ARRESTATE GIGGINO ’A PURPETTA! - IL PENTITO VASSALLO TIRA IN BALLO CESARO: PER IL PDL CAMPANO E’ NOTTE FONDA - RICHIESTA D’ARRESTO AL VAGLIO DEL GIP: SE DICE SI’, ALLA CAMERA SI PREPARA L’ENNESIMO “GIUDIZIO DIVINO” - IL “PUPILLO” DI ALFANO E CALDORO SOSPETTATO DI COLLUSIONI COI CASALESI DI BIDOGNETTI - LA PISCINA COMUNALE DI PORTICI GESTITA DAI CESARO’S CON L’OK DEL PD…

Nello Trocchia per Il Fatto Quotidiano

Archiviato con l'esclusione dalle liste il caso Nicola Cosentino, il Pdl campano potrebbe fare i conti con un altro scandalo. Luigi Cesaro, deputato uscente, già presidente della provincia di Napoli (si è dimesso lo scorso anno) e di nuovo candidato alla Camera per il partito berlusconiano, rischierebbe l'arresto in una indagine su politica e camorra.

Cesaro, ribattezzato Giggino ‘a Purpetta, plenipotenziario del Pdl campano, è indagato dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli che avrebbe chiesto una misura cautelare a suo carico. Richiesta, che ora, sarebbe al vaglio dell'ufficio Gip. Lo stesso Cesaro, che come ha rivelato Servizio Pubblico, negli anni Ottanta, avrebbe fatto da autista a Raffaele Cutolo secondo quanto riferito da quest'ultimo in un colloquio in carcere, intercettato nel 2011.

Circostanza che Cesaro però ha smentito categoricamente: "Si dipinge con i colori del fango anche il nulla. Intercettazioni, vecchie di due anni, in tutto questo tempo non sono state utilizzate dalla magistratura, solo perché non dicevano nulla di penalmente rilevante". Ma il passato riemerge, e per il politico, originario di Sant'Antimo e fedelissimo di Silvio Berlusconi, arrivano nuove accuse.

Torna infatti di stretta attualità l'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha preso avvio dalle dichiarazioni di diversi pentiti e che sarebbe, ora giunta, ad un primo step. L'indagine, all'esito di riscontri e verifiche degli inquirenti, sarebbe sfociata in una richiesta di misura cautelare a carico di Cesaro che attende il vaglio di merito del giudice per le indagini preliminari. La notizia è stata rilanciata da Repubblica Napoli e verificata dal Fatto.

L'inchiesta si è arricchita dell'apporto di diversi pentiti e ruota attorno ad affari milionari, in particolare sotto la lente degli inquirenti, c'è il Pip, il piano investimenti produttivi del comune di Luciano, e una partita da 50 milioni di euro, nonché la riconversione della Texas di Aversa. In particolare, i presunti rapporti di Cesaro con i Casalesi, fazione Bidognetti dal boss ergastolano Francesco, detto Cicciotto e' mezzanotte - emergono dalle dichiarazioni di alcuni pentiti, tra cui Gaetano Vassallo e Luigi Guida, detto o' drink, che è stato per anni il reggente proprio del clan Bidognetti.

Ma dei legami parla anche l'avvocato Michele Santonastaso, anche lui sotto processo, che in passato ha difeso Luigi Guida. Santonastaso nel 2011 ha messo a verbale: "Lui (Luigi Guida, ndr) aveva coinvolto il Ferraro (altro politico campano, ndr) in questa situazione, Cesaro un altro politico, mi sembra un onorevole ed aveva coinvolto l'amministrazione comunale credo di Lusciano".

Dichiarazioni, alcune ancora coperte da segreto, finite nel procedimento penale incardinato dalla procura antimafia a carico di Cesaro e che ora sarebbe sfociato nella richiesta di arresto. Lo scorso anno erano emerse le dichiarazioni dell'imprenditore pentito Tommaso Froncillo che ha raccontato agli inquirenti i rapporti economici ed amicali tra la famiglia Cesaro e una famiglia di imprenditori, sospettata di contiguità con il clan Mallardo, egemone a Giugliano. Nei giorni scorsi, Cesaro al FattoTv, aveva parlato delle dichiarazioni di pentiti sul suo conto ("Non mi risulta nulla") e aveva chiarito: "Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia".

Il passato di Cesaro, dicevamo, è tornato di stretta attualità con la pubblicazione dell'intercettazione di un colloquio in carcere tra Raffaele Cutolo e una familiare: "Cesaro - queste le parole del boss - è stato il mio avvocato e anche il mio autista". Per i rapporti con i cutoliani, Cesaro fu arrestato nel 1984, condannato in primo grado e poi assolto, prima in appello e poi in Cassazione, dove a firmare la sentenza fu il giudice Corrado Carnevale.

Dopo quella parentesi finita con l'assoluzione, il nome di Cesaro finì nel 1991 nel decreto di scioglimento del suo comune di origine Sant'Antimo e in due informative dei carabinieri. In una si leggeva, a firma del tenente colonnello dei carabinieri Antonio Sessa,

"Cesaro per quanto compete risulta di cattiva condotta morale e civile... In pubblico gode di scarsa stima e considerazione. È solito associarsi a pregiudicati di spicco della malavita organizzata operante a Sant'Antimo e dintorni". Era il ‘91, una vita fa. Da allora Cesaro, che ha sempre vantato l'assoluzione e un profilo penale specchiato, ha dato vita ad una carriera politica in costante ascesa. Il passato ora ripiomba nel presente: la richiesta di arresto fa tremare Cesaro e il Pdl campano.

 

LUIGI CESAROLUIGI CESAROhja23 luigi cesaroNICOLA COSENTINO IN FUGA NICOLA COSENTINO jpegNICOLA COSENTINO Raffaele CutoloFRANCESCO BIDOGNETTI

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO