ratzinger bergoglio

BERGOGLIO, IL PRIMO PAPA IN “COABITAZIONE” – MASSIMO FRANCO: “QUANDO SI FARÀ UN BILANCIO DEL PAPATO DELL’ARGENTINO, NON SI POTRÀ PRESCINDERE DAL SUO RAPPORTO CON RATZINGER. NELLA VULGATA, BENEDETTO XVI È STATO L’ORTODOSSO PER ANTONOMASIA, FRANCESCO IL RIFORMATORE QUASI RIVOLUZIONARIO. EPPURE IL GESTO PIÙ DIROMPENTE È STATA LA RINUNCIA DI RATZINGER NEL 2013” – “BERGOGLIO HA PREFERITO RESISTERE E MORIRE DOPO UN ULTIMO GIRO IN PIAZZA SAN PIETRO. IL GESTO COMMOVENTE DI CHI SAPEVA CHE DUE PAPI DIMISSIONARI, UNO DOPO L’ALTRO, SAREBBERO STATI TROPPO. LA SUA VOLONTÀ DI CONTINUARE A FARE IL PAPA FINO ALL’ULTIMO È STATO IL GESTO ORTODOSSO DI UN PAPA ENIGMATICO FINO ALLA FINE…”

Estratto dell’articolo di Massimo Franco per www.corriere.it

 

bergoglio funerali di ratzinger

È stato un Papa senza contraltare solo per due anni e poco più di tre mesi. Per un decennio, Francesco - morto oggi, 21 aprile, a 88 anni - è stato accompagnato dall’ombra protettrice di Benedetto XVI, il pontefice emerito che dimettendosi nel febbraio del 2013 gli aveva aperto le porte del Conclave e dell’elezione.

 

[…] Quando si farà un bilancio del papato dell’argentino Jorge Mario Bergoglio, non si potrà prescindere dal suo rapporto col tedesco Ratzinger.

 

benedetto xvi riceve francesco

Avevano due visioni diverse, come le loro personalità. Eppure hanno cercato costantemente di offrire un’immagine il più possibile unitaria, nonostante le spinte contrapposte delle rispettive tifoserie che tentavano di esaltare le differenze e trasformarle in contrasti.

 

Era l’unità della cattolicità che entrambi hanno voluto preservare: proprio perché entrambi si rendevano conto quanto fosse difficile in una stagione di forti polarizzazioni anche sui valori; e quanto complicato spiegare quello che era accaduto e si svolgeva sotto gli occhi del mondo, superando qualunque finzione cinematografica.

 

BERGOGLIO RATZINGER

Ma per paradosso, proprio quell’essere l’uno complemento dell’altro ha perpetuato l’equivoco ineliminabile della rinuncia di Benedetto XVI e del papato di Francesco: al punto che, nonostante le ripetute affermazioni del primo sull’unicità del pontefice, ribadita anche al Corriere in più incontri nel Monastero, i detrattori più tetragoni di Bergoglio hanno negato che Ratzinger l’avesse mai detto esplicitamente. E hanno continuato a accreditare un’elezione invalida nel Conclave del 2013.

 

Non era inevitabile che accadesse. Ma a facilitare questa lettura strumentale è stata sia l’assenza di qualunque norma che regoli l’ipotesi di dimissioni di un Papa, sia il lungo decennio che ha finito per alimentare la narrativa dei «due Papi».

 

bergoglio ratzinger

La loro coesistenza era un ossimoro dal punto di vista non tanto religioso ma dell’immaginario collettivo. Non disorientava solo l’opinione pubblica ma in primo luogo il mondo ecclesiastico. Non era inusuale, visitando qualche nunziatura vaticana all’estero, vedere che gli «ambasciatori papali» tenevano appese alle pareti due fotografie: una di Francesco e l’altra di Benedetto XVI.

 

[…]  Francesco e Benedetto ne erano consapevoli. Per questo hanno operato con tutte le loro forze per mantenere un rapporto leale, cordiale, che servisse da antidoto ai veleni curiali.

 

papa francesco bacia la mano di ratzinger

Bergoglio diceva che avere vicino Ratzinger era come potersi consigliare con un «nonno saggio», benché avessero una differenza di età da fratelli, appena otto anni. E il papa emerito non nascondeva i suoi atti di ubbidienza quasi ostentati, per mettere a tacere i pettegolezzi. Anche quando uscirono alcuni libretti sulla teologia di Francesco, e si contrappose malignamente la figura di Benedetto grande teologo a quella del successore «privo di particolare formazione teologica e filosofica», Ratzinger tuonò contro quello che considerava uno «stolto pregiudizio».

 

Non solo. A quanti insistevano su una cesura tra i due pontificati, replicò con una finezza lessicale che lambiva l’ambiguità accreditando l'esistenza tra loro di «una continuità interiore».

 

Si tratta di una continuità messa a dura prova più volte: si trattasse di scandali della pedofilia, o di liti tra i collaboratori dell’uno o dell’altro, o di cordate cardinalizie contrapposte. Il Monastero dove viveva il papa emerito era diventato, nella definizione degli avversari di Francesco, una sorta di ridotta e di luogo di consolazione per quanti si sentivano, a torto o a ragione, trascurati dal papa argenino.

 

RATZINGER E I MANIFESTI ANTI BERGOGLIO

E Casa Santa Marta era descritta invece come luogo della resistenza a quanti, in nome di una presunta ortodossia dottrinale, si opponevano alle riforme di Bergoglio. Ma il risultato complessivo è stato di indebolire il governo della Chiesa sia durante il papato tedesco, sia durante quello di Francesco.

 

Nella vulgata, Benedetto XVI è stato l’ortodosso per antonomasia, Francesco il riformatore quasi rivoluzionario. Eppure il gesto più rivoluzionario e dirompente, addirittura traumatico è stata la rinuncia di Ratzinger nel 2013, senza informare il Collegio dei cardinali ma solo qualche stretto collaboratore.

 

Bergoglio ha disarticolato diverse istituzioni della Chiesa, a cominciare dalla Segreteria di Stato, cuore del governo vaticano per decenni. Ma bisognerà capire che cosa resterà del suo papato in termini dottrinali. E comunque  […] ha preferito resistere, governare per quanto ha potuto con la sua malattia, e morire dopo un ultimo giro in piazza San Pietro sulla sua macchinetta elettrica bianca, la cosiddetta Papamobile: una sorta di giro di commiato davanti al «suo» popolo.

 

ratzinger bergoglio germania argentina

Ma dietro, si è avvertito il gesto commovente di chi sapeva che due papi dimissionari, uno dopo l’altro, sarebbero stati troppo per la Chiesa cattolica.

 

La sua volontà di sfidare le raccomandazioni dei medici e il pericolo di morire per continuare a fare il papa fino all’ultimo, sono stati il gesto ortodosso di un papa enigmatico fino alla fine.

 

i nuovi cardinali incontrano ratzinger 1BERGOGLIO RATZINGER

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”