1- LA CHIUSURA DEL CERCHIO: SESSO IN CAMBIO DI APPALTI, ASSEGNATI DALLE AZIENDE DI STATO SU INDICAZIONE DEL PREMIER. LE ORGE DI VILLA CERTOSA E I CONTRATTI DEL SOTTOBOSCO DI FINMECCANICA, I PARTY DI PALAZZO GRAZIOLI E LE COMMESSE FUORI CONTROLLO DELLA PROTEZIONE CIVILE: UNA PACCHIA SENZA LIMITI, NEI FESTINI COME NEGLI AFFARI 2- DALLA PROCURA PUGLIESE LE INTERCETTAZIONI DEL 2009-2010, IL PERIODO D’ORO DI TARANTINI A ROMA CHE CON UNA MANCIATA DI ZOCCOLE PAGATE AVEVA “PRESO” IL BANANA 3- IL TARANTINATO TARANTINI AVEVA PIAZZATO LA MOGLIE NICLA ED ERA ENTRATO NEL GIRO DEGLI APPALTI DI FINMECCANICA E PROTEZIONE CIVILE, TANTO CHE SI FACEVA PAGARE FINO A 300MILA € PER FAVORIRE IMPRENDITORI, ANCHE QUELLI VICINI AL PD

Lirio Abbate e Gianluca Di Feo, per "l'Espresso" in edicola domani

La chiusura del cerchio: sesso in cambio di appalti, assegnati dai grandi elemosinieri del governo su indicazione del premier. Le orge di villa Certosa e i contratti del sottobosco di Finmeccanica, i party di Palazzo Grazioli e le commesse fuori controllo della Protezione civile: una pacchia senza limiti, nei festini come negli affari. Le intercettazioni baresi di Gianpy e Silvio, rimaste chiuse nei cassetti grazie a un'inchiesta ferma per oltre due anni, mostrano quanto fosse dolce la vita all'esordio dell'esecutivo berlusconiano.

Tra la fine del 2009 e gli inizi del 2010, la crisi pareva questione lontana e anzi l'indebolimento della banche aumentava la forza del Cavaliere, ancora convinto di essere un leader internazionale. Nelle serate con Patrizia D'Addario si vantava di avere bloccato leggi europee, mostrando le foto dei suoi incontri con George W. Bush per poi terminare con il finale nel lettone donato da Putin.

Oggi il premier deve mendicare un'udienza di pochi minuti al parlamento di Strasburgo per evitare l'interrogatorio dei pm di Napoli sui rapporti con Valter Lavitola e Gianpaolo Tarantini, il suo fornitore di ragazze in quella stagione d'oro poi stipendiato con migliaia di euro proprio - stando alle ultime intercettazioni - per comprare il silenzio sui retroscena delle serate a casa Berlusconi.

Nelle intercettazioni di Bari c'è un linguaggio da caserma, in cui spesso si commentano le prestazioni delle amiche che Gianpy accompagnava alla corte di Papi. Prostitute a tempo pieno, entreneuse part time o anche, come sostiene Tarantini, signore della Bari-bene felici di gettarsi tra le braccia del Cavaliere. Per ore i nastri riportano conversazioni tra compagni di bagordi, senza nulla che riguardi il codice penale. Poi però le voci passano dal sesso agli affari.

Tarantini chiede; il presidente del Consiglio prende nota. E diversi favori si concretizzano, permettendo al manager venuto dalla Puglia di trasformarsi nel lobbista più corteggiato della capitale: quello che - almeno in un caso - si è fatto pagare 300 mila euro per le entrature procacciate grazie alla benevolenza del Cavaliere. Sono queste le intercettazioni che potrebbero addirittura configurare il reato di corruzione: lo scambio tra le fanciulle pagate da Gianpy e il sostegno di Berlusconi alle sue iniziative imprenditoriali. Con una manciata di prostitute, Tarantini si era velocemente imposto nell'empireo dei faccendieri.

Le telefonate che la procura di Bari si prepara a depositare, dopo che l'indagine parallela e convergente dei pm napoletani ha riaperto la questione, mostrano come l'esordiente lobbista avesse le idee chiare. Domanda a Silvio interventi mirati su quelle che le ultime istruttorie hanno indicato come le migliori mangiatoie: la Protezione civile e Finmeccanica. E lo fa elencando nomi e società da presentare, così come lui presentava al premier le animatrici delle notti più allegre.

