CARROCCIO CATORCIO - VOLANO GLI STRACCI NELLA LEGA: SALVINI NEGA IL VITALIZIO PROMESSO A BOSSI E IL SENATUR LO DENUNCIA E LO ACCUSA DI TRUFFA - E SALVINI, A DIFFERENZA DI QUANTO CONCORDATO, SI COSTITUIRÀ PARTE LESA NEL PROCESSO CONTRO LA FAMIGLIA BOSSI

UMBERTO BOSSI GIOCA CON I SUOI FIGLI jpegUMBERTO BOSSI GIOCA CON I SUOI FIGLI jpeg

Alberto Custodero per “la Repubblica”

 

Accordi non mantenuti e accuse di tradimento e truffa. Finisce in tribunale una lite tra il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, e l’attuale segretario del Carroccio, Matteo Salvini. Ecco l’antefatto di questa querelle giudiziaria “Lega contro Lega”. Bossi da tempo percepisce dalla Lega un “vitalizio” di 900 mila euro - così si legge nella citazione di Bossi contro Salvini - per sostenere le sue spese mediche, e finanziare quelle del suo staff politico, il famoso “cerchio magico”.

 

Umberto Bossi e il figlio LucaUmberto Bossi e il figlio Luca

Il legale del Senatur, inoltre, l’avvocato Matteo Brigandì, aveva presentato alla Lega una parcella milionaria per la sua attività professionale dal 2000 al 2013. E, per farsi liquidare l’esosa parcella, aveva chiesto e ottenuto dal Tribunale il sequestro cautelativo di sei

milioni di euro sui conti leghisti.

 

Dall’altra parte, il segretario del Carroccio, Salvini, al momento del suo insediamento, aveva manifestato l’intenzione di non versare più alcuna somma al fondatore leghista, non voleva pagare la parcella a Brigandì, e aveva annunciato la volontà di costituirsi parte lesa, come Lega, nei processi contro lo stesso Bossi e i suoi figli, Renzo e Riccardo. Una faida fratricida tra i massimi vertici delle camicie verdi.

Umberto Bossi e filgioUmberto Bossi e filgio

 

Grazie alla mediazione di Stefano Stefani, tesoriere del partito, tra i due è stato raggiunto un accordo che avrebbe dovuto porre fine a questa faida tra padani. E così il 26 febbraio di quest’anno Bossi, Stefani, Brigandì e Salvini firmano una scrittura privata che avrebbe dovuto sancire la fine della guerra in via Bellerio.

 

Ecco gli accordi tra i quattro. Bossi avrebbe imposto al suo legale di rinunciare alla parcella e di svincolare i sei milioni di euro. In cambio Salvini avrebbe garantito al Senatur un “vitalizio” di 400 mila euro annui, e si sarebbe impegnato a non costituirsi parte lesa nei processi contro la famiglia Bossi.

 

UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINIUMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI

Ma da febbraio ad oggi le cose non sono andate come previsto dalla scrittura privata. Anzi. Bossi ha effettivamente provveduto a liberare i soldi leghisti fatti sequestrare dal suo legale che ha rinunciato alla parcella. Ma la Lega ha usato quei sei milioni di euro per la campagna elettorale delle europee, li ha spesi tutti. E il bilancio del partito è andato in rosso. Rimanendo senza soldi, il segretario Salvini ha fatto sapere a Bossi di non potergli più garantire i 400mila euro promessi.

 

UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 2UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 2

A stento avrebbe potuto offrirgliene la metà. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, infine, è stato l’annuncio che la Lega alla prima udienza del 10 ottobre contro i familiari di Bossi, si sarebbe costituita parte lesa. Il decreto che fissa l’udienza, del resto, non consente smentite. Questo vuol dire che Salvini chiederà i danni all’uomo che ha creato il movimento. Insomma, il Senatur s’è sentito tradito e truffato: il suo legale ha perso 6 milioni di euro, lui ha perso 200 mila euro annui, e ora rischia di dover risarcire il movimento che ha fondato.

UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 3UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 3

 

Montato su tutte le furie, Bossi ha deciso di reagire con una denuncia, incaricando il suo avocato (Brigandì) di citare in giudizio Salvini in tribunale per danni. E riservandosi di procedere sul fronte penale per truffa. Bossi chiede ai giudici due cose: o il rispetto della scrittura privata.

 

UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 4UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 4

Oppure il suo annullamento, ripristinando così il credito del suo legale vantato nei confronti di via Bellerio di sei milioni di euro. E nella citazione scrive: «La Lega Nord si è resa inadempiente alla scrittura privata del 26 febbraio 2014. Si tenga conto che è notoria la malattia dell’onorevole Bossi e, per usare una parola di moda, l’agibilità politica gli era stata assicurata con il pagamento di 400 mila euro ».

Ultimi Dagoreport

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’