chiara appendino montanari

APPENDINO APPENDE IL VICESINDACO MONTANARI, REO DI AVER FATTO SCAPPARE IL SALONE DELL'AUTO. LUI OGGI SI TOGLIE I SASSOLONI DALLA SCARPA: ''È UN'ACCUSA RIDICOLA. IL SALONE ERA UN ANNO CHE SE NE VOLEVA ANDARE. LA SINDACA SI STA RIALLINEANDO AL VECCHIO SISTEMA, MENTRE IO HO APPLICATO IL PROGRAMMA A 5 STELLE. MI SONO ILLUSO CHE POTESSIMO DAVVERO FARE LE COSE IN MODO DIVERSO, ORA TORNO A FARE IL PROFESSORE AL POLITECNICO''

1. TORINO: ULTIMATUM APPENDINO A M5S, UNITI O TUTTI A CASA

Barbara Paloschi per l'ANSA

 

"Non sono disposta in alcun modo ad andare avanti col freno a mano tirato, e se il male minore dovesse essere la fine anticipata di questa amministrazione, così sarà. Chiedo un mandato pieno, non intendo accettare battute d'arresto e compromessi al ribasso, su questo vincolerò il mandato". La sindaca di Torino, Chiara Appendino, con queste parole pronunciate nell'aula del Consiglio comunale ha sfidato oggi la sua maggioranza, alla quale ha chiesto una "prova di maturità", anche perché "una perdurante situazione di stallo procurerebbe alla città danni che non può permettersi".

guido montanari chiara appendino

 

"Già lunedì ci testeremo su una serie di delibere - ha sottolineato Appendino rivolta ai suoi - e vedremo se quest'aula è in grado di decidere. Sarà quello il momento in cui ciascuno si assumerà le proprie responsabilità". L'annuncio della sindaca segna l'avvio di un cambio di passo e l'apertura di una prova di forza che nelle sue intenzioni dovrebbe rimettere in linea la compagine pentastellata in Sala Rossa. Il tutto dopo una scelta pesante: la rimozione dall'incarico del vicesindaco Guido Montanari, per "le frasi, che non hanno visto smentita, pronunciate sul Salone dell'Auto", che proprio nei giorni scorsi ha annunciato il trasloco in Lombardia.

 

"Una scelta non facile dal punto di vista umano - ha rimarcato Appendino sui social, ancora prima delle comunicazioni ufficiali in aula - ma che ritengo necessaria nell'interesse della Città". "Colgo un orientamento legato ai vecchi poteri forti della città", ha commentato Montanari, difendendo il suo operato. La mossa, secondo l'ormai ex vicesindaco, "allontanerà ancora di più i cittadini dalla loro amministrazione". I riflettori sono ora puntati sulla tenuta dei pentastellati, che a metà settimana saranno convocati da Appendino per una riunione di maggioranza.

 

chiara appendino guido montanari

Tanti i provvedimenti sul tavolo che generano 'frizioni', a cominciare dalla delibera sul Motovelodromo, l'impianto sportivo intitolato a Fausto Coppi, che approda in Aula tra una settimana. Una parte dei consiglieri è dalla parte di Montanari e già oggi ha dato segnali di insofferenza. Facendo mancare il numero legale, sia in apertura della seduta quando le comunicazioni di Appendino sono state garantite dalla presenza dei consiglieri di opposizione, sia in chiusura, come certificato dalla verifica chiesta dal capogruppo del Pd, Stefano Lo Russo.

 

La capogruppo del Movimento 5 Stelle, Valentina Sganga, ha chiesto infatti "un confronto interno", ritenuto "opportuno per risparmiare a Torino e ai torinesi una sovrapposizione fra il piano politico e il piano istituzionale". E proprio sul "problema interno" hanno battuto gli esponenti dell'opposizione, senza distinzione fra centrodestra e centrosinistra. "Più che col freno a mano tirato - ha sostenuto Lo Russo - Torino è oggi senza conducente. La sindaca vuole farci credere che il problema sia Montanari, in realtà ha un problema interno e ha cercato un capro espiatorio. Ma è lei che deve dimettersi".

