BELPIETRO: “L’IMPOSTA SIAE E’ UNA PORCATA. INVECE DI COMBATTERE LA PIRATERIA DIGITALE, RENZI E FRANCESCHINI FARANNO PIÙ RICCHI I NABABBI DELLO SPETTACOLO, DROGANDO IL MERCATO A SPESE DI CHI HA RISPETTATO LA LEGGE”

belpietro belpietro

Maurizio Belpietro per “Libero quotidiano”

 

Da quando esiste internet, i file mp3, mp4 o come diavolo si chiamano, non ho mai scaricato una canzone o un libro senza pagarlo.E non perché anche io,come fanno abitualmente milioni di persone nel mondo, non abbia sentito il desiderio di prendermi gratis una musica o un testo: semplicemente perché non ne sono capace. Uso il computer, il tablet e lo smartphone (così adesso chiamano il telefonino),ma li uso per le cose più semplici: scrivere un articolo, leggere una copia di giornale, telefonare a un amico.

enrico franceschini con la figliaenrico franceschini con la figlia

 

Tutto il resto per me è tabù, o quasi. Apprezzo quelli che sanno fare i download, guardare i film in streaming e pure coloro che si destreggiano tra le App,ma, scusate, questa non è la mia specializzazione. C iò nonostante, pur non essendo un pirata del web, pur non essendomi mai appropriato delle altrui opere di ingegno senza pagare le royalties, pur non essendo uno che sente musica o guarda film a sbafo, anche a me d’ora in poi toccherà pagare la tassa Siae, l’ultima tra quelle inventate dal governo Renzi.Di che si tratta?

 

Dell’imposta voluta dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini per far contenti gli autori e gli editori. O meglio: di un’imposta che già esisteva fin dal 2003,ma che Franceschini ha fatto lievitare raddoppiandola. La Siae è la società che cura gli interessi di scrittori, cantanti, attori e registi, perché su ogni copia venduta di un libro, un cd oppure di un film fa pagare le royalties.

 

SEDE SIAESEDE SIAE

Se una radio manda in onda una hit paga e lo stesso fa il cinema parrocchiale che proietta una pellicola (a proposito: ma esistono ancora i cinema parrocchiali o la crisi delle vocazioni ha avuto riflessi anche sui locali cattolici?). Così per lo meno avveniva fino a ieri. Ma da quando la musica, i film e anche i libri viaggiano su internet tutto è diventato più complicato, perché spesso basta un click per scaricare canzoni, best seller e riprese di successo. Dunque?

 

La Siae non incassa e il piatto piange. Piange Gino Paoli, che della società è presidente, piangono gli associati che vedono ridursi i lauti compensi derivanti dal successo dell’estate. Di vedere gli introiti calare di questi tempi succede a tutti, ma non tutti si chiamano Gino Paoli e non tutti le possono cantarle al ministro dei Beni culturali. Risultato, a forza di protestare e piangere miseria i cantanti e gli artisti del piccolo e del grande schermo si sono fatti fare un decreto su misura, che impone il pagamento di 4 euro per chiunque compri un televisore, di 5,2 euro su ogni smartphone, di altri 5 euro per le memorie rimovibili, di 9 per le chiavette Usb e di 32,20 per ogni computer o hard disk.

gino paoli e stefania sandrelli gino paoli e stefania sandrelli

 

In pratica, visto che non è in grado di beccare i pirati che scaricano in barba alla legge, il governo ha deciso di tassare tutti gli strumenti elettronici che consentono di sentire o vedere opere soggette alla Siae, più ogni strumento che abbia una memoria. Ciò vuol dire che d’ora in poi, anche chi non abbia mai violato le regole scaricando canzoni e film abusivamente sarà costretto a pagare.

 

Il che non solo è un’ingiustizia, ma è una misura che premia anche chi non lo merita.Mi spiego: prendete il caso di un autore che non abbia successo e i cui cd non verrebbero ascoltati neanche se venissero regalati. D’ora in poi potrà reclamare qualche soldo sostenendo che le sue canzoni sono scaricate abusivamente e anche lui, come gli autori di successo, avrà diritto a una fettina della torta Siae.

 

PIRATERIA PIRATERIA

Così non ci sarà più il problema di stabilire se una musica ha successo o meno: tanto gli italiani pagano per tutti e i cantanti possono cantare senza le angosce che hanno tutti gli altri, industriali compresi, i quali ogni giorno sono costretti a lottare contro la contraffazione, ma non per questo chiedono di introdurre una tassa a carico di chi compra gli originali.

 

Insomma, da qualsiasi parte la si prenda, l’imposta Siae è una porcata,che privilegia i più forti e i più coccolati, in questo caso la gente del mondo dello spettacolo. Invece di fare la guerra a chi commette un abuso, si preferisce fare un piacere alla gente che piace, caricandone i costi sulle spalle di tutti. È come se un tempo, quando c’era il mangia cassette e idischi si potevano registrare, lo stato avesse tassato le cassette e pure i registratori.

 

SPOT ANTI PIRATERIA SPOT ANTI PIRATERIA

Di questo passo a breve avremo la tassa sulle fotocopie, perché qualcuno i libri invece di comprarli se li fotocopia in ufficio. Oppure avremo il prelievo sui furbi, ma a pagarlo non saranno i furbi, bensì gli onesti a causa della supposizione che tra loro si celi qualcuno che sene approfitta. Altro che libero mercato, concorrenza emerito da premiare: qui si favoriscono solo i monopoli e i privilegi e la leva è sempre la stessa, quella fiscale. E poi si lamentano se c’è chi compra all’estero o addirittura attraversa i confini nazionali per andarsene definitivamente. Una volta l’Italia era il Paese del sole. Adesso è diventato quello delle sòle. E con l’aiuto dello Stato.

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...