RETROCENA SU “FAIDA ITALIA”: IL BANANA HA BENEDETTO GLI SCISSIONISTI DI “FORZA CAMPANIA” DOPO UN INCONTRO CON COSENTINO E VERDINI - CLEMENTE E SANDRA MASTELLA A PROCESSO: PER IL GUP L'UDEUR ERA UNA SORTA DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

Dagoreport

1. PER CHI SUONA LA CAMPANA?
La banda del Campanile. Mai era successo che un partito politico fosse paragonato a un'associazione criminale (almeno in un'aula di giustizia): è accaduto a Napoli, dove il gup Maurizio Conte ha rinviato a giudizio i coniugi Mastella e un'altra quindicina di esponenti campani dell'Udeur con l'accusa di associazione per delinquere.

Secondo il pm, che si era visto bocciare in una precedente udienza preliminare quest'accusa, poi recuperata dalla Cassazione, il partito di Clemente e Sandra Mastella era impegnato nella spartizione di poltrone e nella gestione di assunzioni clientelari, a cominciare dalle aziende speciali della Regione Campania ai tempi di Bassolino governatore. Il processo comincerà il 18 giugno davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli.

L'attività dei vertici dell'Udeur in Campania era finalizzata, come recita il capo di imputazione, "alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione, e soprattutto all'acquisizione del controllo delle attività pubbliche di concorso per il reclutamento di personale e gare pubbliche per appalti ed acquisizioni di beni e servizi bandite da enti territoriali campani, aziende sanitarie e Agenzie regionali, attraverso la realizzazione di numerosi reati". Oggi, i due Mastella sono transitati in Forza Italia dove Clemente è candidato uscente all'Europarlamento, e Sandra Lonardo consigliera regionale.

2. CARTELLINO ROSSO AL CONDUTTORE
Incidente diplomatico Napoli-Inter? È successo tutto durante la trasmissione "Goalshow", in onda su un'emittente locale campana, quando la showgirl Jolanda de Rienzo è stata cacciata in diretta dallo studio dal conduttore Valter De Maggio che le ha contestato scarza indipendenza di giudizio nei confronti del Napoli di Valter Mazzarri.

La bella Jolanda, infatti, è la fidanzata di Niccolò Frustalupi, vice di Mazzarri ai tempi della panchina azzurra. Sotto gli occhi sbigottiti degli ospiti in studio, tra cui Luciano Moggi, e i "buu" del pubblico, De Maggio (storico speaker di Radio Kiss Kiss e collaboratore anche di Mediaset e Mediaset Premium) ha espulso la incredula co-conduttrice.

https://www.youtube.com/watch?v=zVOXLzL7yAs

3. "COSENTINIANI, ECCO LA VERITÀ: LISTE CON IL SÌ DELL'EX PREMIER"
Paolo Mainiero per "Il Mattino"

«È ora di fare chiarezza. Sulla vicenda di Forza Campania sono state dette troppe falsità». Paola Raia, capogruppo in Regione del movimento fondato da iscritti a Forza Italia che non si riconoscono nei vertici del partito in Campania, respinge le accuse e fornisce la sua verità, a partire dall'incontro del 29 marzo scorso a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi e Nicola Cosentino.

Cosa sa di quell'incontro?
«Fui la prima persona che Cosentino, rientrato a Napoli, vide dopo l'incontro con Berlusconi, presente Denis Verdini. Mi raccontò del colloquio. C'è da dire che Nicola da tempo desiderava incontrare il presidente, più per un fatto umano che politico».

Cosa le disse Cosentino?
«Nicola chiese a Berlusconi di smentire le indiscrezioni relative a una sua candidatura alle europee perché, con i processi in corso, avrebbero potuto nuocergli. Cosentino era felice, mi disse che era contento di aver incontrato Berlusconi e di essersi chiarito umanamente. Mi disse che finalmente era caduto il muro costruito ad arte da chi gli ha fatto la guerra. Nicola mi riferì di aver saputo da Berlusconi che gente di Forza Italia saliva a Palazzo Grazioli per parlargli male di lui».

Parlarono anche di Forza Campania?
«Certamente. Il presidente gli chiese delle ragioni del malcontento, Cosentino gli spiegò che Forza Campania era la zattera sulla quale far salire tutti gli scontenti del duo Luigi Cesaro-Domenico De Siano».

E Berlusconi?
«Il presidente capì. Cosentino mi raccontò che per Berlusconi era assolutamente necessario evitare che gli scontenti lasciassero Forza Italia per andare magari nel Nuovo Centrodestra. In questa logica, Nicola mi disse che il presidente non si sarebbe opposto a liste di Forza Campania alle amministrative. Fermo restando che alle europee avremmo votato compatti Forza Italia. Cosa che faremo. Voteremo Raffaele Fitto».

Anche Verdini condivide Forza Campania?
«Martedì scorso tutti e sette i consiglieri regionali di Forza Campania abbiamo incontrato Verdini a Roma. Ci ha confermato i contenuti del colloquio tra Berlusconi e Cosentino e ci ha riferito che il presidente gli chiese, dopo l'incontro con Nicola, di approfondire la nostra posizione. Anche per questo martedì scorso c'è stato l'incontro».

Se questa è la sua ricostruzione dei fatti come spiega il comunicato ultimativo di mercoledì di Berlusconi?
«Ho la mia idea. Non penso che alla vigilia della udienza più importante della sua vita Berlusconi abbia avuto il tempo di pensare a Forza Campania. La cosa mi può onorare ma credo che quel comunicato porti il nome di Berlusconi ma non la firma di Berlusconi».

E chi lo firmerebbe?
«Sono convinta che a livello nazionale e regionale ci siano tanti che vogliono depotenziare e ridimensionare Verdini. Forza Campania è lo strumento per consentire ai Toti e ai Cesaro di far fuori Denis al quale va invece dato il merito di aver costruito e radicato il partito».

Tra i sette consiglieri regionali di Forza Campania c'è Luciana Scalzi, dirigente di Forza Italia e segretaria di Verdini. È una voluta coincidenza?
«È dal 1994 che Luciana appartiene alla storia di Forza Italia. Ma anche lei è un mezzo per attaccare Verdini».

Francesca Pascale è stata attaccata, anche da lei, per aver esercitato troppo influenza sulle scelte fatte da Berlusconi in Campania.
«Devo ricredermi. Non credo assolutamente che ci sia un suo ruolo, anzi penso che anche lei sia vittima delle strumentalizzazioni interne. Non la conosco personalmente ma credo che Francesca abbia lavorato solo per il bene della Campania».

Però la Pascale ha criticato pubblicamente Cosentino.
«È vero, ma non credo che sia lì ad alimentare guerre. Credo, invece, che il duo Cesaro-De Siano la tiri per la giacca per ingraziarsi Berlusconi. Lasciassero in pace lei e lasciassero in pace Cosentino». Il presidente Caldorosi è defilato o ha un ruolo centrale?
«Oggi lo trovo più defilato. Ma ha avuto un ruolo. Mi auguro che lavori all'unità e alla condivisione perché la guerra non gioverà a nessuno».

Forza Campania sollecita il coordinatore De Siano a convocare gli uffici di presidenza di Forza Italia in vista delle amministrative. È impossibile il dialogo con coordinatore?
«Il coordinatore si preoccupa tanto di come cacciare noi ma non si preoccupa di come va Forza Italia. Perché il partito non sarà presente in tanti Comuni? Perche non fa la lista a Sant'Antonio Abate? Forse per sostenere il sindaco uscente di centrosinistra? Perché non fa la lista a Pompei?»

vesuviosegreto@gmail.com

 

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