 

guido montanari 1

 

2. MONTANARI "LA SINDACA SBAGLIA E SI RIALLINEA AL VECCHIO SISTEMA"

Jacopo Ricca per ''la Repubblica''

 

«Quella dei 5stelle era l' unica esperienza politica alternativa in Italia. Mi ero illuso potesse portare a qualcosa, ma purtroppo sta fallendo. Invece ce ne sarebbe grande bisogno nel nostro Paese». Guido Montanari, ormai ex vicesindaco di Torino, tornerà a fare il professore al Politecnico a tempo pieno e ieri, per la prima volta, ha ascoltato il discorso della sua sindaca in consiglio comunale da lontano, non più tra i banchi riservati agli assessori.

 

«L' ho trovato un discorso assurdo - ammette al termine del suo ultimo incontro da amministratore comunale al circolo Esperia per una riunione di Aspesi, l' associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare - . In parte senza senso: sia per quanto riguarda il mio ruolo e il peso che le mie parole hanno avuto nella vicenda del Salone dell' Auto, sia per quello che ha detto rivolgendosi alla sua maggioranza, cosa che poteva fare in una riunione interna. Appendino è una brava persona, ma secondo me ha sbagliato e la sua visione è miope».

 

salone auto torino

Professore, sembra molto amareggiato. Non si aspettava di essere defenestrato?

«Appendino mi ha chiesto di dimettermi, ma io non sono d' accordo perché penso di aver lavorato bene in questi anni, cercando di essere coerente con il nostro programma e il più vicino possibile alle linee guida del Movimento. Abbiamo cercato di costruire una città più giusta, più verde e secondo me, almeno in parte, ci stavamo riuscendo. Lei ritiene di dare una svolta politica governativa alla Giunta e alla sua maggioranza con questa mossa».

 

Ci sarà un cambio di passo?

salone auto torino

«Questo è quello che crede la sindaca. Il mio timore è che con questa presunta svolta ci sia un riallineamento al sistema che ha governato la città prima di noi, quello che molti chiamano Sistema Torino. Noi stavamo portando a casa il nuovo piano regolatore, 80 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, più verde, ma purtroppo Appendino ha ritenuto opportuno cambiare».

 

Cosa pensa delle accuse e responsabilità che le ha attribuito

 «Le accuse sul Salone dell' Auto e su una frase improvvida, detta quasi un mese fa in un contesto scherzoso, sono semplicemente ridicole. Appendino sa bene che gli organizzatori da almeno un anno avevano manifestato il desiderio di andarsene anche come forma di pressione per fare al Valentino, parco urbano storico e tutelato, quello che volevano».

 

Pesa la sua posizione fortemente No Tav?

«Non credo. Il no al Tav parte del programma della candidatura Appendino, come tante altre cose che ora ci sono imputate».

 

I 5stelle di Torino sono una anomalia in Italia?

guido montanari

«Sinceramente non lo so. La scelta di Appendino credo che sia di natura politica e cioè blindare la maggioranza e la giunta di fronte agli scossoni delle scelte impopolari di Di Maio. Io però sono sempre stato per unità e mediazione quindi senza di me avrà solo più difficoltà».

 

Si sente nemico della contentezza?

«Naturalmente sono per la contentezza, ma non sono per la politica dei sì e dei no. Sono per una politica di visioni ancorate a programmi ed alla loro fattibilità».

 

Ha parlato con i dissidenti? Pensa possa nascere un gruppo alternativo a quello di Appendino?

«Ho parlato con molti consiglieri e la maggior parte mi ha fatto sentire il suo apprezzamento. Purtroppo dalle crisi e divisioni è difficile veder nascere esperienze politiche alternative di cui come dicevo ci sarebbe bisogno. Non abbiamo parlato di questo, per ora».

salone auto torinosalone auto torino

 

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…