maurizio lupi - matteo salvini - giorgia meloni - donatella tesei - antonio tajani - stefano bandecchi

APPUNTI DAL VOTO – MASSIMO FRANCO E IL TRACOLLO DELL'AFFLUENZA: “IL RISCHIO È CHE PREVALGA LA TENTAZIONE INCONSCIA DI ELUDERE IL TEMA DI FONDO: QUELLO DI UNA DEMOCRAZIA SEMPRE PIÙ ORFANA DELL’ELETTORATO. E DUNQUE ESPOSTA ALL’IRRUZIONE IMPROVVISA DI NUOVI SOGGETTI: QUALCUNO CHE NON SI VUOLE VEDERE ARRIVARE” – “PER IL GOVERNO, SI RIPROPONE IL TEMA DELLE CANDIDATURE INADEGUATE; DI UN CALO COSTANTE DELLA LEGA; MA ANCHE DI CAMPAGNE ELETTORALI NELLE QUALI L’INCIDENZA DEI LEADER NAZIONALI APPARE SOPRAVVALUTATA…”

Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

MAURIZIO LUPI - MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - DONATELLA TESEI - ANTONIO TAJANI - STEFANO BANDECCHI

[…] Avere perso l’Umbria governata dalla destra è un segnale minore, per il governo, eppure simbolicamente allarmante: soprattutto dopo che la maggioranza aveva confermato il primato in Liguria.

 

Esiste una massa crescente che non si riconosce nell’offerta politica di oggi. Lo scarto tra la coalizione di Giorgia Meloni e gli avversari si sta riducendo. E questo ridà fiato a quanti accarezzano una grande alleanza anti destra; e sostengono che è indispensabile un patto tra Pd e grillini.

 

In realtà, i problemi che minano il progetto rimangono intatti: dalla politica estera, alla crisi di identità e di voti del M5S. Quanto al governo, si ripropone il tema delle candidature inadeguate; di un calo costante della Lega; ma anche di campagne elettorali nelle quali l’incidenza dei leader nazionali appare sopravvalutata: non sembrano in grado di fare la differenza. È

 

giorgia meloni comizio finale per donatella tesei in umbria

 vero che il voto amministrativo è diverso da quello politico. Per questo è impossibile trarre indicazioni nazionali dal risultato di ieri. Ma già alle Europee non bastò la presenza come candidate di Giorgia Meloni e della segretaria del Pd, Elly Schlien, per mobilitare l’elettorato. Il 49,7% di partecipazione fu oscurato dalla vittoria di Meloni e dal buon risultato del Pd.

 

salvini tesei

E questo velò la realtà preoccupante di un’astensione superiore alla metà degli aventi diritto. Può darsi che un’altra ragione di questa diserzione di massa dipenda anche dalla decisione di votare non in un solo giorno ma in due. Eppure, il rischio è che dietro queste analisi possa prevalere la tentazione quasi inconscia di eludere il tema di fondo: quello di una democrazia sempre più orfana dell’elettorato. E dunque esposta all’irruzione improvvisa di nuovi soggetti: qualcuno che non si vuole vedere arrivare.

giorgia meloni comizio finale per donatella tesei in umbria matteo salvini donatella tesei foto lapressedonatella tesei stefania proiettidonatella tesei stefania proietti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...