1. BARBARA ERA PRONTA AL GRANDE SALTO IN POLITICA. STOPPATA DA MARINA E PIERSILVIO PERCHÉ AVREBBE AVUTO IL SIGNIFICATO DI DIVENTARE LEI IL LEADER DELLA FAMIGLIA 2. SANTA BARARA, DICE CHI IN FAMIGLIA NON L’AMA, CHE HA SGOMITATO TROPPO, FINO A VOLER PRENDERE IL POSTO DI MARINA. LEI CHE È STATA MESSA AL VERTICE DEL MILAN E HA FATTO CASINO. E SEMPRE LEI, BARBARA, NON È AMATA NEMMENO DALLA FIDANZATA-DOMINATRIX DEL CAPO FRANCESCA PASCALE, CHE HA UN RAPPORTO PRIVILEGIATO CON MARINA 3. NEL SIMBOLO INVECE CI SARÀ IL NOME DI BERLUSCONI E SARÀ FATTA ANCHE UNA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE PER SPIEGARE CHE NON BISOGNA SCRIVERE SULLA SCHEDA IL NOME DI BERLUSCONI COME PREFERENZA PERCHÉ SAREBBE MOTIVO PER INVALIDARE IL VOTO 4. CHI CI SARÀ IN LISTA. CI SARANNO QUELLI CHE HANNO I VOTI COME FITTO O COSENTINO E SCAJOLA? OPPURE FACCE NUOVE? OSTAGGIO DELLA PASCALE, BERLUSCONI NON HA DECISO

1. E INFINE FU FRANCESCA LA POLITICA GOVERNATA DAI "CERCHI MAGICI"
I VERI POTERI FORTI DELLA SECONDA REPUBBLICA
Fabrizio Roncone per Corriere della Sera

Cerchio magico: c'è questo modo di dire in politica, nella nostra politica, che ha ormai smesso di essere metafora lieve e ironica per diventare rappresentazione plastica e ruvida di un luogo esatto dove il potere si esercita in nome e per conto del capo (o del fidanzato, nel caso di Francesca Pascale).

L'idea del cerchio magico venne ai cronisti che seguivano Umberto Bossi, il leader guerriero che si aggirava in camicia verde nella Padania immaginaria, un mondo di cornamuse e spadoni di cartapesta, elmi come quello di Asterix e ampolle di mago Merlino.

L'uomo che raccontava la politica fondendo Medioevo e Prima Repubblica, un giorno però si ammalò e ciò che i cronisti videro nascere intorno a lui, nei giorni della convalescenza, fu appunto la suggestione di qualcosa che poteva essere spiegabile come un nucleo umano effettivamente concentrico e, tra bizzarrie inaudite e inquietante aneddotica, a suo modo prodigioso.

C'era la moglie Manuela, donna forte e intelligente, con un debole per il figlio Renzo, il leggendario Trota. Poi c'erano Rosi Mauro, detta la «badante», il pittoresco capo dei senatori Federico Bricolo e lo spregiudicato capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni: tutti inghiottiti nella primavera di due anni fa da un vortice di sospetti, quando Francesco Belsito, l'ex tesoriere della Lega dura e pura, fu indagato per riciclaggio, appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Perché il cerchio magico può luccicare, ma anche stringere, soffocare. O, più semplicemente, abbagliare.
È ciò che insinuano, in queste ore, capi e capetti di Forza Italia, facce grigie e sudorazione azzerata, nervosi come mai prima, perché è chiaro che la posta in gioco è altissima: dopo il 10 aprile, quando arriverà la decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano, e Berlusconi sarà relegato agli arresti domiciliari o impegnato nei servizi sociali, chi controllerà il partito?

È così che capi e capetti soffrono e insinuano: e la perfidia te la sussurrano con un filo di voce. «Decidono tutto quelle due lì». Francesca Pascale, la promessa sposa del Cavaliere, e Maria Rosaria Rossi, senatrice e, tecnicamente, a capo di tutto: relazioni politiche, comunicazione, segreteria, cucina.

A Palazzo Grazioli, ogni tanto, il pomeriggio sale a prendere un tè Jole Santelli. A volte si aggiunge Maria Rizzotti, la senatrice-chirurgo plastico. Le altre visite, solo su appuntamento (molto dispiaciuto Daniele Capezzone, cui certo non giova il pessimo rapporto con Dudù, il barboncino di Francesca che, quando lo vede comparire, inizia a ringhiare: e non s'era mai sentito un barboncino ringhiare).

