BELPIETRO CI SPIEGA PERCHÉ IL CASO KAZAKO È UNA MONTATURA PER DISTRARCI DAI PROBLEMI VERI

Maurizio Belpietro per "Libero"

Questo governo ha molte cose da farsi perdonare, in particolare di non aver usato il tempo a sua disposizione per fare ciò che era necessario fare, comead esempio la riduzione delle tasse e della burocrazia. Imu, Iva, Tarsu, Durc sono tra i principali motivi per giudicare negativamente l'operato dell'esecutivo, ma tra questi non c'è di sicuro il caso Shalabayeva.

Da giorni i principali organi di stampa insistono sulla vicenda della moglie e della figlia dell'ex banchiere kazako, espulse dall'Italia in quanto prive di permesso di soggiorno. Igiornali accusano il Viminalee dunque Angelino Alfano di aver consegnato la donna e la bimba al dittatore di Astana, il quale le userà per ricattare il «dissidente». Ad essere sinceri la storia ci appassiona poco o nulla e crediamo che gran parte dell'opinione pubblica non conosca neppure quale sia la collocazione del Kazakistan sul mappamondo.

Altri sono i problemi con cui quotidianamente ci dobbiamo confrontare, ma dato che il caso viene sfruttato per mettere in difficoltà il vicepremier e indurlo alle dimissioni, vediamo di capire meglio di che cosa si tratta e se davvero qualcuno ha violato le regole. Primo dato, riconosciuto da tutti, anche da chi pretende l'addio di Alfano.

La moglie di Mukhtar Ablyazov, l'ex uomo del regime di Astana che poi si è scontrato con il presidente kazako insidiandone il potere al punto da essere costretto alla fuga, in Italia ci è arrivata irregolarmente. Nonostante abbia vissuto dall'estate del 2012 al 31 maggio 2013 in una villetta di Casal Palocco, vicino a Roma, la donna - giunta passando per la Svizzera - non ha mai regolarizzato la sua posizione.

Dal suo rifugio nella Capitale non ha presentato domanda di asilo né ha cercato di ottenere una qualche forma di permesso. Da quel che si sa non si è fatta assistere da nessuno, nemmeno da un avvocato in grado di districarsi fra la lingua della signora e le norme che regolano la permanenza di persone straniere nel nostro Paese. Almeno prima di essere fermata.

Seconda questione.

Alma Shalabayeva aveva 56 mila euro e un passaporto diplomatico della Repubblica Centroafricana che ad attenti controlli si è rivelato falso. Una volta fermata dalla polizia italiana, che aveva fatto irruzione nella villetta su segnalazione dell'ambasciata kazaka, la donna ha sostenuto di godere dell'immunità diplomatica. Però non solo il passaporto diplomatico è risultato taroccato, ma anche una ricerca alla Farnesina per scoprire se esistesse un accredito a nome Shalabayeva non ha dato alcun esito.

L'avvocato che ha seguito le pratiche di espulsione, a fermo già eseguito, sostiene che la signora era in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato dalla Gran Bretagna, ma poi ammette che la signora sarebbe stata «invitata a lasciare il territorio inglese perché la polizia non sarebbe stata in grado di difenderla da un eventuale attentato». E allora la moglie del dissidente inseguito dal regime di Nazarbayev che fa? Entra all'insaputa di tutti in Italia e cerca di nascondersi.

Terzo fatto.

Per accreditare una sua permanenza regolare, i legali sostengono che la figlia del banchiere in fuga sarebbe stata iscritta ad una scuola di Roma, che ha frequentato regolarmente. Ma questo aspetto non prova nulla né giustifica l'ingresso illegale. A parte che, da quanto risulta, la scuola era privata e non pubblica e chiunque- se paga - può farvi studiare i propri figli, ma come è noto la scuola pubblica è obbligata a iscrivere i figli di chi non ha permesso di soggiorno. Dunque, che cosa dimostra tutto ciò?

Quarto aspetto. Come abbiamo detto Mukhtar Ablyazov è un personaggio controverso, che in Kazakistan ha fatto una carriera formidabile all'ombra del presidente Nursultan Nazarbaev, divenendo uno degli uomini più ricchi del Paese. Poi, per aver cercato di fargli le scarpe, è diventato uno dei più temuti avversari del dittatore kazako, il quale lo insegue in giro per il mondo, convinto che finanzi i suoi nemici.

In Gran Bretagna, dove pare si nascondesse fino a poco tempo fa, il banchiere aveva ottenuto lo status di rifugiato, ma a quanto pare recentemente gli inglesi gli hanno ritirato il passaporto, sequestrando il denaro a lui intestato. Da quel che si capisce in una ricostruzione fatta da Fausto Biloslavo, l'uomo si sarebbe appropriato di soldi della sua banca (si parla di 15 miliardi) e sulla sua testa pendono tre mandati di cattura internazionale con l'accusa di truffa e altri reati finanziari (due emessi da Russia e Ucraina). Per questo la giustizia di sua maestà gli avrebbe sequestrato 1,63 miliardi di dollari, mettendo all'asta i suoi beni.

Secondo l'Independent il «cinico e subdolo boss bancario kazako» rischierebbe il congelamento di 3 miliardi di sterline che si era portato dalla patria fino nel suo rifugio inglese. Quinto elemento, quello determinante. Una volta fermata dalla magistratura né la moglie di Ablyazov né i suoi legali hanno rivendicato per la signoraeperla figlia lo stato di rifugiato politico, richiesta che avrebbe bloccato l'espulsione e che qualsiasi clandestino che non se ne vuole andare dall'Italia presenta.

Infine, a testimoniare la regolarità del comportamento della polizia, e dunque di chi ne ha la responsabilità politica, c'è il fatto che ben quattro magistrati (Procura della Repubblica presso il tribunale dei minori, giudice di pace, Procura della Repubblica e infine lo stesso Tribunale dei minori) si sono occupati del caso e alla fine hanno convalidato le espulsioni.

Quindi, nessun abuso è stato commesso. Ora, si può solidarizzare e anche preoccuparsi per l'incolumità di una bambina di sei anni e per sua madre, ma in questa lotta di potere di un Paese caucasico, tra petrolio, troppi soldi e interessi di altre nazioni a fregarsi le commesse di gas, che c'entrano gli italiani? L'ambasciata kazaka ha approfittato delle nostre leggi per farsi consegnare moglie e figlia del banchiere in fuga dal dittatore? Sì. E allora?

Da noi i poliziotti hanno osservato tutte le procedure che dovevano osservare? Sì. E allora? Che altro c'è da aggiungere e cosa c'entra l'Italia? Fatela finita e, se riuscite, invece di prendervela con Angelino Alfano andate ad Astana a prenderla con Nursultan Nazarbayev. Chiedetele a lui le dimissioni e vediamo l'effetto che fa.

 

belpietro ALMA SHALABAYEVA KAZAKHSTAN ABLYAZOV ablyazovbonino - alfanonazarbayev

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…