appendino di maio

APPENDINO APPESA ALLA GIUSTIZIA - LA SINDACA PRENDE TEMPO SULL'IPOTESI DI CONDIVIDERE LA LEADERSHIP DEL M5S CON DI MAIO: PRIMA VUOLE ASPETTARE L'ESITO DEI PROCESSI - IN PRIMAVERA ARRIVERANNO LE SENTENZE SU PIAZZA SAN CARLO E SUL FALSO IN BILANCIO - LA PRIMA CITTADINA HA GIÀ RIFIUTATO DI FARE LA MINISTRA…

Diego Longhin per “la Repubblica”

 

luigi di maio chiara appendino paola pisano

Meglio prendere tempo. Prima vuole capire come evolverà il caos romano dentro i 5 Stelle e come si scioglieranno alcuni nodi, politici e giudiziari, che la riguardano. La sindaca di Torino Chiara Appendino non ha fretta di rispondere alla chiamata di Luigi Di Maio per aiutarlo a rimettere in sesto il partito. «Ho letto in questi giorni molte suggestioni riguardo un mio ipotetico "affiancamento" a Luigi Di Maio nel suo ruolo di capo politico del Movimento - scriveva ieri la prima cittadina su Facebook - si tratta soltanto di ricostruzioni giornalistiche».

 

Posizione concordata con il capo politico tra telefonate e whatsapp. Per Appendino è l' occasione per rinnovare «la mia fiducia in Luigi, già nota, per il delicato e difficile ruolo che sta svolgendo con grande impegno, e ribadisco che da sindaca sono concentrata su Torino e sui tanti progetti che in questo 2020 andranno a compimento ». Non dice no, ma il tandem Di Maio-Appendino, favorito anche dal fondatore Beppe Grillo per raddrizzare la situazione, può attendere. Si aspetta marzo, dal 13 al 15, quando a Torino si terranno gli Stati Generali. Quale migliore occasione per annunciare la promozione della sindaca a co-leader?

CHIARA APPENDINO

 

Prima Appendino deve sciogliere dei nodi. Entro la primavera si chiuderanno due processi che la vedono imputata. Uno riguarda la tragedia di piazza san Carlo del 3 giugno 2017: due morti e oltre 1.500 feriti la sera della proiezione sui maxi schermi della finale di Champions tra Juve e Real Madrid.

 

Poi il processo Ream, questione tecnica, ma più spinosa per un amministratore pubblico: rischia una condanna per falso in bilancio e un abuso di ufficio nella restituzione di 5 milioni di caparra ad una partecipata della Fondazione Crt. In caso di condanna cosa farà? Difficile immaginare un salto di qualità, dal livello locale al nazionale, se si pensa di porre fine al proprio mandato prima del tempo. Di Maio nei suoi blitz a Torino ha indicato Appendino come «il futuro del Movimento».

 

conte appendino

Per la sindaca tutto questo si potrà realizzare, ma senza condanne. Una situazione che potrebbe portarla a decidere di interrompere la sua esperienza politica.

La prima cittadina ha già rifiutato di fare la ministra nel governo giallo- rosso, preferendo mandare avanti la sua assessora all' Innovazione Paola Pisano. Poche settimane fa, alla conferenza stampa di fine anno, ha detto che prenderà tempo fino a dopo l' estate per capire se ricandidarsi nel 2021.

 

Tatticismo che ha mandato in fibrillazione i suoi: la situazione nel Movimento torinese è paragonabile a quella nazionale. C' è chi rinfaccia alla sindaca di aver tradito il mandato originario, di essersi piegata al cosiddetto Sistema Torino. Ha già perso tre consiglieri in Comune, l' ultimo dopo Capodanno, e la maggioranza rimane appesa a un solo voto (oltre al suo). L' uscita di fine anno ha creato panico pure nel Pd, dilaniato tra chi replicherebbe l' alleanza romana sotto la Mole, con sfumature civiche, e chi invece vede l' intesa come una scelta perdente.

chiara appendino luigi di maio 1

 

Appendino aspetta. Sa bene che non potrà, comunque, ricandidarsi.

C' è tempo. Meglio ritagliarsi un ruolo da regista, a livello locale, aspettando che a Roma torni il sereno per sedersi al fianco del capo.

MARCO TRAVAGLIO E CHIARA APPENDINOchiara appendino luigi di maio 2chiara appendino luigi di maio 3di maio appendinochiara appendino luigi di maio

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…