IL BANANA VUOLE CANDIDARSI ALLE EUROPEE MA TEME CHE, ALL’UDIENZA DEL 10 APRILE, IL GIUDICE LO SPEDISCA AI DOMICILIARI - SE FOSSE AFFIDATO AI SERVIZI SOCIALI SERVIRÀ UNA GUERRA LEGALE CONTRO I PALETTI FISSATI DALLE LEGGE SEVERINO

Amedeo La Mattina per "la Stampa"

«Sarò felice di essere in campo nelle cinque circoscrizioni che sempre mi hanno dato tra i 600 ed i 700.000 voti ciascuna. Spero di poter avere velocemente una risposta dalla Corte europea». Silvio Berlusconi conferma la sua intenzione anticipata dalla Stampa con un'intervista a Giovanni Tori. Ma nel privato il Cavaliere è depresso, malmostoso.

E' convinto che vogliano impedirgli di fare politica, rappresentare i moderati italiani alla Europee, chiuderlo nelle sue stanze dorate agli arresti domiciliari. Se il 10 aprile dovesse accadere questo, se il magistrato di sorveglianza non dovesse concedergli i servizi sociali con ampia facoltà di movimento, la candidatura di Berlusconi esploderebbe come un caso politico.

Un caso imbarazzante per i Popolari di Strasburgo, per la stessa Merkel e la Cdu tedesca. Sarebbe «uno scandalo»: un ex premier, il leader politico dei moderati italiani, che nel Ppe a Strasburgo rappresenta il secondo gruppo dopo quello tedesco, che non può candidarsi a causa della legge Severino, perché condannato per frode fiscale nei diritti tv Mediaset. E non può nemmeno partecipare a una riunione di Forza Italia.

«La verità è che hanno ancora paura del Cavaliere in campo, in campagna elettorale», sostiene Giovanni Toti. Il consigliere politico di Berlusconi dice che non consentire a Berlusconi di candidarsi sarebbe una «lesione della democrazia», ma il suo è un modo per mettere le mani avanti e preparare il terreno dell'udienza del 10 aprile davanti al magistrato che dovrà decidere tra arresti domiciliari e servizi sociali.

La notizia è che il capo di Forza Italia sarà presente all'udienza, così come gli hanno consigliato caldamente gli avvocati Coppi e Ghedini. Ci andrà ma non con la testa cosparsa di cenere perché mai e poi mai ammetterà le sue colpe. Anzi ieri ha fatto una gaffe dicendo che i servizi sociali sarebbero la soluzione «più ridicola per una persona della mia età, una persona di Stato, di sport e di impresa: è ridicolo, sia per me sia per l'Italia». Il magistrato a questo punto potrebbe dirgli «caro presidente allora si accomodi in carcere o se ne stia ai domiciliari».

La verità è che l'ex premier si aspetta una giusta considerazione della persona, di cosa rappresenta in Italia, del ruolo politico che ricopre, delle aspettative che una parte degli italiani hanno nei suoi confronti. Quindi non gli arresti domiciliari, ma servizi sociali con ampio margine di libertà. Il Cavaliere però è pessimista. Con i suoi avvocati non ha molta voglia di parlare dei servizi sociali, delle modalità da affrontare con il magistrato.

Lo fa impazzire il solo pensiero di dovere entrare nei particolari, mettersi lì a valutare in quale struttura fare il «percorso di recupero morale e civile», il «ravvedimento». Ma questa forca caudina dovrà per forza passare, il 10 aprile. Cinque giorni dopo scade il termine per la presentazione delle liste per le Europee. Se dovesse andare agi arresti domiciliari, il Cavaliere non avrebbe la possibilità di candidarsi. Se invece verrà affidato ai servizi sociali, Berlusconi è convinto di poter guidare le liste di Forza Italia.

Come potrà superare l'impedimento della legge Severino sulla incandidabilità? I suoi avvocati esperti di diritto internazionale hanno fatto alcuni ipotesi. Quella presa in maggiore considerazione è di fare ricorso al Tar se l'ufficio elettorale dovesse considerare inammissibile la candidatura.

Il Tar dovrebbe rimandare la questione alla Corte di giustizia europea e nel frattempo ci sarebbe una sospensiva, cioè la candidatura verrebbe ammessa con riserva in attesa di una decisione della Corte. Una decisione rapida, ma che dovrebbe arrivare durante la campagna elettorale, magari a ridosso del voto. Intanto Berlusconi avrà segnalato la sua presenza politica e trascinato le liste di Forza Italia a un buon incasso elettorale.

 

berlusconi al seggio elezioni regionali sostenitori pdl in piazza per berlusconisostenitori pdl in piazza per berlusconisostenitori pdl in piazza per berlusconiIl palco di piazza del popolo per berlusconi Berlusconi sul palco di piazza del Popolo

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO