berlusconi toti putin

“QUELLA DI TOTI È UN’INIZIATIVA PLETORICA, SUPERATA DAI FATTI” – BERLUSCONI INTERVISTATO DA SALLUSTI UCCELLA IL GOVERNATORE DELLA LIGURIA: “CHIEDE UN RINNOVAMENTO CHE ABBIAMO GIÀ ORDINATO. NON C’È MAI STATO SPAZIO PER IL CORRENTISMO” – IL RIENTRO AL PARLAMENTO EUROPEO, I RAPPORTI CON LA LEGA E L’ABBRACCIO CON PUTIN A FIUMICINO (VIDEO): “LA NOSTRA CONVERSAZIONE HA AVUTO CARATTERE STRETTAMENTE PRIVATO, MA…”

 

 

 

Alessandro Sallusti per “il Giornale”

 

SILVIO BERLUSCONI ALL EUROPARLAMENTO

 

Presidente, che Europa ha trovato al suo rientro nell' Europarlamento?

«Un' Europa molto cambiata e non in meglio. Un' Europa frammentata, nella quale manca una leadership forte, autorevole, riconosciuta».

 

Come giudica le prime nomine del nuovo corso?

«Profondo rispetto per le persone, e naturalmente sono lieto che a guidare la commissione sia un' esponente del Ppe, che rimane la prima famiglia politica europea. Tuttavia l' assetto complessivo mi pare una riproposizione del vecchio asse franco-tedesco e non un modello di Europa inclusiva. L' Europa non è solo quella intorno alla valle del Reno, esistono un' Europa mediterranea, e anche un' Europa dell' est, che devono essere parte integrante del progetto europeo».

 

Tra l' Europa moderata che ha vinto le elezioni e gli interessi dell' Italia sovranista lei come si porrà?

SCHULZ BERLUSCONI KAPO

«Sempre dalla parte dell' Italia, ovviamente, ma l' interesse nazionale si tutela in tutt' altro modo. L' Italia cosiddetta sovranista ha finito con l' accettare assetti europei nei quali il nostro governo non ha nessun peso. Per paradosso - poiché i vertici delle istituzioni europee sono stati trattati tutti insieme - il nostro governo ha dato il via libera anche all' elezione di un esponente del Pd alla guida del Parlamento Europeo. Sono lieto che vi sia ancora un italiano, dopo il nostro Tajani, in questo ruolo.

SILVIO BERLUSCONI ANTONIO TAJANI

 

Tuttavia il nuovo presidente non poteva avere il nostro voto, perché un esponente del Pd è politicamente e culturalmente alternativo a noi. Abbiamo votato scheda bianca e fra l' altro questo ha impedito che venisse eletto al primo scrutinio, al quale gli sono mancati giusto sette voti».

 

Ha rivisto Putin, non penso vi siate scambiati solo saluti...

«Certo che no, anche se la nostra conversazione ha avuto carattere strettamente privato. È stato ancora una volta un atto di grande sensibilità e amicizia, quello di Vladimir, che ha voluto trovare il tempo per incontrarci alla fine di una giornata faticosa e densa di impegni istituzionali. Naturalmente gli ho ribadito il nostro impegno a lavorare perché la Russia sia sempre più parte integrante dell' Europa e del mondo libero, cui appartiene per storia e per vocazione, mettendo fine all' assurdo regime delle sanzioni. In sede europea lavorerò per questo, cosa che Putin sa e apprezza.

 

VLADIMIR PUTIN INCONTRA SILVIO BERLUSCONI A FIUMICINO

Del resto, fui io ad ottenere, con lo storico accordo di Pratica di Mare nel 2003, che la Russia si associasse all' Alleanza Atlantica ponendo fine a mezzo secolo di guerra fredda. Dobbiamo tornare a quello spirito, per affrontare insieme, Russia e Occidente, le grandi sfide dei prossimi anni».

 

Putin ha detto di avere ottimi rapporti con Salvini...

«Ne sono lieto, perché Salvini è un ministro importante del governo italiano, e tutto quello che rafforza l' amicizia fra Russia ed Italia è un bene per il nostro paese».

