SONO FINITI I TEMPI IN CUI LACERENZA SOFFIAVA LA COCAINA NEL SEDERE DELLE RAGAZZE - DOPO ESSERE STATO ARRESTATO CON L'ACCUSA DI SPACCIO E FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE, L'EX TITOLARE DELLA "GINTONERIA" HA INIZIATO UN PERCORSO PER DISINTOSSICARSI DALLA "POLVERINA", CHE VENIVA CONSUMATA IN QUANTITÀ INDUSTRIALE NEL SUO LOCALE (DAI 10 AI 20 GRAMMI A SERATA) - "IL KING" DELLE NOTTI MILANESI HA APPESO LO CHAMPAGNE AL CHIODO: ORA BEVE SOLO LATTE E ACQUA TONICA - IL VIDEO PUBBLICATO SUI SOCIAL DA LACERENZA IN CUI ANNUNCIA DI AVER "DISMESSO I VECCHI ABITI"

 

Estratto dell'articolo di Brunella Giovara per www.repubblica.it

 

davide lacerenza 8

Incombe uno spettro tragico sulla nuova vita di Davide Lacerenza, ed è la vita normale. No eccessi, no droghe, no alcol, no privé, no donne, insomma niente del rampante Davide che si era inventato la Gintoneria, locale di successo colpito e affondato da inchiesta giudiziaria, con lui dentro e non solo. Non riaprirà mai più, “This is the End”, direbbe qualche milanese imbruttito. Poi, vai a sapere, ma il locale è vuoto e da affittare. Tutto pignorato, al Lacerenza hanno appena restituito un frigorifero, le tende e qualche sedia.

 

E lui era il campione dei gestori di locali alla milanese, nella attuale Milano da bere che stiamo vedendo e talvolta vivendo, che è peggio di quella degli Ottanta perché più cattiva, estrema, anche pericolosa. Frequentata da personaggi che non hanno niente da perdere, da ragazze in cerca di soldi, da clienti pieni di soldi, professionisti in cerca di svago (di nascosto dalla moglie, o in trasferta aziendale, che è uguale) come quello che lo scorso febbraio scriveva la sua brava recensione:

 

davide lacerenza

«Non ricordo molto bene il Privé, perché lì io e il mio amico avvocato A.D. abbiamo iniziato ad andare in pappa». Però «bellissimo, clientela selezionata, anche se ci sono delle onlyfanser troppo appiccicaticce (con 10 $ vanno via per un mese)».

 

Tutto finito, eh. Il re caduto, altri hanno già raccolto la sua eredità perché a Milano i locali sono istituzione come il Duomo e i grattacieli. Ma lui ormai ha smesso con l’alcol e soprattutto con le droghe, e sappiamo che frequenta regolarmente il Serd per il percorso di disintossicazione.

 

Beve solo latte (anche acqua minerale e tonica, bevande perdonabili), ed è tornato gagliardo sui social, dove mostra orgoglioso centinaia di bottiglie di latte svuotate da lui medesimo, e tristemente declama: «Sono tornato. Qui comincia il mio nuovo percorso. La mia nuova vita». Ed ecco un crocefisso sul comò, intendendo dire agli amici che «questa non è più Sodoma e Gomorra!», ma un luogo quasi santo, «quello delle mie prigioni…».

 

davide lacerenza 2

Agli arresti domiciliari da marzo, infine libero lo scorso settembre, poi patteggiando una pena di 4 anni e 8 mesi, le accuse erano di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, detenzione e spaccio di droga.

 

La forse ex compagna Stefania Nobile invece ha concluso con una pena di 3 anni, e anche lì, parliamo della Nobile figlia di Wanna Marchi, che quando le due arrivano davanti a un pm, questo non può che pensare — certo di nascosto — «ancora tu, ma non dovevamo vederci più…», come cantava quello tanti anni fa.

 

Ma insomma, la galera anche domiciliare talvolta aiuta, raramente ma a volte succede, come è successo all’imprenditore Alberto Genovese, ora redento e apparso trasfigurato in un documentario Netflix. Bocconiano, poi manager di sicuro successo, milionario e quindi capace di dare feste da 150mila euro, poi condannato per due casi di violenza sessuale, e droga. La sua Terrazza Sentimento, in piazza Santa Maria Beltrade con meravigliosa vista sul Duomo, era una dimora privata dove succedeva di tutto, e si è visto com’è finita.

 

davide lacerenza 1

Beh, la situazione era uguale, sesso e droga senza rock’n roll, ma il Lacerenza è un altro tipo. Di pochi studi ma grande volontà, pronto a tutto pur di lasciare il faticoso lavoro di fruttivendolo ai mercati generali, dove si comincia che è ancora buio. [...]

 

Ci prova, seppure in versione bravo ragazzo (ma la settimana prossima ne fa giusto sessanta, tanto ragazzo non è più). Ma è filosofo: «Le scale, le si scende e le si sale…», che in fondo è la parabola di Milano: può andare bene o male, l’importante è ‘laurà’, e non importa il tipo di lavoro.

 

Al collo un crocefisso d’oro, o dorato, e guardatelo, malinconico e rassegnato agli eventi, «non sono semplicemente dimagrito, ho dismesso gli abiti che indossavo», che intanto getta alle spalle davanti al telefono che lo ritrae (il sorriso è incerto, diciamolo), anche se qualcuno già da tempo gli mandava a dire che erano falsi, Gucci farlocchi, roba da mercato, non di vera boutique. Oggi lavora come dipendente, in un posto che non si può dire perché sennò avrebbe la fila fuori. [...]

davide lacerenza spinge la cocaina nel sedere di una ragazzadavide lacerenza 4davide lacerenza 5DAVIDE LACERENZA STEFANIA NOBILE wanna marchi stefania nobile davide lacerenzadavide lacerenza davide lacerenza davide lacerenza lacerenza gintoneriaDAVIDE LACERENZADAVIDE LACERENZA IN TRIBUNALE A MILANO - FOTO LAPRESSE - 1DAVIDE LACERENZA SUL TRONO - GIUSEPPE CRUCIANIdavide lacerenza 12DAVIDE LACERENZA ALLA FINESTRAdavide lacerenza 10davide lacerenza 11davide lacerenza 13davide lacerenza 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…