Gli altri nemici, potenziali o veri, la Pascale li avverte ormai comunque senza sguinzagliare Dudù e anche a mezzo stampa: l'altro giorno, su Repubblica , durissimo attacco a Daniela Santanchè e Nicola Cosentino. E lasciamo stare Denis Verdini, il potente Verdini, il generale di campo abilissimo a muovere truppe in Transatlantico, un toscano spietato e di mondo al punto da riuscire a chiudere la trattativa con Matteo Renzi sulla legge elettorale (e, probabilmente, anche su altro). Pure lui, Verdini: sotto attacco.

La Pascale e la Rossi si fidano, ormai, solo di due uomini: Giovanni Toti e Marcello Fiori, cui è stata affidata l'organizzazione dei Club Forza Italia. Gli altri, tutti gli altri sono fuori dal cerchio: Claudio Scajola e Raffaele Fitto, tra quelli individuati, gli avversari più temibili.

In fondo, questi cerchi magici si assomigliano sempre un po'.
Regola numero uno: chi è dentro è amico, chi è fuori è nemico.
Regola numero due: chi è dentro resta fedele al capo fino alla fine.

Chiedere a Chiara Geloni, prego.
Chiara Geloni, più che vestale del pensiero bersaniano, fu monaca guerriera (il sito Dagospia la soprannominò «Nostra Signora degli scazzi»). Per lunghi mesi, come direttrice di YouDem , la tivù del Pd, fu a guardia della stanza del capo (Pier Luigi Bersani) insieme a Stefano Di Traglia, il portavoce che non perdeva la calma neppure nelle bufere di fischi e insulti. Maurizio Migliavacca e Vasco Errani, colonnelli addetti alle strategie di campo; Miguel Gotor, studioso di santi, eretici e inquisitori, opportunamente nel ruolo dell'intellettuale.

A questo punto, vi chiederete: chi è la monaca guerriera, chi è l'intellettuale, chi sono i personaggi del cerchio magico renziano?
La risposta è semplice: Renzi si fida davvero, e fino in fondo, di due sole persone: Luca Lotti, il suo sottosegretario, e Maria Elena Boschi, il suo ministro (poi, certo, chiede consigli a Graziano Delrio, ha spedito Dario Nardella a fare il sindaco di Firenze e si tiene Francesco Bonifazi come tesoriere del partito).

Ma quelli che possono contraddirlo - provare, diciamo, a contraddirlo - sono solo il Lotti e la Boschi. Quindi, per un problema geometrico, non è possibile, ancora, parlare di cerchio (e se poi ci sia almeno qualcosa di magico, vedremo nei prossimi mesi).


2. BERLUSCONI: "FARÃ’ CAMPAGNA, I MIEI FIGLI NON SARANNO IN LISTA"
BARBARA ERA PRONTA A SCENDERE IN CAMPO: STOPPATA DALLA FAMIGLIA
Amedeo La Mattina per La Stampa

«Troverò il modo per essere presente in campagna elettorale, non preoccupatevi. Certo, se mi chiuderanno agli arresti domiciliari sarà difficile, Forza Italia dovrà cavarsela da sola. Se invece mi lasceranno un po' di libertà di parola mentre mi redimo ai servizi sociali, ne vedremo delle belle». Silvio Berlusconi sdrammatizza anche nei momenti più difficili.

Forse ieri lo ha fatto per rincuorare le nuove leve dei Club Forza Silvio, quel movimento su cui il Cavaliere punta molte delle sue fiches politiche, visto che quelle del partito-pollaio ormai gli danno solo dispiaceri. Rimane il fatto che, dopo l'intervento pubblico, Berlusconi ha confidato che lui sarà sempre in campo.

E che coloro che lo danno per morto, fuori gioco, dovranno ricredersi quando si apriranno le urne delle Europee. Li ha rassicurati che non solo il suo nome ci sarà nel simbolo, ma che farà di tutto per fare campagna elettorale. Sempre che, aggiungono i suoi collaboratori, i magistrati non vorranno applicare misure liberticide al leader dell'opposizione e dei moderati italiani.

