“IL COMIZIO DELLA MELONI AD ATREJU? UNA OVERDOSE INCOMPRENSIBILE DI LIVORE E RABBIA CONTRO CHI NON LA PENSA COME LEI” – FRANCESCO BEI: “UN VITTIMISMO ECCESSIVO PERSINO SULLA BOCCA DELLA LEADER DI UN PICCOLO PARTITO DI MINORANZA, MA CHE DIVENTA RIDICOLO QUANDO A FARSENE BANDIERA È LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CHE GOVERNA DA OLTRE TRE ANNI. QUANDO INIZIERÀ MELONI A PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SITUAZIONE? - NELLE PREVISIONI ECONOMICHE UE LA CRESCITA 2025 DELL'UE SARÀ DEL +1,1%, QUELLA ITALIANA DI UN MISERO +0,4%, QUASI TUTTI I 27 CRESCERANNO PIÙ DI NOI. LA PRODUZIONE INDUSTRIALE È ZERO E I SALARI SONO I PIÙ BASSI D'EUROPA: MELONI METTE LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO - HA PARLATO DEI ‘GRANDI GRUPPI FINANZIARI’ FAVORITI DALLA SINISTRA. MA SI DIMENTICA DI DIRE UNA SOLA PAROLA SULLA PIÙ GRANDE SCALATA BANCARIA ITALIANA DAL DOPOGUERRA AD OGGI, QUELLA DI MPS SU MEDIOBANCA/GENERALI, FAVORITA DAL SUO GOVERNO IN TUTTI I MODI (C'È UN'INCHIESTA APERTA SULLA LEGITTIMITÀ DI QUESTI MODI) IN STRETTA ALLEANZA E RACCORDO CON QUEI POTERI FORTI A LEI PROSSIMI, POLITICAMENTE E ‘GEOGRAFICAMENTE’…”
Estratto dell’articolo di Francesco Bei per “la Repubblica”
Ogni volta, seguendo questa Atreju di governo […] ci si stupisce per la quantità di rancore che la presidente del Consiglio insiste a spargere contro tutto e tutti: la sinistra, i poteri forti, le banche, Bruxelles, giù giù fino ai bersagli del momento, che siano i giudici di Garlasco o quelli che provano a tutelare i figli della famigliola di svitati del bosco, Greta Thunberg, Francesca Albanese, Maurizio Landini, e, naturalmente, i giornalisti sgraditi come il nostro Michele Serra, colpevole di aver colto in maniera chirurgica il carattere «consociativo» di questa festa di partito alla quale in tanti hanno detto sì «per campare».
Eppure chi sta pro tempore a palazzo Chigi dovrebbe esprimere una visione in cui si possa riconoscere la maggior parte degli italiani, Su un punto tuttavia Serra si sbagliava, scrivendo di una «ammucchiata pacifica e paciosa», forse perché ancora non aveva ascoltato il comizio finale della premier, con quella overdose davvero incomprensibile di livore e rabbia contro chi non la pensa come lei.
Un vittimismo che sarebbe eccessivo persino sulla bocca della leader di un piccolo partito di minoranza, ma che diventa ridicolo quando a farsene bandiera è la presidente del Consiglio che governa da oltre tre anni, oltretutto alleata con Lega e Forza Italia che il Paese lo governavano anche prima con Draghi. Sono passati quasi cinque anni da quando non c'è una maggioranza di centrosinistra, per la precisione 4 anni e 10 mesi da che il governo giallo-rosso è caduto: quando inizierà Meloni a prendersi la responsabilità della situazione italiana?
Visto che siamo in tema Atreju, vediamolo questo paese di Fantàsia dipinto dalla presidente del Consiglio. È vero, lo spread è basso (visto che la Germania è ferma) ma nelle previsioni economiche europee la crescita 2025 dell'Ue sarà del +1,1%, quella italiana resterà inchiodata a un misero +0,4%, quasi tutti i Ventisette cresceranno più velocemente di noi.
È un Paese che ha ricominciato a correre quello in cui la produzione industriale è zero e i salari sono i più bassi d'Europa? Meloni non ne parla, ma mettere la polvere sotto il tappeto non funziona e nei «mercati rionali», per citare le sue parole, se ne sono accorti. Non abbiamo imprese all'avanguardia sull'Intelligenza artificiale, il settore su cui si misura la competitività del futuro, e il governo sta facendo poco o nulla per porvi rimedio.
Secondo l'osservatorio del Politecnico di Milano, le aziende italiane sono agli ultimi posti in Europa per adozione dell'IA nei loro processi. Toc toc. Meloni ha attaccato il sindacato per un presunto silenzio su Stellantis, dicendo una bugia (basta una semplice ricerca nell'archivio di Repubblica), ma ha omesso di dire cosa abbia fatto lei, il suo governo, per contrastare la crisi del settore automotive, che in Italia appare più grave che altrove.
Si è anche dimenticata di citare l'ex Ilva, che sprofonda senza un piano industriale […] Ha parlato dei Benetton e dei «grandi gruppi finanziari» che sarebbero stati favoriti dalla sinistra. Ma si è dimenticata di pronunciare una sola parola sulla più grande scalata bancaria italiana dal dopoguerra ad oggi, quella di Mps su Mediobanca/Generali, favorita dal suo governo in tutti i modi (c'è un'inchiesta aperta sulla legittimità di questi modi) in stretta alleanza e raccordo con quei poteri forti a lei prossimi, politicamente e "geograficamente". […]
GIORGIA MELONI AD ATREJU 2025
giorgia meloni atreju - 2025 - 2



