ALBERTO DA GIUSSANO? FUORI DAI MARONI! BOBO VUOLE ROTTAMARE IL SIMBOLO DELLA LEGA

Paolo Bracalini per "il Giornale"

«Lo schema dei partiti mostra la corda», «l'alleanza Pdl-Lega non interpreta più la realtà», per la Lega «serve un progetto politico rinnovato», «una fase nuova»... Ma cos'ha in mente Maroni per rilanciare il Carroccio schiantato sui muri delle comunali? Il marchio Lega Nord, carico di quasi 30 anni di storia (il simbolo più vecchio tra tutti i partiti in vita), si porta dietro anche le brutte vicende del passato recente, Belsito, i rimborsi elettorali in Tanzania, le faide tra correnti, il poltronismo di molti leghisti in carriera, e poi i flop del ventennio di Lega a Roma...

Uno studio interno, commissionato da via Bellerio alla Swg sul «posizionamento d'immagine della Lega Nord», dice qualcosa di ancora più pesante: al marchio storico l'elettorato assegna un punteggio basso (4 su 10) nel campo «onestà» («Immagine di onestà da ricostruire » consigliano gli analisti nello studio). Per un partito nato con Mani pulite e contro «Roma ladrona», un responso su cui riflettere molto.

E qui si innesta il «modello civiche » usato con successo da Tosi a Verona, cioè l'affiancamento di liste leghiste (ma senza marchio) al simbolo storico della Lega. Alle Regionali il modello ha funzionato bene, e la civica «Maroni presidente» ha ottenuto più del 10 per cento dei voti, poco meno della stessa Lega ( 12,9%).

Dettaglio non casuale: il capo leghista Maroni è consigliere regionale del gruppo civico, non di quello della sua Lega (circostanza che gli costerà il 4 luglio prossimo un'udienza al Tribunale di Milano in seguito alla denuncia da un militante, difeso peraltro dall'ex legale della Lega Matteo Brigandì, perché lo statuto prevede che gli eletti si iscrivano nel gruppo consiliare della Lega, pena la decadenza).

Anche alle Comunali le civiche leghiste non sono andate affatto male. Mentre a Treviso la Lega ha dimezzato i voti, la civica di Gentilini ha mantenuto la stessa percentuale di cinque anni fa ( 20%), e lo stesso è accaduto a Vicenza (Lega crollata dal 15 al 4,5%, lista civica ad un ottimo 11,7%). «Alle regionali ho preso il 10% con una lista creata in due mesi, Gentilini è arrivato al 20. Questo ci deve far riflettere» ha detto Maroni al Corriere.

Flavio Tosi, molto criticato per la gestione del partito in Veneto (un pezzo ne chiede le dimissioni), ma difeso dal segretario federale con cui mantiene un asse di ferro, spiega la rottamazione leghista ancora più chiaramente: «È evidente che il simbolo "Lega Nord" ha perso credibilità, per i vari scandali e gli obiettivi non raggiunti a Roma - spiega Flavio Tosi - Il progetto però è sempre valido e condiviso da moltissima gente che tuttavia non riesce a mettere la croce sul simbolo Lega.

Come possiamo raggiungere questo elettorato interessato ai nostri temi? Dobbiamo affiancare alla Lega una serie di liste civiche, estendendo a livello nazionale il modello Csu bavarese. Archiviare la Lega Nord? Questo si potrà anche fare in una fase successiva, all'inizio serve il supporto delle strutture di partito.

L'importante è dare contenuti concreti a questo nuovo contenitore civico, e questo sarà il lavoro di quest'anno per arrivare alle elezioni del 2014. La macroregione, ad esempio, è un bel progetto, ma bisogna portarla sul concreto, studiando un modo, anche con meccanismi ritorsivi, per trattenere parte dei soldi che diamo allo Stato ». Archiviare la Lega Nord, diluirla in un movimento civico-leghista, aggregatore di liste locali guidate da personalità credibili?

Per Tosi, vice di Maroni, il superamento della vecchia Lega non è tabù, pur di uscire dal guado. Il «consenso congelato», come dice il segretario, c'è, nel Nord stritolato dal fisco. Per «sbrinarlo» occorre innovare («Spazio ai giovani»). Pensione in vista anche per l'Alberto da Giussano?

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO