IL CONTRO-CANTO DEL GRILLO - BEPPEMAO TERRÀ UN SERMONE IN CONTEMPORANEA A QUELLO DEL COLLE - “FARSA ITALIA” E LEGAIOLI INVITANO A “BOICOTTARE” IL DISCORSO DI RE GIORGIO

Umberto Rosso per ‘La Repubblica'

Attaccano a testa bassa, forzisti, grillini e leghisti, ancora prima di aver sentito il messaggio che stasera Napolitano rivolgerà agli italiani. Un discorso al paese di una ventina di minuti in cui il capo dello Stato farà il punto su come sta l'Italia, sulle sue difficoltà, e non su come sta il presidente della Repubblica, ovvero sulla campagna scatenata dall'opposizione contro di lui. Si terrà lontano perciò dalle polemiche personali e dagli attacchi, quel che aveva da dire sulle sue dimissioni in caso di paralisi politica è già in qualche modo agli atti.

Un messaggio, secondo quel che filtra, che avrà un taglio diverso nell'approccio e nel "rituale" quirinalizio rispetto ai sette messaggi precedenti. Ma Beppe Grillo, che farà un contro-discorso via web in contemporanea a quello del capo dello Stato, annuncia che a gennaio metterà sul tavolo la richiesta di l'impeachment, e l'ideologo del movimento Becchi spara a zero: «Napolitano non si limiti a minacciare ancora una volta le dimissioni, prenda atto del suo fallimento, le dia davvero e si tolga di mezzo».

Incalza il senatore Morra, «se va via ci fa un piacere, è un baluardo della conservazione». In linea con quel sostiene Forza Italia che con il capogruppo Brunetta avverte il capo dello Stato: «Se vuol lasciare il suo posto, prima sciolga le Camere e indica nuove elezioni, perché è inammissibile che sia questo Parlamento delegittimato a eleggere un suo successore».

Il che mette in luce la grande paura degli uomini di Berlusconi, che pure hanno dichiarato guerra all'inquilino del Colle: la preoccupazione è di ritrovarsi, al posto di Napolitano, un presidente della Repubblica eletto con i voti della sinistra e dei 5Stelle, il ritorno insomma dell'incubo Prodi o Rodotà.

Non poteva mancare nel fronte dei pasdaran anti-Quirinale la Lega, che infatti si unisce alla compagnia lanciando per stasera un'azione di boicottaggio del discorso di Napolitano: «Spegni la tv, spegni il presidente» è il grido di battaglia. Il segretario leghista Salvini sarà in prima fila nella guerriglia dell'audience, «vedrò i cartoni animati di Peppa Pig con mia figlia, non seguo di certo l'intervento del presidente della Repubblica».

E Radio Padania incita i militanti «a mettere il bollino rosso alle parole del capo dello Stato». Però gli (ex) alleati di Forza Italia chiedono anche di suggellare il boicottaggio nei confronti del Colle esponendo alle finestre un tricolore, difficile che i leghisti se la sentano di seguirli pure in questo.

E nell'assalto preventivo al messaggio di Capodanno secondo qualche boatos (minoritario per la verità) potrebbe materializzarsi perfino il Cavaliere, tentato di fare anche lui da controcanto al Colle. Ma si tratta di indiscrezioni che da Arcore smentiscono. Non tutti dentro Forza Italia poi sposano la linea oltranzista. Si dissocia ad esempio il capo dei senatori Romani, «non mi piace questa storia del boicottaggio, anche se non ho condiviso certe scelte del presidente della Repubblica». Lo fa anche Liuzzi, capogruppo forzista in commissione Cultura, «nessun ammutinamento, per garbo istituzionale dobbiamo rispetto a Napolitano».

La campagna alza un solco ancora più profondo con i fuoriusciti del Nuovo centrodestra che condannano l'oscuramento tv, «Forza Italia sta facendo carta straccia degli impegni assunti con Napolitano al momento della sua rielezione ». Litigano perciò gli ex compagni di partito Cicchitto e Minzolini.

L'ex capogruppo definisce «ridicola» l'iniziativa, Minzolini replica: «Qui di ridicolo c'è solo la linea assunta da Cicchitto e da Ncd». Controreplica: «Purtroppo caro Minzolini sei diventato la caricatura di te stesso». Si inserisce la Santanchè, rivolgendosi ad Alfano: «Non potete più difendere il capo dello Stato, ammettete che ha fallito. Il suo sarà solo un discorso pieno di ricatti».

 

a genova torna il v day di beppe grillo via napolitano il papa uno di no GRILLO NAPOLITANO LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA Matteo Salvini e Guido POdesta LA PADANIA NON è ITALIA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…