cecchi gori pulp fiction

“GLI ITALIANI HANNO VISTO ‘PULP FICTION’ GRAZIE A ME” - VITTORIO CECCHI GORI: “A QUENTIN TARANTINO NON AVEVANO DATO IL PERMESSO DI PROIETTARE IN ITALIA IL FILM, MA RIUSCII AD AVERE IL PERMESSO SOTTOLINEANDO UNA LEGGE CHE DICE… - SE AVESSI ASCOLTATO TRUMP NON AVREI PASSATO TANTI GUAI. MI DICEVA SEMPRE: "CHE CI FAI LÌ? HAI LA CASA PIÙ BELLA DI NEW YORK E VUOI TORNARE IN ITALIA?”. WEINSTEIN? OGNI TANTO CI RACCOMANDAVA UN'ATTRICETTA E…”

Annamaria Piacentini per “Libero quotidiano”

 

vittorio cecchi gori

Tre Oscar, il Leone d' Oro, innumerevoli David e Nastri d' Argento con film immortali come Il postino, Mediterraneo, L' ultimo imperatore, La vita è bella, che hanno l' anima dei loro autori e la forza di un produttore italiano che è riuscito ad incollare alle poltrone dei cinema milioni di spettatori. Non è ovviamente una coincidenza che Vittorio Cecchi Gori torni al cinema con un film diretto da Marco Spagnoli che racconta la sua vita.

 

Cecchi Gori, la vedo in ottima forma. Da dove vuole cominciare il nostro racconto?

«Dal remake de Il sorpasso, il film che fu diretto da Dino Risi nel '62. Si ispirava al momento del boom economico italiano. Il nuovo film è un confronto tra due generazioni: come sono cambiati gli italiani di oggi?».

 

Chi lo dirigerà?

«Marco Risi, il figlio di Dino, mentre la sceneggiatura è di Andrea Purgatori. È importante avere una buona sceneggiatura, altrimenti i film di successo non si fanno».

ROBERTO BENIGNI - VITTORIO CECCHI GORI - FEDERICO FELLINI

 

Il cast? Come si sostituiscono Gassman e Trintignant?

«Non dobbiamo imitare, sarebbe un rischio. Cercheremo due attori capaci di entrare nel ruolo e nel cuore del pubblico. Nel progetto vorrei coinvolgere anche mio figlio Mario che ha 26 anni. Lui rappresenta i ragazzi di oggi».

 

Ciak si gira anche un docu-film sulla sua vita dal titolo Cecchi Gori.

«Ripercorre tutta la mia vita professionale, tra momenti e personaggi che mi hanno accompagnato in questi anni. Il racconto prosegue anche attraverso le testimonianze di grandi personaggi come il regista Giuseppe Tornatore e i tanti protagonisti di quei film».

vittorio cecchi gori 1

 

Quante emozioni...

«Accade quando arrivi anche agli Oscar! Tre per La vita è bella, Oscar per il Postino e Mediterraneo di Gabriele Salvatores, nove per L'ultimo Imperatore. Accompagnai Bertolucci alla serata degli Oscar e gli dissi: li vincerai tutti. E fu così».

 

Ha lavorato in America anche con Harvey Weinstein. Non aveva mai notato certi suoi... atteggiamenti?

«Dal punto di vista privato è sempre stato un po' fuori dalle righe. Ogni tanto ci raccomandava un' attricetta. E ad Hollywood se sbagli non ti perdonano. Però dal punto di vista cinematografico è bravo e ha sempre guardato con ammirazione al cinema italiano. Il postino, La vita è bella e Pinocchio li abbiamo fatto con lui».

 

jennifer lawrence e harvey weinstein 12

Ad Hollywood ha molti amici, tra cui Tarantino.

«In America mi vogliono bene. A Quentin non avevano dato il permesso di proiettare in Italia Pulp Fiction, ma riuscii ad avere il permesso sottolineando una legge che dice: ai film che hanno un interesse culturale si deve dare diffusione. Altrimenti gli italiani non lo avrebbero ma visto».

