
ALLEANZA CON IL MAL DI PANZA – FORZA ITALIA STOPPA LA CANDIDATURA DEL VICEMINISTRO MELONIANO EDMONDO CIRIELLI IN CAMPANIA: GLI AZZURRI CHIEDONO COME “CONDIZIONE IMPRESCINDIBILE” CHE, IN CASO DI SCONFITTA, CIRIELLI SI DIMETTA DAL GOVERNO PER RESTARE CONSIGLIERE REGIONALE. FRATELLI D’ITALIA RESPINGE AL MITTENTE – ANCORA TUTTO BLOCCATO ANCHE IN VENETO: LA MELONI CHIEDE UN IMPEGNO SCRITTO ALLA LEGA, A LASCIARE LA LOMBARDIA A FDI, NEL 2027. MA SALVINI PRENDE TEMPO...
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
L'ultimo intoppo a destra per comporre il tetris delle regionali è la Campania. Sembrava fatta per Edmondo Cirielli, ma il diavolo è nei dettagli. FI, che formalmente appoggia la corsa del viceministro degli Esteri, iper meloniano, adesso mette condizioni.
E non lo fa con due peones, ma con il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, che è anche il responsabile degli enti locali, e con il capodelegazione in Ue e numero uno del partito proprio in Campania, Fulvio Martusciello.
La richiesta, che gli azzurri presentano come «condizione imprescindibile», è questa: se Cirielli vuole correre da governatore, in una corsa complicatissima contro Roberto Fico, deve dimettersi da viceministro anche in caso di sconfitta. Restando consigliere regionale semplice. Un diktat che FdI respinge per ora al mittente: «Se mai non dovesse vincere, Edmondo resta viceministro», replicano ai piani alti di via della Scrofa.
maurizio gasparri partita del cuore
Le esternazioni che arrivano dal partito di Antonio Tajani, ben cesellate e inserite in dichiarazioni titolate su altro, creano maretta a destra. Nell'ennesima giornata che avrebbe dovuto essere decisiva e invece, dopo una serie di telefonate tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Tajani, si risolve con un altro rimando.
Probabilmente a un vertice tra lunedì e martedì, dopo il voto in Calabria. Intanto, appunto, Gasparri mette a verbale: il centrodestra non farà come Matteo Ricci, che si è candidato nelle Marche e poi è rimasto europarlamentare da sconfitto.
«Per il centrodestra la regola è chiara: chi si candida per la presidenza di una Regione, resta su quel territorio anche nel caso di sconfitta per svolgere il ruolo di rappresentanza di chi lo vota. Le regionali sono un viaggio di sola andata».
Non fosse chiaro il messaggio, ecco Martusciello: «Edmondo deve prendere l'impegno che, se dovesse perdere, rimane in Consiglio regionale». Per FI, aggiunge il capo dei forzisti campani, «è una condizione imprescindibile». Segue un avvertimento severo: «Non si firma l'apparentamento se non c'è questa condizione». FdI come detto fa muro, anche se non pubblicamente.
Non è l'unica spina per la coalizione di governo, che ancora deve trovare i candidati in tre regioni al voto in autunno. Il Veneto salvo stravolgimenti andrà al leghista Alberto Stefani, ma FdI vuole garanzie sulla Lombardia. Scritte, nella nota finale che ufficializzerà i nomi. Salvini però chiede di evitare riferimenti precisi al Pirellone. Si tratta.
[…] Nel Carroccio c'è nervosismo: per ora è congelato l'evento di lancio della campagna di Stefani, fissato per mercoledì al Gran Teatro Geox di Padova. I mal di pancia li esplicita il governatore uscente, Luca Zaia: «Attendiamo l'esito del tavolo nazionale, ma è innegabile che adesso ci voglia una decisione. Si sta andando oltre con i tempi? A me sembra evidente. Abbiamo meno di 20 giorni per presentare le liste».
Lo sfogo prosegue: «I cittadini hanno il diritto di conoscere a fondo i candidati presidenti, i candidati consiglieri e i programmi». Più chiaro di così. Le tensioni tra alleati affiorano anche al governo, dopo la scelta del sottosegretario agli Esteri, Giorgio Silli, che ha lasciato Noi moderati, il movimento di Maurizio Lupi, per traslocare in FI. Lo stesso Lupi gli ha chiesto, via agenzie stampa, di dimettersi.
maria rosaria campitiello edmondo cirielli (5)
«E lo farà», dicono sottovoce gli azzurri. Almeno sulla Puglia invece pare esserci una schiarita definitiva. Correrà Luigi Lobuono, ex presidente della fiera del Levante […]