UN BANCHIERE PRESTATO ALLA POLITICA: CHIAMPARINO SCENDE IN CAMPO IN PIEMONTE E ACCELERA I TEMPI: ELEZIONI A MAGGIO?

Marco Imarisio per il "Corriere della Sera"

Chiamparino, pensaci tu. Il piano del centrosinistra per ottenere le elezioni regionali a tempo debito fa leva sul fascino discreto e molto trasversale dell'ex sindaco di Torino. La misteriosa «soluzione politica» auspicata dal Pd e anche da pezzi in incognito del centrodestra piemontese consiste in pratica nella capacità del neo candidato di attirare a sé i moderati della coalizione di Roberto Cota, che non sono pochi, magari con la promessa di un futuro in una eventuale lista civica a egemonia democratica.

Quando la casa è lesionata basta un soffio per farla venire giù. Cota è ormai un governatore dimezzato, come la sua giunta, che da giovedì non dispone più di pieni poteri, obbligata a fare soltanto atti «indifferibili o urgenti» in attesa di un ricorso al Consiglio di Stato che potrebbe chiudere la finestra temporale per votare a maggio in contemporanea con le elezioni europee. L'esame del bilancio regionale, e poco altro. Ai primi di dicembre la maggioranza era stata travolta dagli esiti dell'inchiesta sulle cosidette spese pazze con i soldi dei contribuenti.

A forza di scontrini che attestavano l'acquisto di campanacci per le mucche, staffe per i cavalli, giochi Nintendo e gigantesche forme di gorgonzola piccante, l'intera classe dirigente del centrodestra al governo in Piemonte era riuscita a cadere nel ridicolo, avversario forse più insidioso degli avvisi di garanzia recapitati dalla procura a 43 consiglieri regionali, tra i quali lo stesso Cota.

Il tempo sembrava scaduto. Fu proprio in quei giorni che un gruppo di esponenti del Pd lanciò un appello dove si invocava come una panacea per tutti i mali il ritorno di Chiamparino. Gli ideatori fecero le cose per bene, raccogliendo 170 firme che comprendevano diciassette parlamentari d'area, cinque consiglieri regionali e poi una sfilza infinita di sindaci, amministratori locali, segretari di circolo, in pratica tutto l'organigramma del partito. All'interno del Pd l'iniziativa venne giudicata come una interferenza indebita e liquidata come la solita iniziativa estemporanea di quel pasdaran del senatore Stefano Esposito.

Adesso che la giustizia amministrativa sembra aver tolto le castagne dal fuoco alla politica, e in tema di dimissioni i consiglieri regionali del Pd non avevano dato gran prova di sé, l'idea alla base di quell'appello sembra diventata parola d'ordine. «La sola disponibilità di Sergio Chiamparino ha già gettato scompiglio e una certa agitazione in quel che resta della maggioranza» sostiene Esposito, che in tempi non sospetti dichiarò il suo scarso trasporto per la via giudiziaria alla politica.

Il netto anticipo con il quale l'ex sindaco ha dato la sua disponibilità equivale a quella raccolta di firme neppure così lontana nel tempo. L'approdo al Consiglio di Stato, ultima tappa di questo estenuante e ormai quadriennale viaggio attraverso tribunali di ogni ordine e genere potrebbe essere evitata grazie alla capacità chiampariniana di attirare a sé i moderati della coalizione di centrodestra. A fare di conto basta una manciata di consiglieri della maggioranza che gettano la spugna. Oppure, più probabile, le dimissioni di qualche assessore.

I margini di manovra dell'attuale maggioranza sono ormai minimi. La pur legittima resistenza giudiziaria di Cota potrebbe far saltare il voto a maggio che avrebbe l'indubbio vantaggio di essere gratis, con le spese coperte dallo Stato al quale toccano già gli oneri delle elezioni europee.

Il voto in solitaria, in autunno o quando sarà, costerebbe alle casse della Regione una cifra compresa tra i 25 e i 30 milioni di euro, e renderebbe impossibile la già ardua rincorsa a Chiamparino. I candidati all'impresa comunque non mancano. L'ultimo in ordine di tempo è l'ex senatore Osvaldo Napoli, berlusconiano di ferro, assiduo frequentatore di studi televisivi, uno che si butta sempre e comunque. «Con tutto il rispetto per Cota, credo che sia ormai il caso di pensare al futuro. Quanti sono quelli davvero disposti a lanciarsi e prendere una botta? Io ci provo, credo di avere le caratteristiche giuste per impedire una vittoria annunciata».

La medicina sarà comunque amara. Il ricorso al Consiglio di Stato e l'aggravio del costi sulla Regione potrebbe essere preludio al disastro elettorale. Molti consiglieri regionali fanno di conto, ben sapendo di essere al loro ultimo giro in Regione. La voglia di avvitarsi alla sedia per il tempo che resta è stemperata dalla consapevolezza che tra gli «atti indifferibili e urgenti» non è prevista la nuova legge elettorale.

Si andrà a votare con l'attuale sistema. Quaranta consiglieri scelti con il proporzionale, un premio di maggioranza striminzito che ne attribuisce altri dieci, compreso il futuro governatore. La presenza massiccia dei Cinque Stelle, mai così forti in Piemonte, assicura invece la necessità dei vincitori di mettersi d'accordo con qualcuno. Chiamparino attende. La notte è buia, ma c'è luce persino in fondo al tunnel del centrodestra piemontese.

 

Guglielmo Epifani Walter Veltroni Laura Boldrini Eugenio Scalfari e Sergio Chiamparino CHIAMPARINO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINOcota annullato - by fotomontaggi politicibossi battezza cota con l acqua del PoOsvaldo Napoli

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO