celeste pin

PERCHE’ SI E’ TOLTO LA VITA CELESTE PIN? GLI INVESTIGATORI ASCOLTERANNO FAMILIARI E ALTRE PERSONE VICINE ALL’EX DIFENSORE DELLA FIORENTINA PER CHIARIRE OGNI DETTAGLIO DEL SUO SUICIDIO – IL 64ENNE EX CAPITANO DELLA VIOLA, CHE LASCIA TRE FIGLI, È STATO TROVATO IMPICCATO NELLA SUA CASA DI CAREGGI. NON SONO STATI TROVATI BIGLIETTI. NEGLI ULTIMI MESI PIN STAVA LAVORANDO COME AGENTE IMMOBILIARE, INTERVENENDO NELLE TV LOCALI E IN RADIO PER NON PERDERE IL LEGAME CON IL MONDO VIOLA - IL DOLORE DELLA CITTÀ E DEGLI EX COMPAGNI, CICCIO GRAZIANI: “SONO ARRABBIATO, NON DOVEVA FARMI QUESTO”

 

Estratti da firenzeviola.it

 

CELESTE PIN

Sulle pagine de La Repubblica-Firenze si legge della morte di Celeste Pin, per anni bandiera della Fiorentina e poi dirigente sportivo. Nel primo pomeriggio di ieri è stato ritrovato senza vita nella sua abitazione a Firenze.

 

L’ex viola si sarebbe tolto la vita nel suo appartamento. Sul posto, dopo l’allarme di un parente, è intervenuta la squadra mobile di Firenze assieme alla scientifica per lavorare sul caso. Ora gli investigatori ascolteranno familiari e altre persone a lui vicine per chiarire ogni dettaglio dell’ultimo capitolo nella storia di un uomo legatissimo a Firenze e alla Toscana.

 

Quasi dieci anni con la maglia viola con tanto di finale di Coppa Uefa, la carriera sportiva chiusa a Siena prima di varie esperienze a giro per la regione come dirigente sportivo, nei settori giovanili e anche opinionista in radio. Lascia tre figli. 

 

(...)

 

CELESTE PIN

 

Claudio Cucciatti per repubblica.it - Estratti

 

CELESTE PIN

Quei riccioli d’oro mossi dal vento che da Fiesole soffia sullo stadio di Firenze — che tante ragazze avevano fatto innamorare negli Anni 80 — sono il primo ricordo che scorre con le lacrime di una tifoseria scossa dalla scomparsa di Celeste Pin. Sette anni dopo Davide Astori, la Fiorentina piange un altro capitano. Un’altra tragedia, anche se le circostanze sono completamente diverse.

 

L’ex difensore si è tolto la vita a 64 anni: ieri è stato trovato impiccato nella sua casa di Careggi. La squadra mobile e la scientifica, allertate da un parente, non hanno trovato biglietti. Negli ultimi mesi Pin stava lavorando come agente immobiliare, apparendo comunque nelle tv locali e intervenendo nelle radio sportive per non perdere il legame con il viola.

 

La carriera di Celeste

Colore che a 21 anni lui, trevigiano di Colle Umberto, nell’estate del 1982 dovette assorbire in fretta perché di tempo da perdere non ne aveva: arrivato dal Perugia, era stato scelto dal presidente Pontello per sostituire Vierchowod nella squadra che poche settimane prima aveva perso uno scudetto all’ultimo turno tra feroci polemiche arbitrali. E per giocare al fianco di Passarella: una coppia di centrali in cui la tenacia dell’italiano si fuse alla classe dell’argentino.

 

CELESTE PIN

Rimase in Toscana nove stagioni, Pin, toccando allo stesso tempo cielo e inferno per la finale di Coppa Uefa del ’90 raggiunta e poi persa contro la Juve. E che lo vide protagonista di un litigio con Casiraghi dopo un duro scontro in area. Fascia di capitano al braccio, scudiero di Baggio, lasciò i viola l’anno seguente (268 partite e 6 gol) per chiudere la carriera tra Verona e Siena.

 

(...) «Sono arrabbiato, non doveva farmi questo — lo sfogo di Ciccio Graziani — abbiamo giocato insieme e sono stato anche suo allenatore. Se aveva un problema avrebbe dovuto parlarmi. Ci eravamo sentiti a giugno, era sereno come sempre. La vita è la cosa più preziosa che ognuno di noi ha, in tanti saremmo corsi in suo aiuto».

 

Per cinque anni ha condiviso lo spogliatoio anche con Alberto Di Chiara. «È inspiegabile. Perdo un amico vero, qualche estate fa abbiamo fatto le vacanze insieme con le rispettive famiglie. Celeste proteggeva la sua vita privata (lascia tre figli, ndr) e amava scherzare. Da giovane gli cantavo “Lode a te, Celeste Pin”. Poi, con i primi cellulari, lo prendevo il giro per via del codice pin». Era uno stopper vecchia maniera, ruvido e tempestivo, ma per il pallone ora non c’è spazio. «Nella chat degli ex viola — racconta Giovanni Galli — l’unica cosa che ci stiamo chiedendo è “Perché?”. Siamo distrutti, per me era una persona di casa, quando arrivò a Firenze veniva spesso a cena da me».

CELESTE PIN

 

 

Si sentiva un fiorentino vero, orgoglioso della “c” aspirata acquisita che si mescolava all’inflessione veneta. Seguiva con passione una scuola calcio e praticava il calcio camminato. Anche Stefano Pioli, oggi tecnico della Fiorentina, ha giocato con Pin. Ieri, prima dell’allenamento, insieme ai giocatori, allo staff e alla dirigenza ha dedicato un minuto di silenzio all’amico scomparso. Senza quei riccioli d’oro da scompigliare, anche il vento si è fermato.

CELESTE PINCELESTE PIN

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…