iva zanicchi

D-IVA ZANICCHI – “BEVEVO PER VINCERE LA PAURA DELL’AEREO. UNA VOLTA IN VOLO MI SEDETTI ACCANTO A UN MONSIGNORE UN PO’ ALTICCIA E LO IMPORTUNAI CHIEDENDOGLI COME MAI LUI POTEVA CONFESSARE ME, MA IO NON POTEVO CONFESSARE LUI". ECCO COME FINI’ - UN GIORNO AD AMBURGO CHARLES AZNAVOUR MI PORTÒ IN UN LOCALE. COMINCIÒ UNO SPETTACOLO CON UOMINI E DONNE NUDE CHE FACEVANO L’AMORE. E…” – LA VANONI "DA ASCOLTARE MENTRE FAI L'AMORE, MODUGNO CHE A SANREMO DAVA LE TESTATE CONTRO IL MURO E LE BARZELLETTE: “PIÙ SPORCHE SONO, PIÙ MI PIACCIONO” – LA CELEBRATION SU CANALE 5

Maria Elena Barnabi per "GENTE"

IVA ZANICCHI

 

È la donna dei record della canzone italiana: Iva Zanicchi è stata la prima a esibirsi al Madison Square Garden di New York negli Anni Settanta, la prima artista italiana ad andare in tour in Unione Sovietica, ed è anche la cantante che ha vinto più Festival di Sanremo (tre edizioni, tra cui quella del suicidio di Luigi Tenco, nel 1967).

 

iva zanicchi e milva testarda io 1

Ma nella sua lunghissima carriera l’Aquila di Ligonchio, il paese emiliano dove è nata il 18 gennaio del 1940, non ha “solo” cantato con la sua bellissima voce: ha recitato al cinema e in teatro, ha fatto la conduttrice televisiva per 15 anni in quel Ok, il prezzo è giusto!, creando il tormentone che la accompagna a ogni incontro con i fan (“Cento! Cento!”), e ha anche servito il Paese come europarlamentare per cinque anni con il Popolo delle Libertà. Eclettica, roboante e vulcanica, fino al 1985 è stata sposata con il discografico Antonio Ansoldi, dal quale ha avuto la sua unica figlia Marisa, 54enne psicologa, che l’ha resa nonna di Luca, 23 anni, e Virginia, 18.

iva zanicchi e silvio berlusconi

 

Da 35 anni sta con Fausto Pinna, che ha dieci anni meno di lei, di cui, dice sempre, è innamoratissima e riamata. A Gente ha aperto la sua casa a Laglio, in provincia di Como, nella quale vive dal 1974: la sala con il pianoforte («Non lo suono, ma sono bravissima a spolverarlo», racconta lei con la sua consueta ironia), la sala da pranzo con un vecchio camino, il giardino con le sue amate piante.

 

Come è nata questa casa?

INTERVISTA DI IVA ZANICCHI A GENTE

«Ero stufa della città, e mi sono trasferita con mia figlia Marisa: lei è cresciuta qui, ancora oggi è molto affezionata alla casa, vive qui vicino. Non c’era niente, l’ho costruita io, pezzo per pezzo. È rustica, comoda, accogliente. A me piace così».

 

Il 4 e l’11 novembre in prima serata su Canale 5 ci sarà D’Iva, che celebra la sua carriera, che ormai dura da più di sessant’anni. Riesce ancora a emozionarsi?

«Emozionarmi? Anche di più. Saranno due serate bellissime, con un sacco di ospiti: Orietta Berti, Fausto Leali, Rita Pavone... Voglio entrare nelle case di tutti con la mia musica, le mie emozioni ma anche i miei racconti: voglio far ridere, soprattutto».

iva zanicchi candidata per silvio berlusconi

 

Tra le grandi cantanti italiane, lei è sempre stata quella ironica

«È nel Dna della mia famiglia. Al pomeriggio le donne del mio paese, dopo aver fatto i mestieri, si trovavano a casa di mia nonna per sentirla raccontare barzellette. Anch’io le adoro: più sporche sono, più mi piacciono».

 

INTERVISTA DI IVA ZANICCHI A GENTE

L’emozione più grande della sua carriera?

«Il Festival di Sanremo. Dietro le quinte era una tragedia: gente che sveniva, che cantava con il rosario in mano... Una volta andai da Modugno che cantava dopo di me per farmi rincuorare, invece era lì che picchiava la testa contro il muro. Letteralmente. “Iva, ho una paura matta, me la faccio sotto”, mi disse. Gli chiesi perché continuava a venire al Festival. Mi rispose: “Per provare queste emozioni”. E aveva ragione».

iva zanicchi 2

 

Sanremo è cambiato?

