UNA MAGNIFICA ANNATA – NEL 2014 SONO AUMENTATI I CONTRIBUTI INCASSATI DALLA FONDAZIONE “OPEN” DI MATTEO RENZI – RACCOLTI UN MILIONE E 100 MILA EURO, I 5 MILA EURO DI BUZZI RISPEDITI AL DESTINATARIO - MA NON TUTTE LE DONAZIONI SONO PUBBLICHE...

Davide Vecchi per il “Fatto Quotidiano

 

Nel 2014 la fondazione Open che finanzia l’attività politica di Matteo Renzi ha raccolto più di un milione e 100 mila euro. Il resoconto, che il Fatto è in grado di anticipare, è stato approvato in sede di bilancio e sarà reso noto entro fine mese. L’anno che ha visto il sindaco trasformarsi in premier con una manovra di Palazzo ha portato nella cassaforte personale di Renzi il record di elargizioni, nel 2012 e nel 2013 ferme a 800 mila euro.

pif alla leopolda con renzipif alla leopolda con renzi

 

In realtà il 2014 era iniziato sotto tono: nei primi sei mesi, infatti, arrivano donazioni per appena 347 mila euro. Da giugno, dopo la presa di Palazzo Chigi, il flusso aumenta notevolmente: 800 mila euro. Da chi sono arrivati questi soldi? Grazie all’inchiesta Mafia Capitale abbiamo saputo che 5 mila euro erano stati donati dalla cooperativa “29 giugno” di Salvatore Buzzi . Cifra che, come ha rivelato il tesoriere della fondazione e avvocato di Renzi, Alberto Bianchi, è stata rimandata al destinatario.

 

Parte dei nomi dei benefattori sarà reso noto attraverso il sito della Open, ma l’elenco sarà, come sempre, incompleto: verranno divulgati solamente i nomi di quanti ne hanno dato l’autorizzazione. Per tutti gli altri c’è la privacy. Eppure appena due mesi fa, dopo l’ennesimo scandalo che coinvolse le fondazioni e la necessità di rendere trasparenti le donazioni invocata dal presidente dell’autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, il premier si disse favorevole.

 

renzi e fabio volo alla leopoldarenzi e fabio volo alla leopolda

“Bisogna garantire trasparenza, finora il quadro normativo in Italia è stato contrastante, se vogliamo intervenire dobbiamo intervenire con un atto normativo e su questo una valutazione deve farla il Parlamento: noi non abbiamo niente in contrario, anzi siamo molto convinti”.

 

L’ancora deputato del Pd, Pippo Civati, fece notare: “Basterebbe far firmare la privacy insieme all’assegno o rifiutarlo”. Come accade negli Stati Uniti: le associazioni o enti che fanno riferimento ai singoli politici hanno l’obbligo di rendere pubblici tutti i finanziatori.

 

Nata nel dicembre 2013, come evoluzione della fondazione Big Bang, la Open è oggi guidata da Bianchi in veste di tesoriere e da Marco Carrai, fidatissimo amico di Renzi e presidente di Aeroporti di Firenze; nel cda siede poi il ministro delle riforme e rapporti con il parlamento Maria Elena Boschi e Luca Lotti , sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'Editoria e segretario del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). Loro contribuiscono da sempre firmando anche la liberatoria.

alessandra moretti con fabio volo alla leopoldaalessandra moretti con fabio volo alla leopolda

 

Secondo quanto il Fatto è in grado di documentare nel 2014 il numero di politici che ha versato soldi alla fondazione di Renzi è aumentato in maniera esponenziale rispetto agli anni precedenti. 35 parlamentari decidono di aprire il portafogli per il segretario del Pd e premier.

 

Nell’elenco c’è il tesoriere del Partito democratico Francesco Bonifazi, l’europarlamentare Simona Bonafè, il deputato e poi sindaco di Firenze Dario Nardella e il suo collega a Montecitorio Matteo Biffoni, poi primo cittadino a Prato. Oltre a mezza segreteria. Il deputato Ernesto Carbone, che a Roma guidava una Smart del 2001 pagata simbolicamente un euro, ha versato alla fondazione di Renzi 12.000 euro. Stessa cifra elargita da Bonifazi e dal senatore Andrea Marcucci, che ha dichiarato un reddito di 397.000 euro, mentre Bonifazi ha depositato alla Camera un 730 da 67.000 euro.

MARIA ELENA BOSCHI ALLA LEOPOLDAMARIA ELENA BOSCHI ALLA LEOPOLDA

 

David Ermini e Michele Anzaldi hanno destinato alla attività politica di Renzi 10.400 ciascuno, mentre Luca Lotti e Dario Parrini, rispettivamente segretario del Pd della Toscana e componente della direzione nazionale del partito, hanno contribuito con 9.600 euro a testa. Con un assegno da 8.000 euro in mano si sono presentati invece Biffoni, il deputato Marco Donati e il senatore Mauro Del Barba.

 

ALBERTO BIANCHIALBERTO BIANCHI

A seguire: Ernesto Magorno, deputato nonché segretario regionale del Pd in Calabria, ha elargito 7.200 euro. Stessa cifra versata da Luigi Dallai e da due senatori: Stefano Lepri e Mario Morgoni. Il deputato e oggi sindaco di Arezzo Edoardo Fanucci contribuisce con 6.800 euro, mentre Nardella si è fermato a 6.600 euro, seguito da Erasmo D’Angelis, sottosegretario alle Infrastrutture già nel governo Letta, che ha versato 6400 euro. Questa è però una minima parte di quanto raccolto. A fine mese il sito della fondazione pubblicherà il resoconto definitivo e qualche nome dei finanziatori. Non tutti: c’è la privacy.

ANDREA MARCUCCIANDREA MARCUCCIcena di finanziamento del pd a roma  ernesto carbonecena di finanziamento del pd a roma ernesto carbone

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…