 

Conosce Trump, vero?

«Se lo avessi ascoltato non avrei passato tanti guai! Donald me lo diceva sempre: "Che ci fai lì? Hai la casa più bella di New York e vuoi tornare in Italia? Resta con noi". Era simpatico, venne a trovarmi anche durante un mio soggiorno a Saint Tropez. Ma nessuno di noi si sarebbe aspettato di vederlo nei panni del Presidente degli Stati Uniti».

 

quentin tarantino harvey weinstein

È membro dell' Academy Awards e anche quest' anno ha votato per gli Oscar. Ci siamo: il 25 sarà la notte magica. Chi pensa possa vincere?

«Quest' anno c'è Spike Lee, con BlacKkKlansman mi sembra che abbia fatto un buon film che è tra le cinquine. Ma dopo il festival di Venezia dove ha stravinto con Roma, Quaron potrebbe prendere anche un Oscar. Ha girato un film particolare, delicato, che punta sulla capacità delle donne di saper superare i momenti duri».

 

Crede nella forza delle donne?

«Sì. C' è sempre stata, solo che è cambiato il modo di esibirla. Anche mia madre Valeria era una grande donna, però rimaneva dietro le quinte, pur essendo la migliore consigliera di mio padre. Si fidava e non firmava un progetto se non ne parlava prima con lei».

pulp fiction

 

È stato senatore per due legislature, quindi di politica se ne intende, giusto?

«Me ne intendo così bene che avrei fatto meglio a non farla».

 

Neanche con la Lega?

«Mi sono presentato con la Lega quando c' era Maroni, ma non ho vinto per poco. Purtroppo il sistema dei voti aveva ancora l' eco di Roma Ladrona. Avevo capito che il futuro della Lega sarebbe stato il Ribaltone a livello nazionale, durante la conferenza di Calderoli».

pulp fiction

 

Salvini e Di Maio?

«Sono simpatici, mi ricordano un mio film, Altrimenti ci arrabbiamo, con Bud Spencer (Salvini) e Terence Hill (Di Maio). Caratterialmente un po' ci assomigliano! Sono bravi, ma devono dargli il tempo di portare a termine tutti i progetti che hanno in mente. Al potere ci sono stati tutti, ora tocca a loro. Vanno aiutati, non demonizzati, diamogli la possibilità di far vedere cosa riescono a fare».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…

matteo salvini marine le pen emmanuel macron giorgia meloni

DAGOREPORT - COME DAGO-ANTICIPATO, MACRON E MELONI SI SONO SCAMBIATI IERI SERA A PALAZZO CHIGI IL RAMOSCELLO D’ULIVO. CHI HA AVUTO, HA AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO: SCORDIAMOCI IL PASSATO. DEL RESTO, PRIMA DEL VIAGGIO IN ITALIA, MACRON E MATTARELLA HANNO PREPARATO BEN BENE L’INCONTRO DELLA PACE - ALLA FINE, DOPO DUE ORE DI FACCIA A FACCIA, TROVATA LA QUADRA SU UCRAINA, DAZI, TRUMP E SPESE MILITARI, L’UNICO GROSSO PROBLEMA SI E' CONCRETIZZATO NELLA PRESENZA NEL GOVERNO DI SALVINI CHE SIEDE TRA I “PATRIOTI” ORBAN E LE PEN. TANT’È CHE SALVINI STAMATTINA AI SUOI FEDELISSIMI HA COMMENTATO, SECCO: “E’ CADUTA LA GIORGIA”. EVITANDO PERÒ DI AZZARDARE ALCUNA DICHIARAZIONE SULL’INCONTRO DI LADY GIORGIA COL "GUERRAFONDAIO MATTO" DI FRANCIA - CHISSA', SENZA UN SALVINI TRA I PIEDI, FORSE MELONI AVREBBE GIA' COMPIUTO, SE NON UN TRASLOCO, UN AVVICINAMENTO AL PPE, PER LA GIOIA DI URSULA E DI MERZ. E QUANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA FATTO PRESENTE IL SUO FARDELLO LEGHISTA, MACRON HA REPLICATO CHE LA SUA ANTAGONISTA MARINE LE PEN NON SARÀ NEL GOVERNO MA HA UN PESO ELETTORALE BEN MAGGIORE DELLA LEGA…

alberto nagel philippe donnet francesco milleri gaetano caltagirone

DAGOREPORT - NON È UNA BATTAGLIA, È UNA GUERRA ALL’ULTIMO SANGUE IL RISIKO CHE DA SEI MESI STA STRAVOLGENDO LA SCENA ECONOMICA E FINANZIARIA ITALIANA, PROTAGONISTA L’82ENNE CALTAGIRONE IMPEGNATO NELLA SUA SFIDA FINALE: SE NON CONQUISTA GENERALI ASSICURAZIONI, PERDE LA FACCIA NON SOLO L’EX PALAZZINARO ROMANO MA ANCHE IL GOVERNO MELONI, CHE PUNTA A ESPUGNARE CON L’IMPRENDITORE-EDITORE IL POTERE ECONOMICO MILANESE - OGGI, SORPRESONA: IL FINORA RAPIDO E INVINCIBILE CALTARICCONE HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE DELL’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA CHE IL 16 GIUGNO DECIDERÀ SULLA MOSSA DEL CEO ALBERTO NAGEL DI DISFARSI DELLA QUOTA DEL 13% DI GENERALI PER ACQUISIRE DAL LEONE DI TRIESTE, BANCA GENERALI. COME MAI HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE? TEME MAGARI CHE IL SUO PARTNER, IL CEO DELL’IMPERO DEL VECCHIO, FRANCESCO MILLERI, CHE ULTIMAMENTE HA APPLAUDITO ALL’OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI, SI DEFILI DA CALTAGIRONE ALL’ASSEMBLEA DEL 16 GIUGNO? SE CALTARICCONE NON VINCE, SARANNO DOLORI A PALAZZO CHIGI…

gambetti francesco

DAGOREPORT – GRAND HOTEL VATICANO: PAPI CHE VANNO, FRATI CHE VENGONO – TRA LE MACERIE LASCIATE DA BERGOGLIO (BECCIU, CHAOUQUI E LA SCHIERA DI CHECCHE DI CUI IL COMPIANTO PAPA AMAVA CIRCONDARSI A DISPETTO DEI SUOI ACCORATI APPELLI CONTRO LA ‘’FROCIAGGINE’’), BRILLA L’IRRESISTIBILE ASCESA DI FRATE MAURO GAMBETTI: ORDINATO SACERDOTE L'8 GENNAIO 2000 ALLA TENERA ETÀ DI 34 ANNI, E' GIA' CARDINALE NEL 2020. L’ANNO DOPO BERGOGLIO L’HA CATAPULTATO DA CUSTODE GENERALE DELLA BASILICA DI ASSISI A VICARIO GENERALE DI SUA SANTITÀ PER LA CITTÀ DEL VATICANO E PER LE VILLE PONTIFICIE DI CASTEL GANDOLFO, NONCHE' PREFETTO DELLA FABBRICA DI SAN PIETRO – AL FIANCO DI GAMBETTI, L’INSEPARABILE ENZO FORTUNATO, ANCHE LUI FRATE, NOTO PER LA SUA STRAORDINARIA CAPACITÀ DI CERCARE DOVIZIOSE SPONSORIZZAZIONI PER RIVISTE ED EVENTI DI OGNI TIPO, SOPRATTUTTO FRA I POTENTI DI TURNO. SI SONO POI AGGIUNTI MONS. ORAZIO PEPE E IL GESUITA FRANCESCO OCCHETTA, INDISPENSABILI PER LA FONDAZIONE “FRATELLI TUTTI”, CIRCOLO RISERVATO IN VIA ESCLUSIVA AI SEGUACI DI FRATE GAMBETTI… - VIDEO