berlusconi trump the guardian

"BERLUSCONI? UN POPULISTA PROTO-TRUMPIANO DALL’EGO SMISURATO, NOTO PER L’ABBRONZATURA PERMANENTE, LE GAFFE E IL BUNGA BUNGA” – L’ATTACCO ALZO ZERO DEL "GUARDIAN", QUOTIDIANO PROGRESSISTA INGLESE, AL CAV - “E’ COLPA SUA SE L’ITALIA HA PERSO FIDUCIA NELLA POLITICA, E ORA VINCONO I POPULISTI DI ESTREMA DESTRA. I PARALLELISMI CON DONALD TRUMP SONO SORPRENDENTI: ENTRAMBI HANNO INIZIATO COME MAGNATI IMMOBILIARI, SONO DIVENTATI STAR DEI MEDIA E SONO PASSATI ALLA POLITICA. ENTRAMBI HANNO DECISO DI…”

berlusconi the guardian

Da ilnapolista.it

“Noto per la sua abbronzatura permanente, le gaffe, le feste bunga bunga e l’ego smisurato, Silvio Berlusconi è stato un populista proto-trumpiano, l’uomo da battere a Roma per più di due decenni e una delle figure più controverse della politica europea”. Senza giri di parole, questo è l‘attacco di uno dei pezzi che il Guardian dedica al racconto di Silvio Berlusconi nel giorno della sua morte. Quasi tutti i giornali progressisti, soprattutto quelli anglosassoni, ne hanno uno. Anche il New York Times per esempio. Ma quello del Guardian è il più diretto.

 

Il Guardian lo definisce “abile nell’arte non solo di resistere allo scandalo, ma di uscirne con il suo profilo e la sua popolarità migliorati. E’ stato perseguito più di 30 volte con accuse tra cui appropriazione indebita, falso in bilancio e corruzione di giudici. Molti casi non sono stati processati, a volte perché Berlusconi ha cambiato la legge in base alla quale era stato accusato. Solo una volta è stato condannato, per frode fiscale, nel 2013. Ciò ha portato a una pena detentiva di quattro anni, di cui tre graziati, un anno di servizio civile e un divieto di sei anni dall’ufficio legislativo – da cui si è immediatamente ripreso, nel 2019, come europarlamentare”.

 

berlusconi trump

 

“È diventato primo ministro nel gennaio 1994 e, sebbene il suo governo di coalizione di centrodestra sia durato appena nove mesi prima di crollare, ha dedicato gran parte del suo primo mandato, secondo i suoi numerosi critici, ad approvare leggi e promuovere politiche che lo avrebbero protetto da procedimenti giudiziari e incoraggiato i profitti delle sue imprese private”. “Il debito pubblico italiano è raddoppiato durante il mandato di Berlusconi”.

 

 

 

Ovviamente non manca il racconto delle sue gaffe più famose, da Martin Schulz “kapò” a Merkel “culona”, a Obama “abbronzato”, “rafforzando una reputazione di lunga data per le gaffe sbalorditive e le digressioni oltraggiose”. “Si è vantato dei suoi stretti legami con Vladimir Putin e ha affermato che la colpa della devastazione del suo paese era del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskiy”. “La sua carriera è stata segnata anche da scandali sessuali e di corruzione correlati, incarnati da racconti raccapriccianti di feste sessuali nella sua lussuosa villa fuori Milano, accuse di sesso illegale con una ballerina di nightclub di 17 anni e successive accuse di manomissione di testimoni”.

 

berlusconi the guardian

Ma soprattutto, chiude il Guardian, “i parallelismi con Donald Trump sono sorprendenti: entrambi gli uomini hanno iniziato come magnati immobiliari, sono diventati star dei media e sono passati alla politica. Entrambi hanno deciso di minare le istituzioni consolidate del loro paese, compresa la stampa e la magistratura. Respinti dalle rispettive istituzioni liberali, entrambi hanno anche risposto – nonostante la grande ricchezza – con la tattica populista di presentarsi come la vera voce del popolo contro un’élite fuori dal mondo e corrotta”.

 

 

Berlusconi “rappresentava una parte dell’Italia che mette il denaro e il potere al di sopra della giustizia e etica. È probabile che la sua eredità non siano i bunga bunga party, l’ostentazione e la volgarità, ma la perdita di fiducia dell’elettorato italiano nella propria classe politica – una perdita che ha portato, ironia della sorte, all’emergere di una nuova generazione di persone più radicali, e politici populisti di estrema destra”.

silvio berlusconi versione trumpTRUMP BERLUSCONITRUMP BERLUSCONI 1

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO