alessandro barbano giorgia meloni andrea giambruno

“IL GESTO DI GIORGIA MELONI CORAGGIOSO? È UN FALSO” – IL TURBO-GARANTISTA ALESSANDRO BARBANO SMONTA LA NARRAZIONE DELLA PREMIER ARDIMENTOSA CHE LASCIA L’UOMO FEDIFRAGO: “HA FATTO CIÒ CHE AVREBBE FATTO CHIUNQUE. NON AVEVA ALTRA SCELTA” – “QUEL FUORIONDA RIENTRA NEL NOVERO DELLE INTERCETTAZIONI PREVENTIVE, SIMILI A QUELLE DEI SERVIZI SEGRETI. RICCI CREDE DI ESSERE UN MORALISTA, IN REALTÀ NON È CHE UN MODESTO TECNOCRATE…” - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Valentina Stella per www.ildubbio.news

 

ALESSANDRO BARBANO

I fuorionda del giornalista Andrea Giambruno, ex compagno della premier Giorgia Meloni, trasmessi da Striscia la notizia e l’arresto in diretta di Silvana Saguto, ex presidente della sezione delle misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, riaccendono il dibattito sul modo di fare giornalismo nel nostro Paese […].

 

Ne parliamo con il giornalista e scrittore Alessandro Barbano che ci dice: «Siamo noi le vittime di quella violazione, che offende la dignità di una democrazia liberale, colpita nella sua privacy». Ormai, secondo Barbano, siamo in una «democrazia giudiziaria-mediatica».

 

meme GIORGIA MELONI ANDREA GIAMBRUNO

Direttore Barbano che ne pensa della pubblicazione da parte di Striscia la notizia del fuorionda dell’ex compagno della premier Meloni?

Siamo di fronte ad una gravissima emergenza. Non ci accorgiamo più del livello di violazione dei diritti fondamentali che la democrazia subisce da un uso distorto del potere mediatico. Esiste una questione pregiudiziale che in uno Stato di diritto viene prima della valutazione del fatto.

 

Qual è?

GIORGIA MELONI LASCIA ANDREA GIAMBRUNO - POST INSTAGRAM

Se il fine giustifica il mezzo. Ossia se la “porcata”, come l’ha chiamata sul vostro giornale Daniele Zaccaria, possa essere considerata un metodo sostenibile della comunicazione pubblica. Il giorno dopo la trasmissione di Striscia pochi giornali, e tra questi il Dubbio, si sono chiesti se sia digeribile il fuorionda di un giornalista nel contesto in cui è stato carpito.

 

La maggior parte delle testate invece si è concentrata sul merito delle parole di Giambruno, disconoscendogli, in ragione del disdoro, lo statuto di vittima. In realtà siamo noi le vittime di quella violazione, che offende la dignità di una democrazia liberale, spiandola in uno dei luoghi più sacri, la redazione.

 

Sacro non per un privilegio riconosciuto ai giornalisti, ma perché in quel luogo si costruisce il pluralismo. Nessuno sembra accorgersi che quel fuorionda rientra nel novero delle intercettazioni preventive, simili a quelle dei Servizi Segreti.

 

Ci spieghi meglio.

i fuori onda di andrea giambruno

Le intercettazioni preventive sono eseguite senza un titolo di reato e senza l’autorizzazione di un giudice. Nella dimensione mediale coincidono con i dialoghi captati e diffusi senza una ragione informativa che non sia l’obiettivo di assumere una persona a bersaglio.

 

La Cassazione, nella storica e ormai ignorata sentenza del Decalogo, sostiene che una notizia lesiva della reputazione di un individuo si giustifica se è vera. E già su questo si potrebbe eccepire, perché brandelli di frasi decontestualizzate non sono mai verità. Se è continente. È certamente non lo è una captazione rubata. E se è utile socialmente. E qui l’utilità sociale coincide con il principio per cui tutto ciò che è possibile sapere è giusto che si sappia. In nome dello stesso principio rivendichiamo il diritto di conoscere le intercettazioni penalmente irrilevanti, ma utili a vedere il lato oscuro dei potenti.

antonio ricci 2

 

Ci spostiamo dal piano penale a quello morale?

[…] Ormai processo penale e processo mediatico sono la stessa cosa. C’è un travaso e una confusione di paradigmi giudiziari e giornalistici. Siamo una democrazia giudiziaria-mediatica.

 

Secondo Lei la famiglia Berlusconi ha voluto lanciare un messaggio alla premier?

Mi rifiuto pregiudizialmente di fare una valutazione dietrologica sul ruolo della famiglia Berlusconi in questa vicenda.

