CALCIO MARCIO - A PESARE SUL DESTINO DEL LAZIALE STEFANO MAURI CI SONO PIÙ DI 400 TELEFONATE, MOLTE CON ZAMPERINI - IL GIOCATORE SI È PIÙ VOLTE CONTRADDETTO: PRIMA HA SOSTENUTO DI NON AMARE IL GIOCO, POI HA DETTO CHE LA SIM CHE USAVA (INTESTATA ALLA MOGLIE DEL TITOLARE DI UN’AGENZIA DI SCOMMESSE) GLI SERVIVA PER PUNTARE SUL BASKET - OGGI IL GIP DEVE DECIDERE SULLA SUA SCARCERAZIONE, MA LE POSSIBILITÀ CHE TORNI IN LIBERTÀ SONO POCHE…

Giuliano Foschini e Marco Mensurati per "la Repubblica"

È un muro compatto di bugie e prove d´accusa quello che, in queste ore d´attesa in carcere, sta schiacciando Stefano Mauri. Dopo una settimana da incubo, per il capitano della Lazio è arrivato il momento della verità. Oggi il gip Guido Salvini dovrà decidere sulla sua scarcerazione e, dopo il parere contrario del pm, le possibilità del ragazzo di tornare in libertà sembrano davvero poche. Al massimo verrà messo ai domiciliari. Ma è tutto da vedere.

Il principale problema di Mauri è rappresentato da una scheda sim. La numero 3420279298, attiva tra il 12/04/2011 e il 16/07/2011. Questa sim spunta all´improvviso nell´inchiesta tra quelle che contattano Alessandro Zamperini (ex calciatore, uno degli uomini chiave del sistema con cui gli zingari hanno messo le mani sulla serie A). Questa sim chiamava Zamperini (agli atti risultano 435 telefonate) "agganciando" spesso la famosa cella vicino al campo d´allenamento della Lazio.

Incrociando i dati di quelle telefonate ai codici "imei" (quelli che identificano ciascun apparecchio telefonico) gli uomini del Servizio centrale operativo della polizia hanno ricostruito l´intera storia di quella sim: attivata, a proprio nome, da tale Samanta Romano per conto del fidanzato Luca Aureli (titolare di un´agenzia di scommesse) è stata data da questi a Stefano Mauri. E dal calciatore è stata utilizzata "nei contatti illeciti tesi ad alterare le partite di calcio". In particolare due, Lecce-Lazio e Lazio-Genoa.

Una volta stabilito che quel numero era in uso a Mauri, l´indagine ha conosciuto una svolta: perché partendo da un numero di telefono, gli inquirenti non solo possono ricostruire tutti i contatti (vedi il grafico in pagina) ma possono anche risalire a tutti i movimenti. Ad imbarazzare Mauri ce n´è uno in particolare. Scrive lo Sco: «Tra le 12.42 e le 12.45 del 14 maggio (giorno della partita Lazio-Genoa, ndr) tutte le utenze citate (Zamperini, Ilievski e Samanta Romano) venivano localizzate nella zona adiacente al Centro Sportivo SS Lazio».

Mauri ci ha poi messo del suo. Davanti alla procura federale di Palazzi, infatti, il centrocampista era stato molto chiaro: non amo il gioco e non scommetto. Messo di fronte all´evidenza della sim segreta, ha cambiato goffamente linea: «Mi serviva per giocare su basket e tennis». Un disastro. Perché da un lato ha ammesso di aver mentito a Palazzi (con conseguente aggravio della posizione) dall´altro non ha convinto il giudice il quale si è immediatamente chiesto: visto che scommettere sul basket e il tennis è assolutamente lecito, perché mai farlo da un´utenza nascosta?

E perché tutte quelle chiamate all´amico Zamperini da una linea dedicata alle scommesse sul basket? Inutile dire che la questione "dell´immagine da tutelare" non convince. Ma le bugie di Mauri non finiscono qui. Sempre alla procura federale, il centrocampista aveva detto: «In effetti sapevo che Zamperini aveva la passione per le scommesse, almeno da un anno (...). Mi risulta inoltre che Zamperini ha un amico che gestisce un´agenzia di scommesse, se non ricordo male nella zona Aurelia in Roma».

Il passaggio chiave, qui, è: «Se non ricordo male». Oltre alle centinaia di telefonate tra i due (agli atti ci sono anche 9 contatti diretti tra il telefono del calciatore e l´agenzia di Aureli), a rendere quel "se non ricordo male" sospettamente inverosimile ci sono anche le dichiarazioni dell´avvocato di Aureli che ha descritto il suo assistito come grande amico del calciatore.

 

 

stefano-mauriL'arresto di Stefano MauriALESSANDRO ZAMPERINI ALESSANDRO ZAMPERINIIL PROCURATORE FEDERALE STEFANO PALAZZIstefano palazzi01

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…