COSA ASPETTANO A BOLOGNA A REVOCARE LA CITTADINANZA ONORARIA A FRANCESCA ALBANESE? LA VESTALE PRO-PAL DOPO LE PAROLE CARICHE DI AMBIGUITA’ (“SIA UN MONITO”) SULL’ASSALTO ALLA REDAZIONE DE “LA STAMPA” VIENE DIFESA DAI DEM BOLOGNESI IN CONSIGLIO COMUNALE - RINVIATO A DATA DA DESTINARSI L’ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DALL’OPPOSIZIONE. MINACCE A UN CIVICO ELETTO IN ASSEMBLEA CHE AVEVA CRITICATO LA DELIBERA. COSA NE PENSA IL SINDACO DEM MATTEO LEPORE?
Caterina Giusberti per repubblica.it - Estratti
Il Pd di Bologna prova a fare quadrato sulla cittadinanza onoraria concessa a inizio ottobre alla relatrice speciale Onu per i territori occupati Francesca Albanese. La discussione dell’ordine del giorno del leghista Matteo Di Benedetto che ne chiedeva la revoca è stata infatti rinviata questo pomeriggio a data da destinarsi e la capogruppo Pd Giorgia De Giacomi ha dichiarato che, nonostante le fibrillazioni anche all’interno del centrosinistra, la linea non cambia:
“Penso che sia assolutamente da condannare la frase di Albanese sui giornalisti, che quello che è successo a La Stampa sia una cosa gravissima. Rispetto alla revoca – le sue parole – i motivi per cui è stata data questa cittadinanza sono altri e sono legati al lavoro che ha fatto Albanese all’interno dell’Onu e questo rimane il motivo scritto sulla delibera. Quindi l’iniziativa del centrodestra non trova una sponda nel centro-sinistra”.
Interpellato sul tema il sindaco Matteo Lepore glissa, mentre il consigliere civico Filippo Diaco, che su Facebook aveva preso le distanze dal voto sulla cittadinanza alla relatrice Onu (“ho sbagliato”) preferisce non intervenire ulteriormente sul tema perché – spiega - proprio su Facebook, dopo quel post, ha subito delle minacce e adesso sta valutando se denunciare.
L’altra scettica del gruppo, la consigliera dell’area cattolica Cristina Ceretti non era in aula per motivi famigliari, ma ha pubblicato su Facebook un post in cui ribadisce: “Senza nulla togliere al suo importante lavoro all’Onu ciò che ha detto Francesca Albanese non ha giustificazioni. Questo è quello in cui credo e per questo da dentro il Pd continuerò a battermi, che piaccia o meno che sia o meno la linea del partito”
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