Che Tarantini si fosse infilato negli uffici della struttura di Guido Bertolaso e in quella del colosso degli armamenti non è una novità. Era emerso negli interrogatori dell'estate 2009, quando l'inchiesta barese era ancora condotta dal pm Giuseppe Scelsi. Poi il fascicolo è passato nelle mani del procuratore Antonio Laudati ed è rimasto in cassaforte. Mentre quelle intercettazioni potrebbero contenere la prova dell'origine delle entrature di Gianpy.

Due anni fa si disse che Tarantini aveva conosciuto Bertolaso durante un ricevimento a casa del premier. Lo scandalo delle opere manovrate dalla Cricca non era ancora esploso e la ragnatela di corruzione alimentata dai contratti facili della Protezione civile era ignota. Tutti però in quei giorni bramavano di mettere le mani sugli appalti del G8, che dovevano trasformare la Maddalena in un'isola dei sogni: una torta a cui puntavano anche i soci del reclutatore di Patrizia D'Addario, Terry De Niccolò o "l'Angelina Jolie" barese Graziana Capone.

L'altro Eldorado dei raccomandati è Finmeccanica, la holding statale degli armamenti che con oltre 18 miliardi di fatturato permette di elargire commesse secondo criteri privatistici: proprio in quel periodo l'azienda stava realizzando un nuovo polo produttivo in Puglia. Oltre Bertolaso, Tarantini sarebbe stato in grado di arrivare a Marina Grossi, amministratore delegato della Selex, e moglie di Pierfrancesco Guarguaglini, numero uno di Finmeccanica che controlla anche Selex.

Ma finora la ricostruzione di questi contatti è stata affidata alle testimonianze dei clienti che si erano rivolti a Tarantini per farsi largo a Roma. Primo fra tutti Enrico Intini, imprenditore pugliese che gli aveva dato consulenze per 300 mila euro. L'industriale sperava così di avere trovato un "cavallo di Troia" per fare breccia nell'esecutivo di centrodestra: da sempre infatti è considerato vicino al Pd e a Massimo D'Alema.

Ed è anche tra i finanziatori delle campagne elettorali di Filippo Penati. Quasi un paradosso, perché alla fine chi tentava di sfruttare la benevolenza del premier era uno sponsor dei suoi avversari politici. Una relazione molto trasversale, non l'unica che sarebbe citata nelle conversazioni tra Papi e Gianpy.

Ad esempio gli investigatori oggi cercano di capire chi sia intervenuto per trovare lavoro alla signora Nicla Tarantini. Alla fine del 2009 venne assunta da un'azienda di Angelo Capriotti. L'imprenditore è stato coinvolto e poi scagionato nelle indagini sul piano carceri del ministro leghista Roberto Castelli: doveva fornire allo Stato le sue celle prefabbricate, un contratto da centinaia di milioni di euro.

Infine sette mesi fa è stato arrestato a Roma dalla Finanza per una frode fiscale da 35 milioni. Alla signora Nicla Tarantini, avvocato trentenne senza nessuna esperienza, versava duemila euro per essere presente in ufficio dodici ore a settimana. «

Non so dire chi me l'ha presentata, non l'ho scelta io», dichiara Capriotti ai pm romani. E aggiunge: «Faccio lavori per Alenia (Finmeccanica) dal 1992. Dal 2001 il mio referente in Alenia, l'ingegner Prudente, mi disse di parlare solo con Bernardo Barra, sostenendo che la decisione veniva dall'alto, da Guarguaglini e Borgogni. Barra mi raccontò che era socio di Lorenzo Cola». Ossia del consulente al centro dell'istruttoria sui fondi neri di Finmeccanica. Alla fine, si torna sempre negli stessi palazzi.

 

Silvio Berlusconitarantini Villa CertosaPALAZZO GRAZIOLILAVITOLAGUIDO BERTOLASO GIUSEPPE SCELSIPATRIZIA DADDARIO terry DENICOLOgraziana capone, la jolie di bari, ad atreju

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…