«Sì, ne parlavo con Orietta Berti alla scorsa edizione: lei era emozionatissima. I giovani mica tanto. Per noi doveva per forza andare bene. Per loro è solo una cosa in più. Oggi nessuno vuole fare l’interprete, tutti vogliono scrivere. E poi siamo globalizzati: i giovani hanno dimenticato la melodia e fanno il rap. Sono i loro tempi, ma le assicuro che tra vent’anni nessuno canterà quelle canzoni».

 

Non salva nessuno delle nuove leve?

iva zanicchi caro theodorakis

«Laura Pausini è brava a cantare. Anche Elisa e Giorgia sono brave, ma non hanno il repertorio giusto. Dovrebbero cantare e basta, e non voler scrivere».

 

 Lei invece ha un repertorio pazzesco, canzoni scritte dai più grandi autori. Chi ricorda?

«Lucio Battisti chiamò la mia casa discografica e disse che voleva lavorare con me. Rimanemmo una settimana in studio. Lui era allegro, felice, simpaticissimo. La canzone fu un fiasco».

 

Con Charles Aznavour fece vari spettacoli. Come lo ricorda?

iva zanicchi 1

«Era un gran signore, molto affascinante. Dal vivo era alto un metro e venti, sul palco era un gigante. Un giorno ad Amburgo mi  portò a mangiare in un locale che non conosceva: appena seduti, cominciò uno spettacolo con uomini e donne nude che facevano l’amore. Un imbarazzo! Eravamo finiti nella zona rossa, quelle delle donne nude. Lui era mortificato».

 

Diventò una vera star internazionale, famosissima in Sudamerica, cosa che non riuscì ad altre sue colleghe. Cantò ovunque, anche al Madison Square Garden di fronte a 25 mila persone.

«Mi sono esibita tantissime volte a New York, spesso in coppia con altri artisti: Gianni Morandi, Claudio Baglioni, Riccardo Fogli, Nicola di Bari...».

 

Facevate notti pazze?

«Per niente. Cantavamo, cenavamo e poi andavamo a dormire, perché il giorno dopo dovevamo svegliarci presto per andare a Boston, Chicago, o in Canada. Erano tutti sposatissimi, alcuni con le mogli al seguito, altri con una “guardia del corpo” mandata dalla moglie per controllarli».

foto di iva zanicchi

 

Lei ha viaggiato in mezzo mondo, ma ha sempre detto di avere il terrore degli aerei. Come faceva?

«Bevevo due o tre whisky e, siccome ero astemia, mi ubriacavo subito e diventavo molesta. Una volta in volo c’era un monsignore: mi sedetti accanto a lui un po’ alticcia e lo importunai chiedendogli come mai lui poteva confessare me, ma io non potevo confessare lui. L’hostess mi prelevò e mi portò quasi di peso nella cabina di comando. Viaggiai seduta lì, di fianco al pilota, con il comandante in seconda in piedi dietro di me: gli avevo rubato il posto!».

charles aznavour

 

Il grande compositore Mikis Theodorakis scrisse per lei Un fiume amaro, che vendette più di un milione di dischi.

«È uno dei pochi dischi in Italia ad aver fatto quel record. Fu un successo pazzesco, molto popolare. Io comunque sono quella che ha venduto più dischi di tutte».

 

Tutte sarebbero le altre tre grandi cantanti dei suoi tempi: Mina, Milva e la Vanoni. Una buona parola per loro?

«Mina ha uno strumento in gola, ha note alte pazzesche e la sua più grande qualità è la musicalità. Milva è un basso naturale, era una voce scura, come non c’è mai stata in Italia. Ornella invece è una “cantattrice”: trasmette emozioni. E se ascolti Ornella mentre fai l’amore, di sicuro viene meglio».

domenico modugno

 

E per Iva Zanicchi che parole ha?

«Madre natura le ha dato una voce che certe volte lei ha male usato, ma che è la più bella di tutte: ha i bassi di Milva e gli acuti di Mina, anche se non ha la sua musicalità. Ha un po’ di tutte. Insomma: Iva è la più brava (e ride tantissimo, ndr)».

iva zanicchi mikis theodorakis iva zanicchi caro theodorakis MILVAiva zanicchi caro theodorakis

 

milvaVANONI MINAIVA ZANICCHIiva zanicchiCHARLES AZNAVOUR CHARLES AZNAVOURiva zanicchi il marito tonino ansoldi e fausto lealiiva zanicchiiva zanicchi milva. iva zanicchiiva zanicchi 1iva zanicchiiva zanicchi 2iva zanicchiiva zanicchiiva zanicchi barbara palombelli iva zanicchi forumiva zanicchi SANREMO 2009iva zanicchi canta theodorakis

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?