un testo, a volte barocco ma mai falso o affettato. L'elefante citato da Isotta non era poi una bestia della giungla ma un'opera d'arte, si riferiva all'elefante del Bernini di fronte a Santa Maria della Minerva, a Roma.

E l'iscrizione sotto l'elefante spiega e nobilita la figurazione di Paolo come un elefantino: «Occorre una virtù robusta per reggere cotanta mole di sapere».

 

paolo isotta

Mi colpì del suo libro e poi del suo seguito, Altri canti di Marte, la ricchezza sovrabbondante di nomi ed episodi narrati, che debordano da quelle pagine e mostrano di essere scritte davvero con la memoria di un elefante. Sorprendevano certe sue espressioni gustose, che ricordavo usate in linguaggi aviti e gerghi dialettali, modi di dire e di pensare del nostro sud, sepolti nella memoria o che pensavo circoscritti al mio paese o noti solo a rari superstiti.

 

Isotta è stato pure un dannunziano napoletano sui generis, un Mario Praz della musica, un esteta pagano che passeggia tra le rovine e i vicoli di Napoli, tra il vecchio e l'antico, più qualche strepito di criatura.

 

Ci sono napoletani che ti fanno amare Napoli sopra ogni altra città, te la fanno sentire ancora come la tua capitale e ti fanno dimenticare i napoletani molesti e imbroglioni, più qualche insopportabile trombone che fa di professione il napoletano. Isotta è uno di quei rari e grandi napoletani; ne ho conosciuti una decina tra viventi e morti che meritano quel titolo. Alcuni, non a caso, erano suoi amici, come Raffaele La Capria e Ruggero Guarini.

paolo isotta

 

 

Di Isotta mi intrigavano tante cose ma una più di tutte: la sua religione pagana e napoletana, sublime e superstiziosa, una religione dei santi più che di Dio, che antepone San Gennaro a Gesù Cristo, a cui Isotta chiedeva d'intercedere presso il Santo napoletano; e poi una processione di santi soprattutto meridionali, da Santa Patrizia, a cui si scioglie il sangue come a San Gennaro, fino a Padre Pio (abbiamo entrambi stroncato l'hangar edificato da Renzo Piano a San Giovanni Rotondo, dedicato al Santo). La protettrice letteraria invocata da Paolino era la Madonna del Carmine che ha tanti devoti a Napoli e al sud.

 

paolo isotta

Da noi era accompagnata però da una fama minacciosa: non fate il bagno al mare il 16 luglio che è la sua festa, diceva la dissennata saggezza popolare, perché può esservi fatale. Ho proposto di far leggere stasera a Luca Violini i suoi brani dedicati a San Gennaro. Una volta, raccontava Paolino, San Gennaro gli salvò la vita da ragazzo in un incidente, avvolgendolo (lo aveva accoumogliato, diceva lui) nel suo manto. Che san Gennaro l'accompagni ancora col suo manto e metta una buona parola per lui, nonostante il brusco e disgraziato passaggio all'altra riva.

isotta covermarcello veneziani foto di baccoPaolo Isotta Paolo Isotta Paolo Isotta con il libropaolo isottalissnerlissner San CarloPaolo isottapaolo isotta 1412525261 isottaisotta

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A STOCCOLMA E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....