Il suo nome non ci sarà nelle liste e nemmeno quello dei figli Marina, Piersilvio, Barbara. E questo era scontato, ma i nomi della casata erano stati fatti circolare ad arte dentro FI dove le lotte intestine hanno raggiunto livelli di guardia per la sopravvivenza dello stesso partito.

«È il momento di fermarci tutti, chiamare il break nelle dispute interne qualche volta davvero avvilenti», avverte Osvaldo Napoli, interpretando il sentimento di molti. Ma era necessaria una dichiarazione del patriarca, che ieri è arrivata. «Sono tutte invenzioni. I miei figli non saranno candidati nelle liste per le Europee», ha spiegato l'ex premier.

Ora si potrà dire che Barbara era pronta al grande salto in politica e che Marina e Piersilvio l'abbiano stoppata perché non potevano consentire a Marina di prendere il posto del padre alla guida delle liste di Fi alle Europee: avrebbe avuto il significato di diventare lei il leader della famiglia. Lei, dice chi in famiglia non l'ama, che ha sgomitato troppo, fino a voler prendere il posto di Marina.

Lei che è stata messa al vertice del Milan e ha fatto «casino». Ha un significato la frase che ha fatto cadere lì lo stesso Berlusconi parlando ai club? «Vorrei occuparmi del Milan che in questi tempi, come sapete, ne ha bisogno». E sempre lei, Barbara, non è amata nemmeno dalla fidanzata del capo Francesca Pascale, che ha un rapporto privilegiato con Marina.

Ma a parte la dinasty berlusconiana, adesso le cose sono chiare: nessun figlio in lista. Nel simbolo invece ci sarà il nome di Berlusconi e sarà fatta anche una campagna di informazione per spiegare che non bisogna scrivere sulla scheda il nome di Berlusconi come preferenza perché sarebbe motivo per invalidare il voto. Rimane il problema di chi ci sarà allora in lista. Ci saranno quelli che hanno i voti come Fitto o Cosentino e Scajola?

Oppure facce nuove? Berlusconi ancora non ha deciso. Anche se preferirebbe volti nuovi. «E poi - precisa Bergamini - siamo sicuri che chi dice di avere tutti questi voti ce l'abbia davvero? I voti li ha Berlusconi e quanti in passato hanno preso preferenze nelle loro Regioni è perché nel simbolo c'era il nome di Berlusconi. Ecco anche ora accadrà la stessa cosa con il nome del nostro leader nel simbolo, indipendentemente da chi sarà capolista. E più maltrattano Berlusconi più voti prenderà Fi. E poi voglio vedere la performance elettorale di Renzi che in questo periodo ha un bel da fare».

Sì, basta con questa autoflagellazione, dice Gasparri. Il quale ha un'idea molto semplice di campagna elettorale per mettere in difficoltà il Pd. Quella di dire «volete Berlusconi o Schulz». Schulz è il candidato dei socialisti europei alla presidenza del Consiglio Ue, sostenuto anche dal Pd. Secondo Gasparri sarà un boomerang per Renzi sostenere un tedesco. «Tutti sanno che i tedeschi in Italia non stanno simpatici».

«Troverò il modo per essere presente in campagna elettorale, non preoccupatevi. Certo, se mi chiuderanno agli arresti domiciliari sarà difficile, Forza Italia dovrà cavarsela da sola. Se invece mi lasceranno un po' di libertà di parola mentre mi redimo ai servizi sociali, ne vedremo delle belle». Silvio Berlusconi sdrammatizza anche nei momenti più difficili.

Forse ieri lo ha fatto per rincuorare le nuove leve dei Club Forza Silvio, quel movimento su cui il Cavaliere punta molte delle sue fiches politiche, visto che quelle del partito-pollaio ormai gli danno solo dispiaceri. Rimane il fatto che, dopo l'intervento pubblico, Berlusconi ha confidato che lui sarà sempre in campo.

E che coloro che lo danno per morto, fuori gioco, dovranno ricredersi quando si apriranno le urne delle Europee. Li ha rassicurati che non solo il suo nome ci sarà nel simbolo, ma che farà di tutto per fare campagna elettorale. Sempre che, aggiungono i suoi collaboratori, i magistrati non vorranno applicare misure liberticide al leader dell'opposizione e dei moderati italiani.