 

MATTEO SALVINI VLADIMIR PUTIN GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

A proposito di Salvini, vede una via d' uscita al braccio di ferro sull' immigrazione tra governo e Ong?

«Sarà difficile, fino a quando le Ong continueranno a mantenere un atteggiamento provocatorio, di continua sfida alle leggi e alla sovranità italiana. E finché Salvini continuerà a concentrarsi su queste sfide e non sull' effettiva gestione del fenomeno dell' immigrazione, né tanto meno sui rimpatri dei 600.000 irregolari sparsi nelle nostre strade, le cose non cambieranno».

 

PUTIN SALVINI

Veniamo in Italia. A ore si chiude la finestra elettorale autunnale. Spiaciuto?

«Soprattutto deluso. Avevo sperato che la Lega mettesse finalmente fine al peggiore governo della storia recente. Un governo che al di là dei temi della sicurezza ha adottato solo politiche stataliste, assistenziali, costose e inefficaci, che hanno bloccato la crescita, aumentato la pressione fiscale, penalizzato le imprese e il lavoro, fermato le infrastrutture, coniato leggi pericolosissime per la libertà delle persone in materia di giustizia.

 

VLADIMIR PUTIN INCONTRA SILVIO BERLUSCONI A FIUMICINO

L' opposto di quello che noi consideriamo necessario: una lotta senza quartiere contro l' oppressione fiscale, l' oppressione burocratica, l' oppressione giudiziaria che sono i veri mali del nostro paese».

 

Secondo lei perché Salvini non ha strappato?

«Non sta a me dirlo, io posso solo fare una considerazione: un leader è davvero tale quando sa compiere scelte coraggiose al momento giusto».

 

Ieri Toti ha radunato la sua corrente, considera il fatto una Opa ostile su Forza Italia?

convention di giovanni toti l'italia in crescita 9

«La considero un' iniziativa pletorica, superata dai fatti: chiede un rinnovamento che noi abbiamo già avviato, secondo un percorso concordato, che ho annunciato quindici giorni fa ai gruppi parlamentari, e che lo stesso Toti ha condiviso. Quel percorso deve proseguire ordinatamente, senza strappi, senza divisioni, senza mettere in discussione chi ha lavorato generosamente con noi per tanti anni. Martedì si riunirà il tavolo delle regole per cominciare ad impostare la nuova Forza Italia: spero che Giovanni almeno questa volta sia presente e dia il suo contributo. Nella storia di Forza Italia c' è sempre stato spazio per il massimo confronto di idee. Non c' è mai stato spazio per il correntismo e il frazionismo. Questa è l' unica regola che non cambieremo mai. Chiunque non concordi è libero di tentare di fondare un nuovo movimento. Certo non mi pare che chi ha provato a farlo contro di me abbia avuto grande successo».

paolo romani, osvaldo napoli, laura ravetto, gino vitali

 

Congresso, primarie, nuove facce, nuovo nome o chissà... Come immagina lei il rinnovamento del partito?

«Sinceramente io credo che questa sia una discussione per addetti ai lavori, che lascia sostanzialmente indifferenti i nostri elettori.

In questi anni Forza Italia si è rinnovata nel gruppo dirigente come nessun altro partito ha fatto. Guardo a una forza politica che sappia coinvolgere militanti e simpatizzanti nei nostri processi decisionali, ma non voglio imitare modelli già falliti e poco trasparenti».

giovanni toti in tuta con berlusconi

 

Quindi niente rottamazioni?

«La rottamazione è un termine estraneo al nostro linguaggio e soprattutto alla nostra cultura: aprire ed allargare non significa affatto cacciare chi ha applicato con lealtà e spirito costruttivo le indicazioni e le decisioni che abbiamo assunto insieme. D' altronde la storia recente dimostra che i rottamatori finiscono rottamati molto presto».

 

Cosa si sente di dire ai suoi amministratori che ieri hanno partecipato al Toti day?

vittorio sgarbi alla convention di giovanni toti l'italia in crescita

«Rispetto le scelte di tutti. Mi spiace solo che abbiano sottratto al riposo e alle famiglie un caldo sabato d' estate».

convention di giovanni toti l'italia in crescita 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?