 

alessandro barbano

Antonio Ricci ha detto di aver fatto un favore alla premier. Che ne pensa?

Quest’affermazione racconta un delirio totalitario di onnipotenza che si commenta da sé. Ricci vuole spiegarci che l’utilità sociale del fuorionda sta nell’aver fatto sapere alla premier che viveva con un uomo inadeguato.

 

E allora perché non applicare su larga scala questo “nobile” intento, istituendo un’Authority del Grande Fratello e nominandolo presidente? Immagini quanti utili divorzi. Senonché Ricci crede di essere un moralista, in realtà non è che un modesto tecnocrate.

 

Quella che a lui sembra la massima espressione dell’esercizio della moralità - e quindi del fine - non è altro che l’epifania senza controllo del mezzo. Lui crede di adempiere a uno scopo qualitativo, in realtà reagisce a uno stimolo quantitativo.

 

meme sulla separazione tra giorgia meloni e andrea giambruno 13

Ha detto che ha deciso di diffondere le battutacce di Giambruno dopo aver letto un’intervista su “Chi” che lo santificava. È una giustificazione che si dà a posteriori. La verità è che lui esiste in quanto veicola ciò che raccoglie. È simile a un anello di silicio di un circuito tecnologico fuori controllo. Perciò pericoloso.

 

Perché pericoloso?

Nel cosiddetto mondo dell’informazione, ma anche dell’impresa, tutti hanno paura, non so dire quanto fondata, di questo signore. Si temono rappresaglie mediatiche, perché ciascuno, anche se non ha nulla da nascondere, sa che il suo privato messo in piazza può distruggerlo. Si vive di reputazione. E quando il Grande Fratello propala il suo ultimo schizzo di fango, si rinuncia a ribellarsi, e si sta chiusi in casa in attesa che la telecamera si allontani dai paraggi. Mi chiedo quale sacrificio della libertà stiamo subendo per il timore della gogna che potrebbe scaturirne.

 

[…] Come giudica la risposta della Meloni?

Quando si sostiene che il suo gesto sia stato coraggioso, si dice un falso.

 

Perché?

SILVANA SAGUTO

Ha fatto ciò che avrebbe fatto chiunque nelle sue condizioni. Non aveva altra scelta, come non ebbe scelta Romano Prodi quando fu costretto a licenziare il suo portavoce che era stato filmato, mentre tornava a casa, a chiacchierare con una prostituta.

 

Se la Meloni avesse opposto alla messa in onda una sdegnata rivendicazione della sua privacy, sarebbe stata travolta dalle critiche. Perché la democrazia giudiziaria-mediatica aveva già ammesso al processo pubblico le frasi di Giambruno.

 

Questo slittamento totalitario […] è già una democrazia necessitata. In cui le scelte diventano mere reazioni a stimoli. E in cui scompaiono le persone: Meloni, Giambruno, una bambina di sei anni.

antonio ricci 3

Ci siamo accorti che esistono le persone quando, due giorni fa, la presidente del Consiglio non si è presentata alla convention di Fratelli d’Italia. Mi chiedo quali parole abbia usato la premier per spiegare alla figlia che vive nella teocrazia dei maiali di Orwell.

 

A proposito di processo mediatico, come giudica l’arresto in diretta dell’ex magistrata Silvana Saguto con il figlio che si frappone tra lei e le telecamere?

Non entro sul tecnicismo della questione giudiziaria, o meglio sulla sussistenza dei requisiti per disporre l’arresto dopo una conferma parziale da parte della Corte di Cassazione della sentenza di appello.

 

L ASSENZA DI ANDREA GIAMBRUNO DA DIARIO DEL GIORNO - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Rilevo però che la nota diffusa da piazza Cavour sembra il comunicato di un’agenzia che ha nel consenso la sua legittimazione. Tuttavia la ferocia dell’arresto sbrigativo e la traduzione in carcere dall’ospedale, dove la donna era ricoverata, con tanto di telecamere pronte a filmare […] rispondono a due esigenze: accontentare la piazza e fare dell’ex giudice il capro espiatorio per purificare e difendere la vergogna delle misure di prevenzione.  […]

SILVANA SAGUTOGIAMBRUNO VESPA - MEME BY BUFALANEWSMEME SU ANDREA GIAMBRUNO il nuovo fuorionda di andrea giambruno striscia la notizia 8THE THREESOME OF LIFE - LA SEPARAZIONE TRA GIORGIA MELONI E ANDREA GIAMBRUNO VISTA DA EMILIANO CARLI MEME GIORGIA MELONI ANDREA GIAMBRUNOSTRISCIA LA NOTIZIA - I FUORI ONDA DI ANDREA GIAMBRUNO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)