viktor orban giuseppe conte

ALMENO ORBAN HA AVUTO L'AUTORIZZAZIONE DEL PARLAMENTO! - PER L'OPPOSIZIONE UNGHERESE, CI TROVIAMO DAVANTI A UN GOLPE, CON IL PRESIDENTE DAL PUGNO DI FERRO CHE POTRÀ GOVERNARE DA SOLO, PER DECRETO E SENZA CONTESTAZIONI (COME CONTE, INSOMMA) - IL PROBLEMINO DEL SUO PIANO È CHE NON HA SCADENZA E PERFINO IL PARTITO NAZIONALISTA JOBBIK, PIÙ A DESTRA DI FIDESZ, HA PARLATO DI COLPO DI STATO

 

1 - “PIENI POTERI A ORBAN” ALLARME IN UNGHERIA. L’’OPPOSIZIONE: È GOLPE

Monica Perosino per “la Stampa

 

Stato di emergenza a tempo indeterminato, poteri straordinari a Viktor Orbán, sospensione immediata delle elezioni, carcere per chi fa disinformazione sull' epidemia o sul governo. Sono questi i punti salienti del pacchetto di misure anti-coronavirus approvato ieri dal parlamento ungherese (138 voti favorevoli, 53 contrari) che di fatto lascia carta bianca al premier magiaro ultranazionalista: da oggi Orbán potrà governare per decreto, da solo e senza contestazioni.

 

VIKTOR ORBAN

Respinta con perdite la mozione dell' opposizione che chiedeva di inserire nel testo di legge almeno un limite temporale di 90 giorni allo stato di emergenza. La paura è, ovviamente, che il governo non revochi le misure neppure quando la pandemia sarà sconfitta e che la sospensione della normale pratica costituzionale in Ungheria sarà sine die. D' altronde i timori paiono fondati, visto che uno stato d' emergenza legato alla crisi dei migranti, voluto da Orbán nel 2015, è tuttora in vigore.

 

Vent' anni al potere

La mossa del premier magiaro arriva come coronamento di una strategia cominciata nel 2010, all' indomani delle elezioni (stravinte) che gli hanno consegnato il Paese.

Orbán ha gradualmente esteso il suo potere, incurante dei moniti di Unione europea, comunità internazionale e associazioni dei diritti umani, preoccupati della progressiva erosione dello stato di diritto.

 

DONALD TUSK VIKTOR ORBAN

Lo scorso settembre il Parlamento europeo aveva chiesto contro Budapest l' attivazione dell' articolo 7 del Trattato sulla Ue, aprendo la via a possibili sanzioni. Ieri l' ultimo passo, un pacchetto di leggi che formalmente servirà «a combattere più efficacemente il coronavirus». Per i socialisti, all' opposizione, è l' inizio della dittatura. E anche l' Europa si allarma, anche se né da Bruxelles né dal suo partito, il Ppe, non arrivano condanne chiare.

 

Perfino il partito nazionalista Jobbik, più a destra di Fidesz, ha parlato di «colpo di Stato». «Chi non vota per questa legge sta dalla parte del virus», ha incredibilmente replicato il premier.

Le nuove disposizioni prevedono in particolare che il premier possa prolungare indefinitamente lo stato di emergenza in vigore dall' 11 marzo scorso, a sua discrezione e senza chiedere il voto del parlamento: questo rende possibile la sospensione per decreto di alcune leggi e l' introduzione di misure straordinarie se queste garantiscono la salute, la sicurezza personale e materiale e l' economia.

 

Inoltre chi diffonderà «notizie false» sul virus o sulle decisioni del governo rischia fino a 5 anni di prigione: negli ultimi giorni, sono stati i pochi giornali indipendenti rimasti ad essere accusati dal governo di diffondere informazioni fasulle che potrebbero provocare «disordini sociali» e «impedire la protezione della popolazione».

GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN

 

Già all' inizio di marzo il Consiglio Europeo aveva messo in agenda un richiamo a Budapest, avvertendo che non avrebbe tollerato un «indefinito e incontrollato stato di emergenza che non garantisce i principi base della democrazia». La risposta di Orbán era stata secca: «Se l' Europa non è in grado di aiutarci almeno eviti di ostacolare i nostri sforzi per difenderci».

 

«Decisione del popolo» Mentre il portavoce di Orbán, Zoltán Kovács, ripete con ogni mezzo che il premier è lì perché è stato votato e il «90% degli ungheresi è d' accordo sullo stato di emergenza», il governo ha provato comunque a calmare gli animi. La ministra della Giustizia, Judit Varga, ha assicurato che l' unico scopo è la tutela della salute dei cittadini. Ma per ora, in Ungheria, sono registrati soltanto 447 contagiati e 15 decessi, tutte persone anziane con altre malattie.

 

Lo stesso premier, attaccato durante l' infuocato dibattito in parlamento ha cercato di convincere ungheresi e comunità internazionale: «Non chiedo una settimana, due giorni, né novanta giorni di stato di emergenza. Non ho bisogno di una scadenza fissa.