Il suo nome non ci sarà nelle liste e nemmeno quello dei figli Marina, Piersilvio, Barbara. E questo era scontato, ma i nomi della casata erano stati fatti circolare ad arte dentro FI dove le lotte intestine hanno raggiunto livelli di guardia per la sopravvivenza dello stesso partito. «È il momento di fermarci tutti, chiamare il break nelle dispute interne qualche volta davvero avvilenti», avverte Osvaldo Napoli, interpretando il sentimento di molti.

Ma era necessaria una dichiarazione del patriarca, che ieri è arrivata. «Sono tutte invenzioni. I miei figli non saranno candidati nelle liste per le Europee», ha spiegato l'ex premier. Ora si potrà dire che Barbara era pronta al grande salto in politica e che Marina e Piersilvio l'abbiano stoppata perché non potevano consentire a Marina di prendere il posto del padre alla guida delle liste di Fi alle Europee: avrebbe avuto il significato di diventare lei il leader della famiglia.

Lei, dice chi in famiglia non l'ama, che ha sgomitato troppo, fino a voler prendere il posto di Marina. Lei che è stata messa al vertice del Milan e ha fatto «casino». Ha un significato la frase che ha fatto cadere lì lo stesso Berlusconi parlando ai club? «Vorrei occuparmi del Milan che in questi tempi, come sapete, ne ha bisogno». E sempre lei, Barbara, non è amata nemmeno dalla fidanzata del capo Francesca Pascale, che ha un rapporto privilegiato con Marina.

Ma a parte la dinasty berlusconiana, adesso le cose sono chiare: nessun figlio in lista. Nel simbolo invece ci sarà il nome di Berlusconi e sarà fatta anche una campagna di informazione per spiegare che non bisogna scrivere sulla scheda il nome di Berlusconi come preferenza perché sarebbe motivo per invalidare il voto. Rimane il problema di chi ci sarà allora in lista. Ci saranno quelli che hanno i voti come Fitto o Cosentino e Scajola?

Oppure facce nuove? Berlusconi ancora non ha deciso. Anche se preferirebbe volti nuovi. «E poi - precisa Bergamini - siamo sicuri che chi dice di avere tutti questi voti ce l'abbia davvero? I voti li ha Berlusconi e quanti in passato hanno preso preferenze nelle loro Regioni è perché nel simbolo c'era il nome di Berlusconi. Ecco anche ora accadrà la stessa cosa con il nome del nostro leader nel simbolo, indipendentemente da chi sarà capolista. E più maltrattano Berlusconi più voti prenderà Fi. E poi voglio vedere la performance elettorale di Renzi che in questo periodo ha un bel da fare».

Sì, basta con questa autoflagellazione, dice Gasparri. Il quale ha un'idea molto semplice di campagna elettorale per mettere in difficoltà il Pd. Quella di dire «volete Berlusconi o Schulz». Schulz è il candidato dei socialisti europei alla presidenza del Consiglio Ue, sostenuto anche dal Pd. Secondo Gasparri sarà un boomerang per Renzi sostenere un tedesco. «Tutti sanno che i tedeschi in Italia non stanno simpatici».

 

 

BARBARA BERLUSCONI E SEEDORF heroa BARBARA BERLUSCONI COL FIDANZATO LORENZO BERLUSCONI House organ family Silvio Berlusconi famigliaFamiglia Berlusconi Eleonora Piersilvio MArina Silvio BArbara Luigi famiglia berlusconiportofino04 berlusconi family a tavola lapChiara Geloni FRANCESCA PASCALE E MARIA ROSARIA ROSSI PIERLUIGI BERSANI E CHIARA GELONI LA MANO DI RENZI SULLA SCHIENA DI MARIA ELENA BOSCHIMARIANNA MADIA MARIA ELENA BOSCHI STEFANIA GIANNINI FEDERICA MOGHERINI IN SENATO FOTO LAPRESSE berlusconi alfano santanche verdini lupi big MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO DENIS VERDINI DANIELA SANTANCHE Claudio Scajola con la figlia e moglie MARCELLO FIORI BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARMMEDIASET DAL PAPA - PIER SILVIO BERLUSCONI DE FILIPPI MIMUN TOTIBarbara Berlusconi sexy su Vanity Fair silvio e barbara berlusconiTETTE NUVOUX PER LA BERLUSCHINA BARBARA e barbara berlusconi da vanity fair x

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…