laura boldrini unhcr rifugiati

IL POZZO NERO DELL'ONU - L'AGENZIA PER I RIFUGIATI DICE DI ESSERE 'IN BANCAROTTA' E CHIEDE DONAZIONI MILIONARIE PER AFFRONTARE LA CRISI - MA DI 100 EURO VERSATI ALL'UNHCR, SOLO 20 ARRIVANO AI PROFUGHI. IL RESTO SI PERDE TRA SUB-APPALTI, SPESE AMMINISTRATIVE E STIPENDI E BENEFIT STELLARI (NONCHÉ ESENTASSE)

Malabarba per “Libero Quotidiano

 

BOLDRINIBOLDRINI

L’Unhcr, l’agenzia per i rifugiati dell’Onu, piange miseria. Secondo un’inchiesta del Guardian pubblicata ieri, sarebbe sull’orlo della bancarotta. Motivo? Ci sono troppi profughi da gestire, e poche donazioni. L’alto commissario Antonio Guteress ha spiegato con un certo scoramento: «I nostri bilanci non possono essere paragonati all’aumento del bisogno: i nostri introiti nel 2015 saranno circa il 10 per cento in meno rispetto al 2014. La comunità degli aiuti umanitari globali non è in crisi, anzi non è mai stata così efficiente. Ma dal punto di vista finanziario siamo assolutamente a terra».

 

Carlotta Sami Carlotta Sami

Per rispondere all’emergenza scatenata dal conflitto in Siria, per esempio, servirebbero - secondo l’Unhcr - 1.3 miliardi di dollari. Ma finora solo il 35% di questa cifra è arrivato in cassa attraverso le donazioni. Anche per questo motivo, l’agenzia ha pubblicato sul Corriere e sul Sole 24 Ore un appello rivolto ai «219 mila italiani che possiedono un patrimonio superiore al milione di euro», ovviamente per chiedere soldi.

 

«Se appena l’1% dei milionari italiani donasse 15 mila euro», si legge nel testo, «l’Unhcr disporrebbe di fondi sufficienti per assistere 22 mila famiglie siriane, riducendo il rischio che migliaia di bambini finiscano nella rete dei trafficanti di esseri umani».

 

 È abbastanza comprensibile che la spesa per gli aiuti umanitari sia aumentata nell’ultimo anno, considerata la situazione internazionale. Il problema è: davvero dovrebbe corrispondere alle cifre richieste dall’Unhcr? L’agenzia dell’Onu, tramite i suoi portavoce come Carlotta Sami (erede di Laura Boldrini), passa il tempo a spiegare all’intero Occidente la necessità di accogliere gli immigrati.

UNHCRUNHCR

 

Confeziona quotidianamente giganteschi spot alla politica delle frontiere aperte e addirittura sostiene che tutti coloro che arrivano sui barconi dovrebbero essere trattati come rifugiati. Se la situazione è così critica e le risorse disponibili non bastano per tutti, non si capisce perché dovremmo eliminare ogni differenza e spargere a pioggia denari che non abbiamo, senza fare distinzioni tra chi scappa davvero dalle guerre e chi invece si sposta per motivazioni economiche.

 

UNHCR UNHCR

Ma i dubbi maggiori li suscitano proprio i bilanci dell’Unhcr, che non è esattamente nota per la trasparenza e l’abitudine al risparmio. Come ha scritto il giornalista Fulvio Beltrami, esperto di questioni africane, «Unhcr raramente interviene direttamente per assistere i rifugiati. Si avvale di Ong internazionali stipulando subcontratti in cui il 40% del budget necessario per l’assistenza ai profughi viene affidato alla Ong esecutrice, mentre il 60% viene speso da Unhcr per operazioni di controllo e per le famose spese amministrative e logistiche».

 

jolie unhcrjolie unhcr

 Che cosa significa, nel concreto? Lo spiega ancora Beltrami: «La logica del subappalto inevitabilmente fa duplicare i costi dell’operazione e mette le Ong subcontrattanti in una precaria posizione finanziaria che incide sulla qualità dell’assistenza a rifugiati e profughi. Da un budget iniziale di 100 euro destinato all’assistenza di un profugo solo 20 euro arrivano veramente al beneficiario, nelle migliori delle ipotesi. Gli altri si perdono tra costi del personale e costi amministrativi sia di Unhcr che della Ong che ha ricevuto il subcontratto».

 

Dunque viene da chiedersi se i fondi richiesti da Unhcr siano davvero necessari oppure se non sia possibile ricavarne altri diminuendo le spese, tagliando i costi per il personale e effettuando un po’ di spending review. I dubbi sulla gestione dei soldi dell’agenzia Onu sono rafforzati da una serie di inchieste uscite negli anni passati.

 

il campo della unhcril campo della unhcr

Nel 2012, Fox News rese noti i risultati di un’indagine effettuata dal revisori dei conti dell’Onu, i quali scoprirono, tra le altre cose, che l’Unhcr aveva una riserva di 437 milioni di dollari in contanti totalmente inutilizzata. Semplicemente, si erano dimenticati di quei soldi, abbandonandoli nella realtà virtuale dei conti correnti.

 

Negli anni successivi, l’agenzia ha cercato di migliorare la gestione finanziaria e pure la trasparenza. Ma dal report pubblicato in rete quest’anno e relativo al 2014, non emergono molti dettagli. Vi si legge che le donazioni sono state complessivamente di 3,6 miliardi di dollari: una cifra notevole, a cui hanno contribuito per il 30% gli Stati Uniti. L’Unione Europea (come istituzione) ha donato 271,5 milioni di dollari. Il solo Regno Unito 203,5. L’Italia, invece ha contribuito con 10,6 milioni di dollari.

verso il campo per rifugiati a bangui verso il campo per rifugiati a bangui

 

Questo a livello istituzionale. Il nostro Paese, però, è al terzo posto nelle donazioni private, con 21,6 milioni di dollari, più o meno il doppio degli Stati Uniti. Ciò significa che gli italiani, nel complesso, hanno donato circa 32 milioni di euro all’Unhcr, per lo più su iniziativa privata. Ad esempio, l’AC Milan ha gentilmente fornito 584 mila euro (purtroppo l’ingaggio di Balotelli non è considerato aiuto umanitario). Vista la notevole cifra, davvero c’è bisogno di un’ulteriore elemosina da parte dei milionari?

RIFUGIATI IN SIRIA RIFUGIATI IN SIRIA

 

Forse sarebbe utile che l’Unhcr, prima di stracciarsi le vesti, pubblicasse sul proprio sito web - possibilmente in una sezione facilmente accessibile - gli stipendi dei funzionari. E che specificasse meglio come vengono impegnati i denari. Ad esempio, a che cosa sono serviti i 9,9 milioni di dollari messi a bilancio dalla Divisione relazioni esterne per le «Attività di fundraising nel settore privato»? Sarebbe interessante saperlo, prima di mettere mano di nuovo al portafogli.

 

 

RIFUGIATI IN SIRIA RIFUGIATI IN SIRIA

Ultimi Dagoreport

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?