APPENA RINATA, “FARSA ITALIA” È GIÀ FINITA - DOPO LE REGIONALI, BERLUSCONI LANCERÀ UN NUOVO PROGETTO POLITICO, EPURATO DAI VECCHI ARNESI COME FITTO A CUI NON VUOLE LASCIARE IL PARTITO: “CI HO MESSO 119 MILIONI DI FIDEJUSSIONI”

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

raffaele fitto silvio berlusconi raffaele fitto silvio berlusconi

Ha riaperto Villa Certosa per ritrovare almeno un pezzo della serenità perduta, per placare il malumore e il fastidio che il suo partito ormai indomabile gli provoca ogni giorno di più. Silvio Berlusconi è volato in Sardegna e accanto a sé ha voluto i figli, la compagna Francesca, la fedelissima Mariarosaria Rossi, perché anche quando vorrebbe lasciar perdere e mollare tutto, la spinta a resistere e a riprendere le redini resta. 
È arrabbiato il leader azzurro, pronto dicono i suoi a «reagire».

 

cena fund raising di forza italia   berlusconi   maria rosaria rossi   francesca pascale cena fund raising di forza italia berlusconi maria rosaria rossi francesca pascale

Non è solo Fitto a guastargli l’umore. Per Berlusconi, con lui non c’è margine di ricucitura, non esiste possibilità alcuna di salvare un rapporto politico e umano completamente consumato. L’ex premier pensa che l’unico interesse di Fitto — e la prova provata sarebbe nell’intervento di ieri nel suo blog personale nel quale contesta alla Rossi la legittimità a firmare le candidature — sia quello di conquistare la stanza dei bottoni di un partito che lui, e solo lui, ha permesso nascesse e vivesse fino ad ora. Un partito di sua proprietà — «Ci ho messo 119 milioni di fidejussioni» ripete spesso —, che nessuno può permettersi di ereditare senza la sua volontà. 

silvio berlusconi e maria rosaria rossisilvio berlusconi e maria rosaria rossi


La Puglia insomma non vale un compromesso col nemico che ha osato sfidarlo attaccando la sua leadership. Piuttosto, è la tentazione delle ultime ore, venga messo in pista un altro candidato, magari quella Adriana Poli Bortone che a Fitto può creare problemi, e poi chi ci sta, ci sta. Sarebbe un modo anche di stanare «tutti quelli che vogliono indebolirci, che vogliono una FI non più centrale per poi ridisegnare un nuovo schieramento moderato mettendo me da parte». 


È questo il pensiero che gli rovina l’umore in questi giorni, ed è rispetto a queste «manovre» che Berlusconi sta cercando il modo di «reagire». Il centrodestra che fu, per lui, non è più «ricostruibile», la formula è superata, quell’esperienza è finita. Se gli alleati, come crede, stanno cercando di ridurre il peso di FI per far contare ogni pezzetto di consenso mettendolo in disparte, se si stanno facendo «giochini» sulle alleanze tenendolo sulla corda, allora è il momento appunto di «reagire». E la strategia immaginata procede su due binari. 

Adriana Poli Bortone Adriana Poli Bortone


Il primo è l’addio a una classe dirigente che, per Berlusconi, ha fatto il suo tempo. Bisogna «svecchiare», «rinnovare», e a chi scalpita o minaccia di andarsene è ora di indicare la porta, da Fitto a tutti gli altri. Certo, le liti «non ci aiutano, gli elettori non ci capiranno, ci puniranno, perderemo molti consensi», ma le regionali per Berlusconi restano «un passaggio», dopo il quale bisognerà ricostruire un nuovo centrodestra basato su un nuovo progetto e un nuovo contenitore, chi ci sta ci sta, dentro e fuori Forza Italia. 

berlusconi caldoro 
berlusconi caldoro


Daniela Santanchè sembra tradurre i desideri di Berlusconi quando invita tutti i suoi colleghi a stare uniti «indossando la maglietta di Forza Italia per batterci al meglio alle regionali», ma soprattutto quando dice che dopo il voto bisognerà «rinunciare tutti a sigle di partito, a personalismi e piccole convenienze» per costruire «come avviene in tutta Europa un partito conservatore» che si opponga a quello riformista o della Nazione guidato da Renzi e «lo sfidi».

 

Non Forza Silvio dunque, non una nuova avventura personale, ma qualcosa di contrapposto al modello di partito renziano, del quale lui potrebbe essere ispiratore e padre nobile. Nel frattempo, certo, non arrivare all’appuntamento con la dissoluzione di Forza Italia aiuterebbe, e Berlusconi un suo impegno diretto per la campagna elettorale lo ha promesso. 

silvio berlusconi borsalino  giovanni toti  3silvio berlusconi borsalino giovanni toti 3


Sono infatti quattro le regioni in cui i suoi ritengono che il partito possa ottenere un risultato o importante — Veneto e Campania — o almeno molto onorevole, Liguria e Umbria. Per sostenere Toti e Caldoro, Silvio Berlusconi scenderà in campo direttamente, per il resto si vedrà, non bisogna caricare di troppi significati queste urne. Perché l’appuntamento è per il dopo Regionali. Per lui come per i suoi avversari. 

BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARMBERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARM

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...