VIKTOR ORBAN GIUSEPPE CONTE

Potete ritirarlo domani mattina se lo considerate inadeguato». Ancora il suo portavoce: «Proprio come in tempo di guerra, uno stato di emergenza potrebbe estendersi fino alla fine delle ostilità. Oggi non ci troviamo di fronte a una potenza militare ma siamo in uno stato di guerra per difendere il nostro popolo da una pandemia che non vedevamo da un secolo».

 

 

2 - «PIENI POTERI» A ORBAN E BRUXELLES: VALUTEREMO

Flaminia Bussotti per “il Messaggero

 

Il Parlamento ungherese ha votato ieri un decreto che conferisce pieni poteri al premier Viktor Orban contro il coronavirus. La legge è passata al parlamento magiaro, dove il partito di Orban, Fidesz, ha una maggioranza di due terzi, con 138 voti a favore e 53 contrari su 199 seggi in tutto, e ha validità indeterminata. Il premier potrà governare per decreto, modificare o stoppare leggi e impedire le elezioni. Starà a lui decidere la fine dello stato di emergenza.

 

MATTEO SALVINI VIKTOR ORBAN

Per l'opposizione socialista «oggi comincia la dittatura di Orban», ha detto il leader Bertalan Toth. Per il partito di estrema destra Jobbik è «un colpo di Stato», la «democrazia è stata messa in quarantena». Di rimando Orban ha accusato l'opposizione di «stare dalla parte del virus».

 

PENE SEVERE

La legge introduce il coprifuoco e stabilisce inoltre pene severe per la diffusione di notizie false da uno fino a cinque anni di reclusione. Il portavoce del governo Zoltan Kovacs ha detto che la legge è limitata nel tempo dal potere di revoca del Parlamento e dalla pandemia stessa che si spera terminerà. Il potere di revoca di fatto però è puramente formale dato che Fidesz ha una maggioranza di due terzi nell'assemblea. Raffiche di critiche si sono levate dai politici europei e da Bruxelles. «La Commissione europea sta valutando le misure di emergenza adottate dagli Stati membri in relazione ai diritti fondamentali», il commento cauto del commissario ue per la Giustizia e lo Stato di diritto Didier Reynders, «in particolare per il caso della legge votata in Ungheria sullo stato d'emergenza e le nuove sanzioni penali per la diffusione di informazioni false».

 

orban

La vicenda ha scatenato reazioni dure anche nella maggioranza di governo italiana. «Ciò che sta avvenendo in queste ore in Ungheria è inaccettabile. L'Europa deve far tornare indietro Orban, Un regime autoritario non può far parte dell'Unione», scrive su twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando. Richiesta analoga da Matteo Renzi, per il quale la Ue deve cacciare Orban se non arretrerà. Tutt'altri toni però a destra, dove il leader magiaro può contare su amici ed alleati anche nel nostro paese.

 

 «Saluto con rispetto la libera scelta del parlamento ungherese eletto democraticamente dai cittadini» dice Matteo Salvini, augurando «buon lavoro all'amico Viktor Orban e buona fortuna a tutto il popolo di Ungheria in questi momenti difficili per tutti». «Ci sorprende che qualcuno si scandalizzi oggi perché Orban adotta provvedimenti straordinari, non particolarmente diversi da quelli adottati dall'Italia con addirittura un minor mandato da parte del Parlamento», gli fa eco Giorgia Meloni. E Antonio Tajani, membro Ppe, avverte: «I parlamenti sono sempre sovrani. Servivano norme comuni europee. La responsabilità più grande è dei paesi membri, questa strategia è distruttiva. Per superare le emergenze serve unità e leader capaci».

vladimir putin viktor orban 4

 

I RICHIAMI

Malgrado vari richiami e moniti in passato a Orban, Fidesz fa parte del gruppo del Ppe al Parlamento europeo, anche se la sua appartenenza è congelata dal marzo 2019 proprio per mancato rispetto dei valori fondamentali dell'Unione. Finora la diffusione del coronavirus in Ungheria non ha dimensioni drammatiche: dati ufficiali indicano 447 contagi e 15 morti ma le cifre reali potrebbero essere molto più elevate.

 

MERKEL ORBAN

Il finanziere americano di origine ungherese, George Soros, da tempo nemico numero uno da Orban, ha donato un milione di euro alla capitale Budapest, dalle ultime comunali passata all'opposizione. Critiche sono giunte da tutta Europa. Per Amnesty International il decreto viola lo stato di diritto e i diritti civili: per il direttore della sezione ungherese, David Vig, è un «problema molto grave». Il vicepresidente del Parlamento europeo Othmas Karas ha definito «inaccettabile» la chiusura del parlamento ungherese.

salvini orbanVIKTOR ORBAN QUANDO ERA CONSIDERATO UN RIFORMATORE CON BILL CLINTON NEL 1998

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)